• Luglio 31, 2025
di Redazione Anci

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Conferenza Unificata del 30 luglio 2025, l’esito della riunione

Disponibile l'esito dei lavori
Conferenza Unificata del 30 luglio 2025, l’esito della riunione

ESITO DELLA CONFERENZA UNIFICATA

30 luglio 2025 – ore 11.00

 

Provvedimento Sintesi del contenuto Posizione politica
  Approvazione del report e del verbale della seduta del 10 luglio 2025 Approvati
1 Accordo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulle modifiche alla modulistica edilizia concernenti la segnalazione certificata per l’agibilità

 

Trattasi dell’ultimo provvedimento (SCIA agibilità) della modulistica standard in attuazione del DL Salva casa.

 

In sede tecnica, lo scorso 18 luglio, è stata accolta la richiesta dell’ANCI di posticipare al 30 ottobre 2025 l’adeguamento, da parte dei Comuni, alla nuova modulistica.

Accordo
2 Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 187, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, sullo schema di decreto della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell’economia e delle finanze, di rideterminazione del contributo “reddito di libertà per le donne vittime di violenza” e di riparto delle risorse di cui all’articolo 1, comma 222, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, per gli anni 2025-2026

 

La Legge di bilancio 2024, al fine di incrementare la misura del “reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, prevede l’incremento del Fondo istituito con l’articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 e di 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027, rendendo, pertanto, strutturale tale misura.

 

La Legge di bilancio 2025 ha ulteriormente incrementato il Fondo di 1 milione di euro annui a decorrere dall’anno 2025, che ridetermina il contributo mensile da 500 a 530 euro.

 

Le risorse sono gestite direttamente da INPS a livello centrale in base a una programmazione di livello regionale.

 

Con questo provvedimento si provvede quindi ad integrare le risorse per l’annualità 2025 e a ripartire quelle per il 2026.

Intesa
3 Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo del 15 marzo 2024, n. 29, sullo schema di decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per le disabilità, sulle prestazioni di telemedicina erogabili presso il domicilio delle persone anziane – ID MONITOR 5860

 

Il decreto attua quanto previsto dall’art.9 del D.Lgs 15 marzo 2024, n. 29 “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane”, in attuazione alla legge delega 33/2023 contenente la riforma della non autosufficienza.

 

Al fine di assistere almeno 300.000 cittadini entro la fine del 2025 (PNRR M6C1), sono identificate le prestazioni sanitarie erogabili in telemedicina destinate in via prioritaria alle persone definite “grandi anziane” con almeno una patologia cronica.

 

Il territorio nazionale, suddiviso in tre macroaree (Nord, Centro, Sud), dovrà attivare almeno un progetto sperimentale della durata massima di 18 mesi per ciascuna di esse.

 

Agenas è l’ente attuatore incaricato di selezionare i progetti sperimentali, rivolti ad almeno 50.000 fino a un massimo di 60.000 persone grandi anziane.

 

Agenas costituirà una Commissione preposta alla valutazione dei progetti presentati, composta da sette membri e avrà anche il compito di monitorare qualità ed efficacia delle prestazioni erogate, riferendo con cadenza semestrale al CIPA-Comitato Interministeriale per le Politiche in favore della Popolazione Anziana.

 

Il decreto destina 150 milioni di euro all’investimento M6C1I1.2.3.

Intesa
4 Intesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera b), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante i criteri e le modalità di utilizzo del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli di cui all’articolo 6, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124

 

Si tratta dello schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, concertato con il Ministro dell’economia e delle Finanze, che ripartisce 10 milioni di euro, per le misure di contrasto alla morosità incolpevole 2025.

 

Il Fondo è ripartito tra le Regioni.

Intesa, pur ribadendo – come già evidenziato nella seduta precedente del 10 luglio – l’esiguità e l’insufficienza delle risorse per le politiche abitative.

Si ricorda che il definanziamento dei due fondi (morosità incolpevole e sostegno alle locazioni) dal 2022 è pari a circa 330 milioni di euro.

5 Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 516, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sullo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, recante adozione dello stralcio attuativo del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI). Attuazione della Riforma PNRR M2C4-R4.1.

 

Il provvedimento in esame è lo stralcio attuativo del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI) adottato per la pianificazione, programmazione ed esecuzione di interventi rivolti a mitigare gli effetti della siccità e a migliorare la sicurezza e l’efficienza del settore idrico.

