- Novembre 27, 2025
Sedi di concertazione
Conferenza Stato-Città del 27 novembre 2025. Online l’esito della riunione
Provvedimento Sintesi del contenuto Posizione politica Approvazione del verbale della seduta della Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 23 ottobre 2025 Approvato 1 Accordo sul Fondo di […]
| Provvedimento | Sintesi del contenuto | Posizione politica | |
| Approvazione del verbale della seduta della Conferenza Stato-città ed autonomie locali del 23 ottobre 2025 | Approvato | ||
| 1 | Accordo sul Fondo di Solidarietà Comunale per l’anno 2026
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Lo schema di provvedimento di determinazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC) per il 2026 è già stato sottoposto all’esame della Conferenza nella seduta del 23 ottobre scorso. In tale occasione l’Anci aveva chiesto il rinvio dell’argomento ritenendo necessario approfondire alcuni punti critici anche in vista dell’esame della Legge di bilancio per il 2026, pur apprezzando gli interventi che dal 2025 permettono di acquisire un finanziamento integrativo statale per 56 mln. incrementali annui (310 mln. a regime, a decorrere dal 2030).
L’approfondimento ritenuto necessario riguarda in particolare l’opportunità di alleggerire il peso della redistribuzione orizzontale delle risorse nella fase finale della perequazione (2026-30), rivedendo la partecipazione di Roma Capitale alla componente perequativa del FSC, argomento oggetto di ripetuti contatti nei mesi scorsi e considerato risolvibile con effetti marginali di aggravio sulla finanza pubblica. |
Rinvio
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| 2 | Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, concernente l’esecuzione della decisione della Commissione europea del 3 marzo 2023 in merito all’aiuto di Stato SA.20829.CR. Recupero dell’aiuto di Stato relativo all’esenzione dall’ICI per gli immobili utilizzati da enti non commerciali per fini specifici – esecuzione del recupero in attuazione dell’articolo 16-bis, comma 5, del decreto-legge 16 settembre 2024, n. 131, convertito dalla legge 14 novembre 2024, n. 166
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Lo schema di DPCM in esame attua l’art. 16-bis del dl 16 settembre 2024, n. 131, prevedendo il recupero dell’ICI non pagata negli anni 2006-2011 dagli enti non commerciali per l’esenzione stabilita per legge e poi qualificata come “aiuto di Stato” dalla Commissione europea, che – a conclusione di un procedimento articolato in diverse fasi con esiti contrastanti – ha infine ordinato all’Italia di recuperare il gettito non pagato.
Il DPCM e già passato all’esame della Conferenza Stato città il 30 luglio scorso, ma è stato poi ritirato in quanto “non sussistevano più i tempi tecnici per mettere a disposizione dei contribuenti il modello di dichiarazione e le relative istruzioni entro il termine del 30 novembre 2025“. Il presente provvedimento, pertanto si limita a posporre il termine per la dichiarazione al 31 marzo 2026. In particolare, il DPCM individua i termini e le modalità per la presentazione della dichiarazione e del versamento relativi al recupero dell’ICI non versata e stabilisce che i soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione per il recupero ICI devono presentare esclusivamente in via telematica, la dichiarazione in questione relativamente al periodo dal 2006 al 2011. A causa di Si ricorda che, sulla base dl 131/2024 sono tenuti al recupero i soggetti che hanno presentato la dichiarazione IMU/TASI ENC relativa a uno degli anni d’imposta 2012 o 2013 e che registrano un debito ICI non inferiore a 50mila euro per almeno una delle annualità in recupero. |
Parere favorevole
confidando nell’impegno assunto in sede tecnica dal Mef per la successiva concertazione con Anci dei contenuti della dichiarazione. |
| 3 | Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la nota metodologica relativa alla determinazione dei fabbisogni standard per le Province e le Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario per il 2025 relativamente alle funzioni fondamentali di territorio, ambiente, istruzione, trasporti, polizia provinciale, funzioni generali, stazione unica appaltante/centrale unica degli acquisti e controllo dei fenomeni discriminatori, nonché relativamente alle funzioni fondamentali per le sole Città metropolitane e Province montane delle Regioni a statuto ordinario | Il provvedimento sancisce formalmente l’approvazione della nota metodologica relativa all’aggiornamento dei fabbisogni standard delle Città metropolitane e delle Province per il 2025, già approvata nell’ottobre 2024 dalla Commissione tecnica fabbisogni standard (CTFS) con il parere favorevole dei rappresentanti dell’ANCI e già utilizzata per il riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio.
