- Aprile 10, 2015
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Piccoli Comuni – Castelli, Tasso, Pella: “Impossibili ulteriori sacrifici, abbiamo gia’ dato”
‘‘Mentre deve interrompersi il progressivo smantellamento del tessuto di servizi essenzi...‘‘Mentre deve interrompersi il progressivo smantellamento del tessuto di servizi essenziali nei territori, come previsto dal Piano Poste 2015-2019 con le ulteriori chiusure e riduzione degli uffici postali, sul terreno dei tagli, i piccoli Comuni, come tutto il comparto Comuni, hanno gia’ abbondantemente contribuito in questi anni al risanamento finanziario del Paese. Non intendiamo e non ci e’ piu’ possibile accettare altri sacrifici e chiediamo pertanto il ripristino del fondo compensativo IMU TASI di 625 milioni di euro, il cui gettito riguarda in particolare i piccoli Comuni. Il venir meno di questo fondo e la mancanza di una norma di compensazione dell’IMU agricola, significherebbe mettere a rischio la tenuta dei bilanci, l’erogazione dei servizi ai cittadini e, persino, arrestare il percorso delle gestioni associate.’‘. E’ quanto dichiarano Massimo Castelli, Coordinatore Anci piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, Roberto Pella, vicepresidente Anci e sindaco di Valdengo e Dimitri Tasso, Coordinatore Gestioni Associate e Unioni e sindaco di Montiglio Monferrato, al termine della riunione della Consulta nazionale dei Piccoli Comuni e delle Unioni.
‘‘Il rischio concreto e’ che non saremo piu’ veramente in grado di garantire i servizi essenziali, come ad esempio, l’illuminazione pubblica, i servizi sociali, gli asili e le mense scolastiche fino allo sgombero della neve nei Comuni montani. Siamo orgogliosi di aver contribuito al risanamento ma adesso l’asticella deve restare fissa e non ci possono piu’ chiedere altri sacrifici iniqui e non sopportabili dalle comunita’ locali’‘.
La Consulta piccoli Comuni, approvando uno specifico ordine del giorno, ha anche affrontato in particolare il tema della chiusura degli uffici postali periferici. ‘‘Sulla riduzione dei servizi postali, dopo aver avanzato proposte alternative come ANCI e come singoli Comuni, siamo pronti a fare una battaglia fino in fondo, chiarendo ogni possibile aspetto con Poste Italiane ma anche ricorrendo a manifestazioni nazionali. Non possiamo accettare che, per logiche meramente di carattere finanziario, si vada – ribadisce Castelli – a depauperare un patrimonio di servizi fondamentali ai cittadini, aggiungendo ulteriore marginalita’ in territori gia’ penalizzati per la carenza di altri servizi fondamentali che complessivamente stanno facendo saltare definitivamente il welfare locale. In tal senso, esprimiamo apprezzamento per le dichiarazioni del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, che ha annunciato in Senato lo slittamento di qualche mese del Piano di razionalizzazione di Poste, al fine di porre in essere un confronto serio con gli Enti locali per mitigarne l’impatto sociale e garantire la piena operativita’ del servizio, come richiesto dall’ANCI’‘.
Per il Coordinatore Gestioni Associate e Unioni, Dimitri Tasso, il nodo centrale da affrontare e’ quello di ‘‘individuare il livello minimo di erogazione dei servizi nei piccoli Comuni’‘. ‘‘E’ evidente – spiega Tasso – che in passato si e’ mascherata la revisione del sistema delle autonomie locali parlando molto di risparmi sui costi della politica. Chiudere un ufficio postale, togliere un ambulatorio e togliere una stazione ferroviaria ed un punto di collegamento non e’ un costo della politica, qui si tagliano solo i servizi ai cittadini’‘. Quanto poi alle gestioni associate, l’esponente Anci paventa il rischio che ‘‘se restano immutate le criticita’ attuali, non sara’ possibile neanche mettere insieme i Comuni, perche’ verranno meno le risorse minime per proseguire con i processi di aggregazione comunale’‘.
‘‘I Comuni sono arrivati ad un limite di sopportazione oltre il quale non si puo’ piu’ andare’‘, stigmatizza infine il Vicepresidente Anci Roberto Pella.