 

L’adozione del Piano rientra nella Riforma PNRR M2C4-R4.1 “Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione di infrastrutture di approvvigionamento idrico”.

Intesa
6 Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 9 agosto 2023, n. 111, sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale”

 

Lo schema di decreto legislativo reca disposizioni in materia di tributi regionali e locali, nonché di federalismo fiscale e regionale.

Lo schema sottoposto alla Conferenza Unificata è composto da 33 articoli aventi ad oggetto la disciplina generale dei tributi locali ed in particolare i rapporti con i contribuenti (artt. 1-4), l’accertamento e la riscossione dei tributi locali (artt. 5-11) e le sanzioni (art. 12) nonché la disciplina dei singoli tributi (Parte II, artt. 14-29) con riferimento sia ai tributi regionali, sia ai tributi locali con riguardo all’imposta provinciale di trascrizione, all’IMU, all’imposta immobiliare sulle piattaforme marine e alla TARI (artt. 25-29).

L’atto del Governo, infine, disciplina (Parte III), in attuazione del federalismo fiscale, la compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, introducendo in dettaglio modifiche in materia di fiscalizzazione e perequazione regionale nonché prevedendo l’istituzione della compartecipazione al gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per le province e per le città metropolitane (artt. 30 e 31).

Lo schema di decreto legislativo costituisce attuazione degli articoli 13 e 14 della legge n. 111 del 2023, uniformandosi ai principi e ai criteri direttivi in essa indicati, ed in particolare,  con riguardo alla fiscalità locale (articolo 14): revisione del sistema fiscale degli enti locali; razionalizzazione dei tributi e una modernizzazione del sistema di rilevazione dei dati volta a ridurre i fenomeni di evasione ed elusione fiscale; semplificazione degli adempimenti dichiarativi nonché la parziale revisione del sistema della riscossione delle entrate; introduzione di forme di cooperazione che privilegiano l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari; riconoscimento alle province e alle città metropolitane tributi propri e una compartecipazione a un tributo erariale di carattere generale, destinati ad assicurare lo svolgimento delle proprie funzioni fondamentali.

Come osservato nel Documento Anci/Ifel del 10 giugno 2025, depositato in Conferenza Unificata a seguito della riunione tecnica dello stesso 10 giugno, le disposizioni contenute nello schema proposto recano correzioni – in qualche caso di rilievo – di alcuni istituti della fiscalità locale, ma non sono recepiti gli aspetti di maggiore incidenza sulla revisione del sistema fiscale comunale, finalizzati a rafforzare l’autonomia e la capacità di finanziamento degli enti locali ed è contenuta una disposizione riguardante il sistema regionale che impatta sugli enti locali su cui si rileva netta contrarietà.

Sullo schema di provvedimento si è poi svolta una successiva riunione (29 luglio), in cui non è stato presentato nessun nuovo testo. L’Anci ha ribadito gli aspetti essenziali che risultano ignorati dall’attuale schema, oltre alla netta contrarietà sulla fiscalizzazione a favore delle Regioni di quote di risorse che finanziano stabilmente funzioni fondamentali dei Comuni in materia scolastica, sociale e di trasporto pubblico locale.

ANCI ha ottenuto rinvio condizionato all’approvazione della proroga dell’esame alla Camera ai fine di assicurare a settembre un adeguato approfondimento sui temi strategici per Comuni e Città metropolitane.

 

7 Parere, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 maggio 2023, n. 50, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028”

 

Il provvedimento decreta la programmazione pluriennale dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028.

 

In osservazione al dl 20/2023, convertito in legge 50/2023, è stato adottato un unico atto, con cui si definiscono i criteri dei flussi e si provvede alla programmazione delle quote massime d’ingresso dei lavoratori stranieri per ciascun anno del triennio 2026-2028.

 

Per il triennio 2026 – 2028 si prevendono complessivamente 497.550 ingressi, con un aumento di 29.100 unità rispetto al triennio precedente.