L’aggiornamento 2025 è avvenuto a metodologia invariata, limitandosi alla considerazione dei valori aggiornati dei parametri generali di riferimento (in particolare popolazione e altri dati di fonte ufficiale).
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Parere favorevole |
| 4 | Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante riparto, per l’anno 2024 del fondo previsto dall’articolo 1, comma 82, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, per il ristoro ai comuni delle minori entrate derivanti dall’esenzione dal versamento dell’imposta municipale propria (IMU) per gli immobili occupati abusivamente
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Il provvedimento in esame assegna una parte dei fondi stanziati, a partire dal 2023, dall’art. 1, comma 759, lettera g-bis) della legge 160/2019 che prevede l’esenzione IMU per gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati connessi all’occupazione abusiva degli immobili stessi, per la quale sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.
Per compensare i comuni delle minori entrate, è stato istituito un fondo con una dotazione annuale di 62 milioni di euro. Il soggetto passivo deve comunicare il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione tramite modalità telematiche, come stabilito dal decreto MEF del 24 aprile 2024. Nei modelli IMU-ENC e nella Dichiarazione IMU è disponibile una sezione specifica per l’esenzione relativa agli immobili non utilizzabili né disponibili. Per ciascun immobile interessato sono state eseguite le seguenti operazioni: · confronto delle date di inizio/fine dell’esenzione con quelle di denuncia o inizio dell’azione giudiziaria penale, ove disponibili; · calcolo dei mesi di validità dell’esenzione nell’anno; · ricalcolo della percentuale di possesso per singola dichiarazione e per mappa; · applicazione delle aliquote IMU comunali a ciascun immobile per singolo soggetto; · calcolo dell’imposta dovuta per i mesi di esenzione. In base alle dichiarazioni presentate per l’anno 2024 il contributo è attribuito a 207 comuni, per un valore complessivo di 2,9 milioni di euro.
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Parere favorevole,
rilevando l’esiguità dell’importo che è stato possibile accertare a titolo di rimborso (soltanto 2,9 mln., su 207 Comuni) rispetto all’ammontare nel complesso stanziato (62 mln.). Come già raccomandato lo scorso anno, Anci auspica nuovamente l’attivazione sollecita di un confronto tecnico, al fine di: 1. definire modalità ulteriori di determinazione del fenomeno oggetto dell’agevolazione, al fine di facilitare l’attribuzione del beneficio, le cui assegnazioni appaiono sottovalutate rispetto alla dimensione del fenomeno; 2. condividere un ampliamento dell’esenzione ai casi di immobili non utilizzabili né disponibili pur con la presenza di una convalida di sfratto per morosità; 3. individuare, in ultimo, modalità e criteri alternativi di assegnazione ai comuni delle somme residue eventualmente inutilizzate. |
| 5 | Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, recante riparto, per il triennio 2026-2028, dei fondi di cui all’articolo 1, commi 783 e 784, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e all’articolo 1, comma 773, della legge 30 dicembre2024, n. 207, nonché del concorso alla finanza pubblica da parte delle province e delle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, di cui all’articolo 1, comma 418, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 e all’articolo 1, comma 150-bis, della legge 7 aprile 2014, n. 56
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La revisione del riparto dei fondi e della partecipazione delle Città metropolitane e delle Province al cd concorso alla finanza pubblica per il triennio 2026-28, derivante dai drastici tagli subiti dagli enti in questione nello scorso decennio, è avvenuta sulla base di una revisione metodologica dei fabbisogni standard e di un aggiornamento delle capacità fiscali standard in ambedue i casi con riferimento a dati 2023, rilevati attraverso i questionari somministrati agli enti e da una pluralità di fonti ufficiali.
