- Marzo 25, 2015
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Mafia – Falcomatà: “Quota beni confiscati restino a Comuni, adesso Reggio ha bisogno dello Stato”
"I proventi derivanti dalle confische dei beni alla criminalita' organizzata confluiscono ind..."I proventi derivanti dalle confische dei beni alla criminalita’ organizzata confluiscono indistintamente al Fug, fondo unico giustizia. Noi chiediamo che una quota di questi beni rimangano ai comuni e siano vincolati alla riqualificazione dei beni stessi perche’ ci siamo accorti che la stragrande maggioranza dei beni giungono ai comuni in condizioni di inagibilita’". E’ la proposta che Giuseppe Falcomata’, sindaco di Reggio Calabria, ha lanciato alla Camera intervenendo al convegno sull’antimafia presenziato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
"Alcuni comuni come quello di Reggio Calabria- continua- non possono spendere neanche un euro che non sia strettamente necessario alla sopravvivenza dell’ente quindi di fatto si trovano con dei beni che non possono essere riutilizzati per fini sociali". E allora "per rispondere alla finalita’ della legge, che e’ quella di far sorgere la legalita’ su beni frutto della criminalita’, chiediamo questa modifica normativa", ha spiegato il giovane sindaco reggino.
Lo stesso Falcomatà ha ricordato le vicissitudini vissuta dalla sua città, dove “è tornata la democrazia da appena quattro mesi, dopo due anni di commissariamento perché il comune era stato sciolto per contiguità mafiose, che è qualcosa di più pregnante delle semplici infiltrazioni: vuol dire che politici e criminali concertavano strategie e disegnavano il futuro della città”.
Il sindaco ha spiegato di essere impegnato "non solo a cancellare quella macchia e il triste primato di essere il primo capoluogo sciolto per infiltrazioni mafiose", ma anche a "cancellare qualsiasi alone con la legalità e la trasparenza”.
Da qui il suo appello alle istituzioni presenti in sala, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: i Comuni come Reggio Calabria, usciti da un commissariamento, “sono come un malato in convalescenza: hanno bisogno di sostegno perche’ sono ancora deboli e noi chiediamo questo sostegno allo Stato. Ce n’è bisogno adesso, non solo nell’azione di contrasto e prevenzione, ma anche nella quotidianità dell’azione amministrativa, perché è nella quotidianità che l’amministratore locale riesce a dare le risposte di cui i cittadini hanno bisogno”. (com/gp)