 

Ø 2026 – 164.850

Ø 2027 – 165.850

Ø 2028 – 166.850

 

Criteri: correlazione tra entità di flussi e fabbisogno del mercato del lavoro coerente con la capacità di accoglienza e di inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali; collaborazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori verso l’Italia, al fine di facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare; ingressi per lavoro di apolidi e rifugiati riconosciuti dall’UNHCR; quote preferenziali dedicate ai lavoratori di Stati che promuovono campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi dei traffici migratori irregolari, mantenimento di quote per il settore dell’assistenza familiare. Ingressi fuori quota per lavoratori provenienti da Paesi con cui sono stati sottoscritti accordi di rimpatrio; per rifugiati/apolidi formati nel Paese di origine; conversione in permessi di soggiorno per motivi di lavoro dei permessi rilasciati per motivi di studio e formazione; in via sperimentale per il 2025, l’ingresso fuori quota di lavoratori impegnati nell’assistenza familiare a favore di persone con disabilità e a favore di persone grandi anziani.

 

Novità: superamento dell’indicazione mista dei settori economici e specifiche professionalità, con l’individuazione dei settori secondo la classificazione ISTAT delle attività economiche ATECO 2025; controllo da parte del Min. interno anticipato attraverso precompilazione e sistemi di interoperabilità con Unioncamere, AdE, INPS; Limiti alle richieste di datori privati; irricevibilità di richieste da datori di lavoro sottoposti a procedimenti per reati come tratta, alienazione e acquisto di schiavi, caporalato e sfruttamento lavorativo; semplificazione procedure con Centro per l’impiego e sottoscrizione contratto di soggiorno tra le parti e entro 8 giorni dall’entrata d’ingresso nel territorio nazionale del lavoratore inviato allo Sportello Unico Immigrazione;  conversione del permesso di soggiorno in lavoro subordinato per lavoratore stagionale.

Parere favorevole
8 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, recante “Disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali”

 

Il decreto-legge è stato trasmesso al Senato per l’iter di conversione in legge ed assegnato alla Commissione Bilancio che ne ha concluso l’esame il 30 luglio conferendo il mandato al relatore per l’Aula.

 

Parere favorevole alla luce della approvazione in Commissione Bilancio del Senato dei seguenti emendamenti ANCI:

ü  Procedure di salvaguardia per assegnazione di risorse FOI;

ü  Salvaguardia delle risorse per le manutenzioni stradali di città metropolitane e province;

ü  Proroga per utilizzo fondo povertà;

ü  Modifiche tariffarie CUP;

ü  Diposizioni in materia di Medie Opere

9 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 96, recante “Disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport”

 

Il provvedimento in esame suddiviso in III Capi reca disposizioni per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi.

In particolare, al Capo I sono previste misure urgenti per lo svolgimento dei XXV Giochi Olimpici invernali e dei XIV Giochi Paralimpici invernali (MILANO-CORTINA 2026); al Capo II sono previste misure per: l’organizzazione e lo svolgimento della 38 edizione dell’America’s Cup e il rispetto di tutte le obbligazioni assunte, anche con riferimento all’adeguamento delle aree che ospiteranno l’evento, ovvero quella di Bagnoli-Coroglio; e la realizzazione della XX Edizione dei Giochi del Mediterraneo – Taranto 2026 e degli ATP di tennis per il periodo 2026/2030. Il Capo III del provvedimento, infine, reca ulteriori disposizioni urgenti in materia di sicurezza nello svolgimento delle discipline sportive invernali nonché disposizioni a tutela degli arbitri e degli altri soggetti preposti alla regolarità tecnica delle manifestazioni sportive.

 

Il provvedimento è all’esame dell’Aula della Camera in prima lettura (AC2488-A). L’esame dovrebbe concludersi martedì 29 e poi andrà in Senato.

Parere favorevole
10 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 26 giugno 2025, n. 92, recante “Misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi”

 

Il DL n. 92/2025 recante Misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi  reca  Misure per gli stabilimenti di interesse strategico nazionale e per la decarbonizzazione, tra cui disposizioni finanziarie per assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti ex ILVA; semplificazioni per gli investimenti negli stabilimenti di interesse strategico nazionale  nonché una serie di Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali per le unità produttive di imprese nelle aree di crisi industriale complessa; per gli occupati in gruppi di imprese, nonché misure di sostegno ai lavoratori in caso di cessione di azienda e di cessazione dell’attività produttiva.

 

Il dl non contiene profili di interesse diretto dei Comuni.

Parere favorevole
11 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2025, n. 90, recante “Disposizioni urgenti in materia di università e ricerca, istruzione e salute”

 

Si tratta del DL 90/25 recante disposizioni urgenti in materia di università, ricerca, istruzione e salute che contiene misure per il potenziamento degli enti pubblici di ricerca, istituzione, alta formazione e rafforzamento organizzativo del MUR e delle aziende ospedaliere -universitarie.