E’ stato inoltre considerato il contributo verticale statale che ammonta per il triennio in questione a: 250 mln. nel 2026, 300 mln. nel 2027 e a 350 mln. nel 2028. Il riparto delle risorse disponibili avviene sulla base di due distinti meccanismi, opportunamente integrati: la rideterminazione del concorso netto alla finanza pubblica in ragione di un percorso di riduzione della distanza tra fabbisogni standard e capacità fiscali e l’inserzione delle citate risorse aggiuntive verticali. La metodologia è riportata in dettaglio nell’apposita nota allegata al provvedimento in esame. Si deve ricordare che con l’attuazione del percorso di riequilibrio che andrà a regime nel 2031, si potrà assorbire solo in parte il forte sbilancio tra fabbisogni e capacità fiscali standard, in considerazione della dimensione del perdurante concorso alla finanza pubblica cui gli enti sono obbligati. Lo sbilancio si è leggermente ridotto con i nuovi calcoli e tenendo conto dell’incremento del contributo statale, ma resta complessivamente superiore a 1,2 mld. di euro di cui 337 mln. a carico delle CM e 893 mln. a carico delle Province, e verrà colmato per meno del 50% una volta completato il percorso di assegnazione di risorse attualmente in atto. |
Parere favorevole
Con la necessaria considerazione del perdurare di uno squilibrio sostanziale tra risorse effettivamente disponibili e fabbisogni, a fronte del quale si considera necessaria un’azione di rafforzamento delle Città metropolitane attraverso il riassetto delle fonti di entrata, in coerenza con le funzioni assegnate e con le prescrizioni costituzionali.
Si chiede attenzione del Governo sulla norma presentata da ANCI (emendamenti da 122.0.143 a 146) per normalizzare l’imputazione in bilancio delle entrate e delle spese di questi enti connesse al contributo della finanza pubblica. |
| 6 | Parere sullo schema di decreto del Ministro dell’interno e del Ministro dell’economia e delle finanze, recante anticipazione ai comuni del rimborso dei minori gettiti, riferiti alla seconda rata 2025, dell’IMU derivante dall’esenzione per i fabbricati ubicati nelle zone colpite dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
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Il riparto riguarda l’anticipazione del contributo IMU seconda rata 2025 per l’esenzione dei fabbricati inagibili interessati dagli eventi sismici di agosto 2016 e successivi.
La quantificazione del contributo per gli enti ricompresi negli allegati al DL 189/2016 è avvenuta sulla base dell’andamento del gettito rilevato da F24: la proiezione dei versamenti 2025 è stata messa a confronto con gli incassi degli anni 2018-2024, scegliendo tra questi il dato maggiore. È stata considerata dunque la differenza tra questo valore e il gettito teorico 2016, ovvero il gettito che gli enti avrebbero verosimilmente incassato se non fossero avvenuti gli eventi sismici. Il contributo definito, comprensivo degli arretrati riferiti ad anni precedenti per i quali alcuni enti hanno fornito apposita documentazione, è pari a 8,8 milioni di euro complessivi, distribuiti su 117 enti. Tenuto conto di quanto già attribuito a titolo di prima rata, le risorse complessivamente assegnate risultano pari a 15,3 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento 2025 pari a 14,4 milioni di euro. Per le suddette finalità sono state utilizzate anche risorse disponibili in conto residui nello stato di previsione del Ministero dell’interno per un importo pari a circa 930 mila euro. Lo schema di decreto prevede, inoltre, il ristoro delle minori entrate IMU a seguito delle esenzioni disposte per gli immobili distrutti o danneggiati non ubicati nei territori ricompresi negli allegati sopra citati, purché sia stato dimostrato un nesso di causalità diretto tra i danni e gli eventi sismici verificatisi (art.1 c.2 del DL n.189 del 2016). Tale aspetto del provvedimento ha interessato i comuni di Fermo, Monte Urano, Torre San Patrizio, Grottazzolina e Foligno per complessivi 133.404 euro. |
Parere favorevole,
con richiesta di sollecita pubblicazione dei dati da parte del Ministero dell’Interno, anche con riserva rispetto ai tempi tecnici di pubblicazione del decreto, al fine di facilitare i possibili assesta-menti di bilancio. |