- Maggio 12, 2015
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Regioni – Bianco in audizione: “Serve una cura dimagrante, autonomie speciali solo per Bolzano e Valle d’Aosta”
“Una riduzione del numero delle Regioni a 7- 8 macro Regioni, la possibilità di superar...“Una riduzione del numero delle Regioni a 7- 8 macro Regioni, la possibilità di superare gli Statuti speciali, tranne che per Bolzano e la Valle d’Aosta, trasformando le Regioni in enti ordinari ma a geometria variabile, ed una cura dimagrante per le burocrazie regionali”. Sono questi i punti evidenziati dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, ascoltato stamattina dalla commissione per le Questioni regionali, nell’ambito di una indagine conoscitiva sulle problematiche concernenti l’attuazione degli statuti delle regioni ad autonomia speciale, e sui cambiamenti determinati dalla Riforma del titolo V.
Bianco, esprimendo una posizione personale, frutto della sua lunga esperienza di amministratore locale e di ministro, e “slegata dalla linea istituzionale dell’Anci”, ha sottolineato come il disegno riformatore regionale debba essere completato. “Proprio perché credo nelle Regioni ed in un federalismo più accentuato, ritengo che bisogna seriamente riflettere su una riduzione delle Regioni. Il loro numero eccessivo, così come l’ambito territoriale troppo piccolo di alcune, fanno sì – ha aggiunto – che il federalismo basato sulle Regioni, come poteri di indirizzo legislativo, sia difficilmente attuabile”.
L’idea del sindaco di Catania è quella di una ‘cura dimagrante’ regionale, lasciando in piedi “al massimo 7- 8 macroregioni”, e ponendo fine “agli Statuti speciali, tranne che per Bolzano e la Valle d’Aosta”. Per Bianco, le ragioni storiche che hanno giustificato condizioni autonomistiche di favore oggi non esistono più: “Penso al Friuli Venezia Giulia, dove passava la ‘Cortina di ferro, o la Sicilia e la Sardegna dove c’erano movimenti indipendentisti accentuati”. Ma accanto al ‘dimagrimento’ serve “una nuova filosofia delle competenze, con una geometria variabile più accentuata in alcune Regioni e meno in altre”.
Il primo cittadino etneo, riferendosi in particolare alla Sicilia, ha poi evidenziato come “l’autonomia speciale si sia trasformata da una opportunità in un grave handicap”. Oggi “per l’uso che ne è stato fatto in questi 70 anni – ha argomentato Bianco – un sindaco come me sogna la notte di essere sindaco di una regione a statuto ordinario”.
Da questo punto di vista, ha citato l’esempio della legge Delrio, che in Sicilia non è stata mai attuata. “Mentre i miei colleghi di Bari e di Firenze hanno già il loro statuto metropolitano, il sindaco di Palermo e Catania non sono in condizione di poter operare”, ha denunciato il primo cittadino etneo. E ritardi analoghi riguardano le province regionali che “non sono state mai abolite, passando da un commissario ad un altro, in alcuni casi anche tre. E’ una cosa inaccettabile, come sindaco la mia richiesta è che la legge Delrio venga recepita con un solo articolo sul territorio regionale”, ha ribadito Bianco.
Infine, il sindaco catanese ha stigmatizzato “l’elefantiasi burocratica della Regione Sicilia. “L’ente regionale ha un numero esorbitante di dirigenti e questo finisce per sottrarre tutte le risorse per gli stipendi anziché per determinare politiche di sviluppo”, ha rammentato Bianco. Senza dimenticare il rischio che dirigenti e dipendenti si occupino troppo della gestione ordinaria, violando la norma costituzionale che assegna le funzioni amministrative ai Comuni e solo in casi eccezionali – conclude Bianco – attribuendole a Regioni e province”. (gp)