 

Il provvedimento è stato approvato in prima lettura in Senato.

Parere favorevole
12 Parere, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, e dell’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, sullo schema di decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica di modifica del decreto ministeriale 30 dicembre 2024, n. 457, recante “Meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 con validità massima al 31 dicembre 2025” (c.d. DM FER X Transitorio), per l’introduzione dei “criteri non di prezzo”

 

Il D.M. FERX Transitorio è stato redatto e pubblicato a febbraio 2025 in attuazione del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 (nel seguito d.lgs. 199 del 2021) che ha recepito la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (c.d. RED II) per disciplinare i meccanismi di supporto e gli strumenti di incentivazione delle energie rinnovabili. In particolare il DM Transitorio introduce un regime di incentivazione temporaneo fino al 31.12.25 a seguito della crisi in Ucraina, per le fonti rinnovabili mature ovvero: solare, eolica, idroelettrica e da gas residuati dei processi di depurazione. Questo decreto di modifica interviene soltanto sulla tecnologia fotovoltaica, e introduce criteri non di prezzo, così come definiti dal Regolamento UE (UE) 2024/1735, ovvero un’asta dedicata ad impianti solari fotovoltaici i cui componenti principali non sono prodotti in Cina, Paese da cui provengono oltre il 50% dei componenti di tale tecnologia. Parere favorevole
13 Parere, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, sullo schema di decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, concernente l’approvazione del Piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali”. Programmazione risorse disponibili annualità 2025 Il provvedimento contiene una riprogrammazione parziale di risorse relative al Piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali” – annualità 2025 (la cui programmazione complessiva è stata già approvata in precedenza), riguardante 5 interventi per complessivi 15.370.000 euro.

 

Parere favorevole
14 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge recante “Delega al Governo in materia di energia nucleare sostenibile”

 

Il disegno di legge ha l’obiettivo di intervenire in forma complessiva sulla materia della produzione di energia da fonte nucleare sostenibile e da fusione, nella prospettiva di garantire, anche sul piano della sicurezza energetica, maggiore stabilità da eventi esterni all’Unione e al Paese e maggiore produzione elettrica non fossile. Il disegno di legge traccia principi generali e prevede una serie di decreti attuativi della delega da adottare previa acquisizione dell’intesa della Conferenza Unificata.

 

1.   Tra gli oggetti delle delega rientrano anche:

e) la disciplina della disattivazione e dello smantellamento delle installazioni nucleari esistenti sul territorio nazionale al momento dell’entrata in vigore della presente legge (oggetto già di norma esistente)

f – g – h) la disciplina della sperimentazione, della localizzazione, della costruzione o installazione e dell’esercizio di nuovi impianti di produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, impianti di fabbricazione e di riprocessamento del combustibile nucleare sul territorio nazionale, impianti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito

m) la previsione di misure di promozione e valorizzazione dei territori interessati. Su questo punto ANCI ha chiesto di esplicitare che tali misure saranno tradotte anche in misure compensative territoriali, proposta non accolta dal MASE.

 

3)  Tra i principi e criteri direttivi della delega rientrano:

e) definizione dei criteri e dei procedimenti per la localizzazione, su istanza dei proponenti, degli impianti

q) previsione di modalità di partecipazione del soggetto abilitato alla promozione, allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio interessato dalla localizzazione dell’impianto

u) individuazione, nel rispetto del principio di leale collaborazione, dei casi in cui è necessaria l’acquisizione dell’intesa delle regioni interessate ovvero della Conferenza unificata

z) previsione di opportune forme di informazione capillare per le popolazioni direttamente interessate, nonché di consultazione delle medesime, che ANCI ha chiesto – come fase fondamentale di condivisione con la cittadinanza di anticipare insieme allo stimolo per i centri di ricerca e le università.

