- Settembre 23, 2025
Polizia locale
Leccese: “Potenziare organici con piano straordinario e riconoscere lavoro imprescindibile”
Il sindaco di Bari e delegato Anci alla Sicurezza urbana e polizia locale in audizione davanti alla commissione Affari Costituzionali della Camera. “E ‘inaccettabile che le polizie locali debbano pagare per accedere alle altre banche dati ministeriali, una misura semplice ma decisiva che renderà più efficace la loro azione”
“La riforma che attendiamo da 40 anni, più che un aggiornamento di tipo legislativo, è un investimento strategico sulla sicurezza delle nostre città anche per garantire la dignità delle nostre polizie locali. E’ auspicabile che la riforma veda la luce entro questa legislatura, il riconoscimento concreto del ruolo strategico delle polizie locali significa riaffermare la competenza statale sulla disciplina delle polizie locali, garantire l’accesso gratuito alle banche dati, rafforzare le tutele previdenziali, programmare assunzioni straordinarie e uniformare la disciplina dell’armamento. Tutto ciò significa dare risposte concrete ai cittadini a sostegno di chi è in prima linea per la loro sicurezza”. Lo ha evidenziato il sindaco di Bari Vito Leccese che, in qualità di delegato Anci alla Sicurezza urbana e Polizia locale è intervenuto davanti alla commissione Affari Costituzionali della Camera sull’esame di alcune proposte di riforma dell’ordinamento della polizia locale. (Documento di audizione)
Leccese ha innanzitutto ribadito la necessità di tenere distinta la disciplina della polizia locale da quella residuale regionale sulla polizia amministrativa locale: “Dobbiamo finalmente ottenere senza ambiguità che queste funzioni rientrano nella competenza statale, distinguendole con nettezza dalla polizia amministrativa locale che è materia residuale delle legislazioni regionali”, ha affermato. Quanto poi alla riduzione costante del personale in servizio, con il decremento dal 2009 al 2023 da 59mila unità a 47mila unità, il delegato Anci ha auspicato un “piano straordinario di assunzioni per recuperare il gap accumulato e per garantire servizi adeguati e rispondere alla crescente domanda di sicurezza. Dobbiamo quantomeno ristabilire il dato di partenza del 2009 con le 59.000 unità e questo – ha spiegato– si potrà fare solo attraverso la creazione di un fondo nazionale per la sicurezza urbana che permetta assunzioni stabili e programmate superando i vincoli di spesa che oggi frenano tutti i Comuni”.
Altro tema delicato per i Comuni è quello dell’accesso gratuito alle banche dati per le polizie locali. “A distanza di più di 15 anni dal ‘Pacchetto Sicurezza’ del 2008, che ha introdotto la possibilità di collegamento al Ced interforze per le polizie locali per svolgere compiti istituzionali, questa norma è rimasta completamente inattuata”, ha ricordato Leccese. “E inaccettabile che le polizie locali debbano pagare per accedere alle altre banche dati ministeriali: l’accesso gratuito ai sistemi informativi dalla motorizzazione, ai sistemi informativi di telecomunicazione è indispensabile per i corpi delle polizie locali, una misura semplice ma decisiva che renderà più efficace e più tempestiva l’azione sul territorio”.
Il sindaco di Bari ha anche proposto l’avvio di un sistema di tutele previdenziali uniforme tra forze di polizia statali e locali. “E’ necessario prevedere un regime previdenziale più favorevole, con adeguate coperture per infortuni e malattie professionali e il riconoscimento del lavoro usurante. Stesse funzioni, stesse garanzie: questo è un principio di giustizia che non può più essere ignorato”.
Infine, la questione dell’armamento. “E’ utile superare il limite dell’armamento confinato al solo territorio dell’ente di appartenenza, indicare come riferimento l’intero territorio statale significa riconoscere la natura e la complessità dei compiti assegnati alle polizie locali, garantendo uniformità e sicurezza operativa per gli agenti anche fuori dal proprio territorio”, ha concluso.