- Marzo 10, 2015
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Bilanci – Sole24Ore, nella Stato-Città di giovedì probabile il rinvio al 30 giugno
Bilanci rinviati al 30 giugno. E’ quanto prevede il Sole24Ore di oggi che sostiene come la pro...Bilanci rinviati al 30 giugno. E’ quanto prevede il Sole24Ore di oggi che sostiene come la proroga dovrebbe arrivare dalla riunione di Conferenza Stato-Città di giovedì prossimo che potrebbe esaminare anche la proposta del governo sulla ripartizione dei tagli della manovra (1,2 miliardi di euro) secondo i criteri della spending review che prenderà a riferimento i ‘consumi intermedi’ del biennio 2011-2013.
Secondo il quotidiano di Confindustria questo parametro proporzionale non piace agli amministratori locali, serve quindi una soluzione diversa che può arrivare da un decreto enti locali (richiesto la scorsa settimana dal presidente Anci Piero Fassino), che risolva tutte le questioni ancora aperte sul terreno del fisco locale. Un decreto che secondo i sindaci dovrebbe innanzitutto prevedere la replica per il 2015 del Fondo Tasi da 625 milioni, oltre a una rimodulazione dei tagli per le Città metropolitane.
Proroga bilanci e distribuzione della spending review viaggiano di pari passo anche se sul primo punto sia i sindaci che il governo, ricordano dal Sole, sperano che questa sia l’ultima proroga per scongiurare “il domino dei rinvii che ha caratterizzato gli ultimi anni (30 settembre nel 2014, 30 novembre nel 2013 e così via)”.
Tornando all’eventuale varo di un decreto enti locali, il Sole24Ore nota, poi, che oltre ai tagli il provvedimento dovrebbe tradurre in legge anche la riforma del Patto di stabilità, con l’esclusione dalla base di calcolo delle spese per trasporto locale, rifiuti e i premi per chi ha tagliato di più la spesa e riscosso meglio le entrate proprie. L’intesa fra sindaci e Governo c’è (firmata ufficialmente il 19 febbraio) e un altro accordo (26 febbraio) ha aggiunto sanzioni ‘modulari’ per chi ha sforato il Patto 2014 e penalità soft per gli enti inadempienti sui tempi di certificazione”. La parola passa ora a governo e Parlamento che nei prossimi giorni decideranno se fare chiarezza con un decreto, come chiesto con forza dai sindaci e dall’Anci (ef)