Parere favorevole con raccomandazione vincolante consegnata
15 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di disegno di legge recante “Valorizzazione della risorsa mare”

 

Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta n. 104 del 25 novembre 2024, è finalizzato a introdurre disposizioni in materia di coordinamento delle politiche del mare, definizione della zona contigua, turismo subacqueo, navigazione da diporto, navigazione marittima e cantieristica, ambientale, culturale e di pesca nonché introduce misure riguardanti le isole minori. Parere favorevole
16 Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Protezione civile, recante “Attuazione dell’articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, rifinanziato dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145” – proroga termini

 

Lo schema di ordinanza dispone la proroga dei termini previsti per la realizzazione degli interventi finanziati con il Fondo per la prevenzione del rischio sismico, istituito ai sensi dell’art. 11 della Legge 77/2009. Si prevede di differire di ulteriori 24 mesi i termini fissati dall’articolo 20 della OCDPC 978/2023 per la stipula dei contratti per gli interventi sugli edifici pubblici (lettera b) e l’avvio dei lavori per gli edifici privati (lettera c), pena la revoca delle risorse.   La scadenza attuale è fissata al 29 agosto.

La precedente ordinanza OCDPC 978/2023 nel disciplinare le risorse delle annualità 2022 e 2023 aveva anche previsto ulteriori disposizioni per la chiusura delle risorse del ciclo 2010–2016, già oggetto di revoche parziali con le precedenti ordinanze (25 milioni c.a.) e aveva riassegnato alle Regioni le risorse non impegnate, stabilendo un nuovo termine di utilizzo, con norme di snellimento per accelerare la conclusione degli interventi.

A fronte di una dotazione complessiva per le annualità 2010–2016 pari a oltre 942 milioni di euro, le risorse attualmente potenzialmente oggetto di revoca ammontano a circa 177 milioni di euro. Le risorse oggetto di possibile revoca si sono ridotte, grazie all’accelerazione data, da circa 298 milioni di euro (giugno 2024) agli attuali 177 milioni (luglio 2025), segno della maturazione delle procedure. Dei 1.237 interventi pubblici finanziati, 1.072 risultano contrattualizzati e 750 conclusi, mentre 165 — per un importo di circa 150 milioni di euro — sono privi di contratto; riguardano per lo più ospedali, scuole, municipi e sedi di sicurezza pubblica. Quanto agli interventi su edifici privati, delle 3.167 richieste finanziate, circa l’86% ha avviato i lavori e l’83% li ha conclusi, mentre 475 interventi restano non avviati, per un importo di 27 milioni di euro. Il DPC e le regioni hanno spiegato che l’impossibilità di rispettare i termini attuali è dovuta a molteplici fattori, tra cui l’aumento dei prezzi rispetto a stime originarie del 2010, che ha imposto aggiornamenti progettuali e rimodulazioni; la concomitanza con il sisma bonus, che ha saturato la capacità operativa di imprese e professionisti; e la contestuale attuazione del PNRR, oltre alla complessità delle procedure di acquisizione dei pareri per edifici vincolati, che hanno gravato sulle strutture tecniche degli enti locali, in particolare dei piccoli comuni. Inoltre dopo la pubblicazione della OCDPC 978/2023, è entrato in vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), che ha introdotto ulteriori adempimenti, tra cui la validazione sismica sulla piattaforma AIOP, non operativa all’epoca. Tutti questi fattori hanno inevitabilmente influito sui tempi.

 

I maggiori problemi per gli edifici pubblici sono in Calabria, Campania e Sicilia, che rispettivamente hanno 40, 26 e 49 interventi senza contratto dei 135 potenzialmente soggetti a revoca. Basilicata e Molise sono le regioni più indietro con gli interventi privati (hanno rispettivamente 73 e 308 dei 475 interventi).

 

Senza la proroga, la maggiore perdita ricadrebbe sui Comuni, che in molti casi hanno anche anticipato spese (progettazione e sondaggi terreni) che non verrebbero rimborsate in caso di revoca effettiva, in particolare gli interventi pubblici da revocare sarebbero:

•        afferenti ai Comuni: complessivamente circa 85 milioni di euro (prevalentemente Municipi, Centri Operativi Comunali – COC, Centri Operativi Misti – COM, e Scuole);

•        afferenti alle Regioni: complessivamente circa 65 milioni di euro (prevalentemente ospedali e presidi sanitari).

Gli interventi dei comuni riguardano prevalentemente Municipi, Centri Operativi Comunali – COC, Centri Operativi Misti – COM, e Scuole sono ad oggi 105 e sono relativi a 97 diversi Comuni (distribuiti in 14 Regioni). Gli importi di tali interventi variano da 70.000 euro a 5 milioni di euro. L’importo medio è di circa 850.000 euro.

