- Febbraio 18, 2013
Notizie
Bilancio Ue- Assegnati all’Italia 29,6 miliardi per le politiche di coesione da utilizzare tra il 2014 e il 2020
Ammonta a 29,6 miliardi di euro la somma che l’Italia si è vista assegnare per le polit...Ammonta a 29,6 miliardi di euro la somma che l’Italia si è vista assegnare per le politiche di coesione da impiegare nei prossimi sette anni, 2014-2020. Di questa somma 20,5 miliardi sono destinati alle Regioni meno sviluppate, 7 a quelle più sviluppate, circa 1 miliardo rispettivamente per le Regioni in transizione e per la cooperazione territoriale. E’ quanto emerge dall’accordo politico raggiunto l’8 febbraio 2013 dal Consiglio europeo in merito al Bilancio (ovvero Quadro Finanziario Pluriennale) europeo 2014-2020. L’accordo, per il quale il Consiglio stesso dovrà adesso cercare “l’approvazione del Parlamento europeo”, offre una prima base di riferimento finanziaria per avviare tempestivamente la programmazione dei fondi per la politica di coesione per l’Italia.
In un contesto europeo dove i fondi totali per la coesione sono stati inappropriatamente ridotti in termini reali dell’8%, l’Italia – si legge in una nota del ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca – è riuscita ad assicurarsi un pur lieve incremento: dai 29,4 miliardi di euro del 2007-2013 a un valore di circa 29,6 del prossimo periodo (entrambi a prezzi 2011). Questo risultato è stato conseguito grazie al recupero di 2,3 miliardi di euro ottenuto rispetto alla proposta del Presidente del Consiglio europeo del 13 novembre scorso per le 5 regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Ciò ha portato l’importo complessivo per quest’area a 20,5 miliardi di euro. Mezzo miliardo dell’incremento negoziato è destinato alle aree interne di queste regioni, per le quali si sta lavorando a una strategia dedicata.
In aggiunta, le tre regioni cosiddette “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) potranno complessivamente contare su circa 1 miliardo di euro. Questo risultato per il Sud è stato conseguito mantenendo il miglioramento nelle regioni del Centro Nord del paese dove si conferma il forte incremento (circa 40%) delle risorse destinate alle regioni più sviluppate, che riceveranno circa 7 miliardi, e l’incremento (circa 15%) delle risorse per la cooperazione territoriale (con aree transfrontaliere o con altre regioni).
Nell’ottenere questi risultati, la risoluta negoziazione condotta dall’Italia – aggiunge la nota – si è potuta far forte del notevole miglioramento nell’utilizzo dei fondi comunitari conseguito a partire dall’ottobre 2011 dalle Regioni e dalle Amministrazioni centrali, soprattutto nel Sud dove grave era il ritardo. Su queste basi può avviarsi con l’impegno di tutte le parti istituzionali, economiche e sociali, il lavoro per la programmazione dei fondi. Si tratta di mettere in atto la radicale svolta nell’uso dei fondi a partire dalle sette innovazioni metodologiche e dagli indirizzi strategici contenuti nel documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”. Un’azione questa che vede l’Anci fortemente impegnata in queste settimane nei tavoli di confronto con Regioni e ministero per definire i nuovi documenti della programmazione comunitaria. (com/gp)