• Settembre 15, 2015
di anci_admin

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Comuni – Pavanello (Anci Veneto): “I sindaci che escono dall’Anci commettono un errore”

“È unendosi che si risolvono i problemi di grande portata, non dividendosi. Da soli, fr...

“È unendosi che si risolvono i problemi di grande portata, non dividendosi. Da soli, frazionati, si conta ancora meno. Per questo la decisione da parte dei sindaci leghisti di uscire dall’Anci è un macroscopico errore. Sono innanzitutto sbagliate premesse e motivazioni. Non è giusto dire che l’Anci sia allineata sulle posizioni del Governo e non faccia nulla. L’Anci difende concretamente i comuni. E lo stesso fa l’Anciveneto”. E’ quanto evidenzia il presidente di Anci Maria Pavanello che interviene sulla decisione dei sindaci leghisti di abbandonare l’associazione.
“A riguardo, basta ricordare tutte le battaglie sostenute in questi ultimi mesi dall’associazione da me presieduta contro il Governo per le modifiche al patto di stabilità e contro i tagli. Oppure sulla questione dell’Imu sui terreni agricoli: Anciveneto, assieme all’Anci sarda, è stata la prima a opporsi al provvedimento del Governo e ad avviare la battaglia in favore dei comuni montani, ancora in corso”, prosegue Pavanello.
“L’abbandono di questi sindaci, invece, non avrà altro risultato che indebolire la forza dei comuni e, quindi, pregiudicarne la possibilità di risolvere i problemi. L’idea, poi, di creare un’associazione di comuni parallela all’Anci è un ulteriore passo falso, nonché il preludio a una débâcle. Basta ricordare, per esempio, il tentativo fallimentare fatto dalla Lega con il Conord. Lo stesso Salvini oggi boccia questa via.
Non si capisce, allora, qual sia lo scopo di questa scissione, quale l’utilità. Se ne indovinano già, però, alcuni effetti negativi: sindaci e comuni isolati, forze parcellizzate e, quindi, sprecate. Di questo spreco bisognerà rispondere ai cittadini. Noi, invece, proprio perché siamo consci dell’importanza di rimanere uniti, specie in occasione di uno snodo cruciale a livello locale quanto nazionale e internazionale, come quello che stiamo vivendo, invitiamo ancora una volta i sindaci che vogliono uscire a ripensarci”. (com/gp)