Rinvio
17 Designazione, ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto 10 agosto 2020, n. 398 del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, di due componenti della giuria per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro” per l’anno 2026 Designazione acquisita
18 Designazione, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto 10 febbraio 2014 del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, in sostituzione, di tre componenti della Commissione consultiva teatro Rinvio
19 Approvazione, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, dello schema di Protocollo d’intesa tra l’Istituto nazionale di statistica, le regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’ANCI e l’UPI per il rafforzamento della qualità dell’informazione statistica ufficiale Schema per il rinnovo quinquennale del Protocollo d’intesa tra l’Istituto nazionale di statistica, le Regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’ANCI e l’UPI per il rafforzamento della qualità dell’informazione statistica ufficiale, sul territorio nazionale. Parere favorevole
20 Approvazione del calendario delle sedute della Conferenza unificata e della Conferenza Stato-regioni per il periodo settembre-dicembre 2025 Approvato
21 Intesa, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, sugli articoli da 1 a 9 e 11 dello schema di decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di modifica del decreto 26 giugno 2015 del Ministro dello sviluppo economico, recante “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” e parere, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, sull’articolo 10 del medesimo schema di decreto

 

La norma prevede un aggiornamento del decreto MISE 26 giugno 2015, recante “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”, una norma estremamente tecnica.

 

Per quanto riguarda l’impatto sui Comuni, da quando il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ci saranno 180 giorni di tempo per assolvere ai due obblighi che riguardano gli edifici pubblici, ovvero:

1) Sistemi BACS: è previsto che gli edifici non residenziali con impianti termici di potenza nominale superiore a 290 kW dovranno essere dotati di sistemi di automazione e regolazione degli edifici (Building Automation and Control System – BACS) con classe di efficienza B o superiore, in conformità alla norma UNI EN ISO 52120-1 e successive modifiche.

2) Infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici: per gli edifici non residenziali, oltre alle infrastrutture di canalizzazione, si prevede anche un obbligo minimo di punti di ricarica in funzione del numero di posti auto. Tale obbligo: i) è differenziato rispetto al fatto che i parcheggi siano ad accesso pubblico (obbligo meno stringente) o privato (obbligo più stringente); ii) interessa sia punti di ricarica di tipologia A (con potenza maggiore di 7,4 kW), sia di tipologia B (con potenza in corrente continua superiore a 50 kW); iii) si applica a decorrere dal 2025 anche agli edifici esistenti, indipendentemente dal fatto che venga o meno effettuata una ristrutturazione: quest’ultima previsione è graduale e disegnata in modo che,  dal 2030, il rapporto numero di ricariche/posti auto sia in linea con la prescrizione per gli edifici nuovi ed anche coerente con quanto previsto nell’aggiornamento del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica  (PNIRE).

Intesa con raccomandazione consegnata

 

 

22 Intesa, ai sensi dell’articolo 12, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente “Modifica del regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31”

 

Lo schema di decreto, intervenendo sul D.P.R. 31/2017, propone delle misura di semplificazione relative alla disciplina in materia di autorizzazione paesaggistica e stabilisce che mezzi mobili di pernottamento (es. caravan, case mobili per vacanze), collocati all’interno di aree attrezzate dotate di sistemi di utenza elettrica, idrica e fognaria e munite di autorizzazione paesaggistica,  rientri nelle fattispecie previste dall’Allegato A del D.P.R. 31/2017, cioè tra gli interventi ed opere in aree vincolate esclusi dall’autorizzazione paesaggistica.

 

Inoltre stabilisce di sottoporre ad autorizzazione paesaggistica semplificata, attraverso una modifica dell’Allegato B del menzionato d.P.R. n. 31/2017, gli interventi sulle strutture turistico-ricettive all’aperto, munite di autorizzazione paesaggistica, che comportano la realizzazione di infrastrutture a rete e modifiche del numero o della collocazione delle aree attrezzate dotate di sistemi di utenza elettrica, idrica e fognaria, senza realizzazione di nuove costruzioni o aumento della capacità ricettiva.

