• Settembre 18, 2015
di anci_admin

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Sicurezza urbana – QEL Sole24Ore, i sindaci invocano nuovi poteri di ordinanza

di Emiliano Falconio   Introdurre nuovi poteri di ordinanza per i sindaci, in modo che possan...

di Emiliano Falconio
 
Introdurre nuovi poteri di ordinanza per i sindaci, in modo che possano tutelare in modo adeguato ed efficiente la sicurezza nelle città, anche aumentando le risorse disponibili: sono i primi cittadini, infatti, i primi destinatari delle istanze (e delle lamentele) dei cittadini. Questo, in sintesi, il nocciolo delle proposte che una delegazione dell’Anci, guidata dal presidente Piero Fassino, ha portato ieri all’attenzione del ministro dell’Interno Angelino Alfano, che sta predisponendo una bozza di disegno di legge finalizzata a integrare la normativa attuale in materia di sicurezza urbana.
La bozza 
Una bozza che per Fassino è sì “una buona base di discussione”, ma su cui i sindaci auspicano la possibilità di apportare modifiche, pur nella necessità condivisa di un “iter legislativo che sia il più rapido possibile”.
Nello specifico, le richieste dell’Anci mirano a introdurre un potere nuovo a carattere regolatorio da attribuire al sindaco – si legge nel documento illustrato al ministro Alfano – che consenta di superare i presupposti della necessità e dell’urgenza in ambiti circoscritti definiti dalla legge. Si chiede, poi, di ampliare e meglio definire la disciplina contenuta nell’articolo 54, in relazione alla qualificazione giuridica della sicurezza urbana.
Per l’Anci, inoltre, è necessario spostare l’intervento del sindaco dalla sfera dell’articolo 54 del Tuel (che lo individua come ufficiale di governo) a quella dell’articolo 50, che lo indica come autorità locale; allo stesso tempo si chiede di introdurre come norma primaria la declinazione di sicurezza urbana, attribuendo alla potestà regolamentare del Comune la possibilità di disciplinare i casi riguardanti la sicurezza urbana delimitati dalla legge.
Contrasto all’insicurezza e al degrado 
“Il contrasto all’insicurezza e al degrado ci chiama tutti in carica quindi città e Stato”, ha detto al termine del vertice il coordinatore delle Città metropolitane Anci e sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha confermato la disponibilità dei sindaci a fare “la loro parte: ma servono strumenti adeguati – ha rimarcato – e responsabilità precise perché oggi i cittadini imputano a noi anche responsabilità che nostre non sono”. Per Nardella, tuttavia, sono state poste «le basi per avviare una battaglia coordinata, seria e incisiva su tutte quelle tematiche legate alla sicurezza urbana: dall’abusivismo commerciale, al degrado delle periferie, dall’imbrattamento degli edifici alla microcriminalità. L’incontro con Alfano è stato positivo e proficuo e abbiamo avuto la possibilità di visionare anche la bozza di disegno di legge su cui possiamo dire che tende a conferire maggiori poteri e strumenti ai sindaci”.
Il coordinatore Città metropolitane dell’Anci ha poi annunciato l’avvio di un “confronto permanente tra governo e sindaci metropolitani, i quali tra una settimana avanzeranno proposte ad hoc per la definizione del disegno di legge. Per parte nostra abbiamo richiesto maggiori risorse per la videosorveglianza, che è un deterrente fondamentale per la prevenzione, ma utile anche per la conduzione delle indagini”.
Nel corso del confronto, infine, la delegazione Anci e il ministro Alfano hanno analizzato anche il fronte delle risorse, “che non sono di grande entità e di cui si parlerà ovviamente nell’ambito della preparazione della legge di stabilità”, ha concluso Nardella.