- Febbraio 9, 2015
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Comuni – Mobilitazione Anci Sicilia, oggi Consigli comunali in tutta l’isola contro i tagli
Continua la protesta decisa di Anci Sicilia c ontro la gravissima crisi economico-finanziaria degli ...Continua la protesta decisa di Anci Sicilia c ontro la gravissima crisi economico-finanziaria degli enti locali. Oggi, si legge sul sito dell’associazione siciliana, si svolgeranno Consigli comunali in tutta l’Isola con la partecipazione di sindaci e giunte.
siciliani.
La mobilitazione, oltre a evidenziare i reali pericoli derivanti dai tagli indiscriminati, prende spunto anche dal parere espresso dalla Corte dei Conti-Sezione Sicilia, in occasione del giudizio di parificazione del bilancio della Regione siciliana dello scorso luglio, in cui si sottolineava il “preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale“.
A questo proposito la Corte dei Conti ha anche affermato che alle autonomie locali è stato chiesto “uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle risorse gestibili dalle stesse a vantaggio degli altri comparti amministrativi”.
Inoltre, in relazione all’Imu sui terreni agricoli, l’Associazione dei comuni siciliani sottolinea come la decisione del governo nazionale (Decreto ministeriale del 28 novembre 2014) abbia non solo determinato una drastica riduzione del Fondo di solidarietà nazionale ma abbia anche fortemente penalizzato i comuni parzialmente montani e, soprattutto, quelli a forte vocazione agricola. Tale decisione costringe gli amministratori a dovere chiedere ai cittadini il pagamento, entro domani 10 febbraio, di una ennesima tassa peraltro riferita al 2014.
Infine, si legge ancora sul sito di Anci Sicilia, che il numero di enti (anche di consistente dimensione demografica) che stanno dichiarando il dissesto finanziario sta crescendo in maniera esponenziale, trasformando in ordinario un fenomeno che la normativa immaginava come eccezionale. Tali Comuni, in questo modo, affermano di non essere in grado di onorare i debiti o di assolvere le funzioni indispensabili di loro competenza. Per la comunità questo equivale, inevitabilmente, a un innalzamento delle tasse e a una riduzione all’osso dei servizi. (com/ef)