Intesa
23 Intesa, ai sensi del paragrafo 4.6 del testo coordinato della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 ottobre 2020, con la direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023, recante “Allertamento e sistema di allarme pubblico IT – Alert in riferimento alle attività di protezione civile”, sulle proposte di determinazione in base alle risultanze della valutazione tecnica degli esiti della sperimentazione, in relazione alle tipologie di rischio “maremoto generato da sisma”, “attività vulcanica dello Stromboli” e “precipitazioni intense”

 

IT-Alert è il sistema nazionale di allarme pubblico basato su tecnologia cell-broadcast, progettato per inviare messaggi diretti e georeferenziati ai telefoni cellulari presenti in un’area colpita o minacciata da un evento grave e imminente. Attualmente è operativo per alcuni scenari di rischio (come incidenti industriali, incidente nucleare, collasso dighe), mentre resta in fase sperimentale per:

 

·         Precipitazioni intense

·         Maremoto generato da sisma

·         Rischio vulcanico a Stromboli

 

Nel 2024 era stata concessa una proroga tecnica di 6 mesi, ma durante questo periodo non è stato possibile completare la sperimentazione. In particolare, per il caso d’uso precipitazioni intense, l’approccio iniziale basato su un algoritmo che attivava l’allerta in automatico al superamento di determinate soglie percentile (es. 97° o 99°) ha generato un numero elevato di falsi allarmi, compromettendo la credibilità del sistema. Questo ha portato all’abbandono della metodologia originaria. Si dovrà definire una nuova procedura (Indicazioni Operative) sulla base di una nuova fase di analisi tecnica.

 

Per Stromboli, persistono criticità legate alla gestione e sicurezza del dato da parte delle università, che non permettono ancora di rendere operativa la catena di allertamento.

Per i maremoti, le Regioni hanno chiesto un’analisi più dettagliata dei tratti di costa effettivamente esposti al rischio, richiesta ancora in fase di istruttoria da parte dei centri di competenza.

 

Alla luce di queste difficoltà, il Dipartimento della Protezione Civile ha proposto una proroga di 24 mesi, con verifica intermedia a 12 mesi. Tuttavia, il Gabinetto del Ministro ha segnalato la necessità di un approfondimento politico-tecnico, proponendo quindi una proroga tecnica di 60 giorni (fino al 12 ottobre 2025), per consentire ulteriore condivisione degli elementi di novità emersi e una decisione più consapevole da parte dell’autorità politica.

 

Nota riunione tecnica 25 luglio: è stato rimarcato che il sistema è ritenuto tecnicamente attivabile in modalità manuale.

Intesa sulla proroga proposta della sperimentazione, in particolare relativamente alle precipitazioni intense.

Si chiede inoltre che il sistema IT-Alert entri quanto prima in funzione, perché rappresenta uno strumento fondamentale per una comunicazione tempestiva alla popolazione in situazioni di pericolo immediato, con particolare riguardo al caso di precipitazioni intense.

 

È fondamentale che i messaggi siano trasmessi direttamente dal Dipartimento o dalle Regioni, in base a criteri tecnici predefiniti come già previsto.

 

Si ribadisce che la trasmissione dei messaggi diretti ai cittadini e a valle di complesse gestioni dei dati deve restare in capo a strutture tecniche competenti, senza prevedere un coinvolgimento operativo diretto dei Sindaci.

 

24 Intesa, ai sensi dell’articolo 64, comma 5-bis, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, sullo schema di decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell’istruzione e del merito, recante il riparto del Fondo per le mense scolastiche biologiche per l’anno 2025.

 

Si tratta dello schema di decreto Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare di concerto con MIM di riparto per il 2025 del fondo “mense scolastiche Biologiche”, pari a 4.603.603,00, finalizzato a ridurre i costi delle rette a carico delle famiglie e per realizzare iniziative di promozione ed informazione nelle scuole per incentivare l’utilizzo dei prodotti bio.

 

Il Fondo è ripartito tra le regioni secondo i seguenti criteri di riparto:

– 86% pari a  3.959.098 mila per abbattere le tariffe riparto in base al numero dei beneficiari dei pasti erogati di ciascuna regione presenti nella piattaforma MASAF al 31 marzo 2025 e che nel 2025 si attestano a 54.465.301; le regioni assegnatarie della quota trasferiscono le risorse alle stazioni appaltanti (Comuni), iscritti nella piattaforma MIPAAF

– 14% pari a 644.504,42 milaeuro: riparto sulla base della popolazione scolastica 2024/2025 (dati MIM 7.124.686 studentesse/i) per iniziative di promozione nelle scuole che le Regioni utilizzano direttamente o possono trasferire ai Comuni.

 

Il riparto da alcuni anni esclude la Regione Emilia-Romagna dove il livello di informazione risulta già soddisfatto, ma la regione ha chiesto di rientrare nel prossimo decreto di riparto 2026 e il MASAF ha informato che è prevista in tal senso una revisione dell’impianto regolatorio per includere la Regione Emilia-Romagna.

 

In sede tecnica l’ANCI ha nuovamente posto all’attenzione la criticità della riduzione progressiva dal 2020 del fondo per via della spending review da 10 mln a 5 mln ulteriormente decurtato per il 2025 in circa 4,6 mln e per il 2026 in circa 3,8 mln, in base alla Legge di Bilancio per il 2024.

In sede tecnica il MEF ha dato disponibilità a rivedere la previsione di bilancio.

Intesacon raccomandazione consegnata

 

25 Parere, ai sensi dell’articolo 1, comma 214, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, sullo schema di decreto del Ministro per le disabilità, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell’istruzione e del merito, recante riparto della quota parte del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, per l’anno 2025, per la promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia

 

Il decreto stabilisce i criteri e le modalità per l’utilizzazione di quota parte delle risorse iscritte nell’anno 2025 nel Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, pari a 5,5 milioni di euro, di cui 5,2 milioni destinati alle Regioni per la realizzazione di interventi e progetti aggiuntivi rispetto alla programmazione regionale volti alla diffusione dei servizi di interpretariato dei segni (LIS e LIST) nonché per favorire l’abbattimento di barriere della comunicazione, e 0,3 milioni destinati all’Istituto statale per sordi di Roma.

 

Le risorse destinate alle Regioni vengono ripartite secondo una quota fissa (100.000 euro) e una quota proporzionale calcolata in base alla popolazione regionale residente al 1° gennaio 2024.

 

I progetti presentati dalle Regioni possono prevedere la collaborazione di altri enti pubblici, ivi incluse le autonomie locali, nonché il coinvolgimento degli enti del terzo settore.

Parere favorevole

 

Si coglie l’occasione per ricordare l’urgenza della emanazione dei due provvedimenti per l’Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità (ASACOM) delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, in modo da assicurare l’assegnazione dei fondi in tempo utile per l’avvio del nuovo anno scolastico, tenendo conto che il 2024/2025 si è già concluso.

 

L’iter è in corso da lungo tempo e ha già acquisito il parere di tutte le componenti in CTFS (commissione tecnica fabbisogni standard) per cui ANCI aveva chiesto informalmente di inserire i provvedimenti all’odg di questa Conferenza.

26 Parere, ai sensi dell’articolo 1, comma 214, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, sullo schema di decreto del Ministro per le disabilità, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro della difesa, recante la modalità di compartecipazione del Ministro per le disabilità alla promozione del Sistema Paese nell’ambito del tour mondiale e Mediterraneo di Nave Amerigo Vespucci, attraverso la realizzazione di iniziative all’interno del “Villaggio Italia”, con le quali presentare e promuovere i settori più rappresentativi dell’eccellenza italiana nel campo dell’inclusione delle persone con disabilità Il DM in oggetto destina una quota parte delle risorse iscritte nel Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità pari a 1 milione di euro ad iniziative di sensibilizzazione sui diritti e potenzialità delle persone con disabilità e di contrasto delle discriminazioni da realizzare con il coinvolgimento di Enti del terzo settore nell’ambito del “Villaggio Italia” previsto dall’atto aggiuntivo 11 marzo 2025 al protocollo d’intesa “tour mondiale Amerigo Vespucci 2023-2025” stipulato il 17 luglio 2024 tra il Ministero della difesa ed altre Amministrazioni. Parere favorevole
27 Parere, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2025, n. 16, sullo schema di decreto del Ministro della cultura concernente “Disposizioni attuative della misura di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 201 recante «Misure urgenti in materia di cultura, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 16» Si tratta del decreto che attua le previsioni del cd “Decreto Cultura” relativamente al finanziamento delle biblioteche non statali (in gran parte comunali), per l’acquisto di libri presso le librerie territoriali. Sono disponibili 30 mln di euro, di cui 24,8 per l’anno 2025 e 5,2 per l’anno 2026. Ogni biblioteca può richiedere fino a 4.000 euro (5.000 se si trova in un Comune delle aree interne oppure nelle periferie delle città metropolitane).

 

Il testo è stato condiviso in sede tecnica, dove sono state accettate le osservazioni e le proposte di Anci e Regioni.

Parere favorevole