- Giugno 25, 2025
Sedi di concertazione
Conferenza Stato Città del 24 giugno 2025. Online l’esito dei lavori
ESITO DELLA CONFERENZA STATO-CITTA’ ED AUTONOMIE LOCALI 24 giugno 2025 – ore 17.00 Provvedimento Sintesi del contenuto Posizione politica Approvazione del verbale della seduta del 15 maggio 2025 della […]
ESITO DELLA CONFERENZA STATO-CITTA’ ED AUTONOMIE LOCALI
24 giugno 2025 – ore 17.00
Provvedimento | Sintesi del contenuto | Posizione politica | |
Approvazione del verbale della seduta del 15 maggio 2025 della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali | Approvato | ||
1 | Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante l’adozione della nota metodologica relativa all’aggiornamento, a metodologie invariate, dei fabbisogni standard dei comuni delle regioni a statuto ordinario per il 2025 e il fabbisogno standard complessivo per ciascuno comune delle regioni a statuto ordinario
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Il decreto in esame è finalizzato alla formalizzazione tramite DPCM della nota di aggiornamento della metodologia dei fabbisogni standard per il 2025 e del fabbisogno standard complessivo per ciascun Comune delle Regioni a statuto ordinario.
In particolare, si definiscono, a metodologia invariata e con aggiornamento della base dati di riferimento, i coefficienti di riparto dei fabbisogni standard relativamente alle funzioni fondamentali dei Comuni delle Regioni a Statuto Ordinario. I coefficienti di riparto dei fabbisogni standard, così determinati, sono già stati utilizzati per l’assegnazione del Fondo di solidarietà comunale (FSC) per l’annualità 2025.
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Parere favorevole con richiesta di rivedere il meccanismo di calcolo dei fabbisogni standard, prevedendo che le funzioni econometriche alla base del calcolo siano integrate con indicatori di prezzo e di costo, specifici per ciascun servizio, in grado di riflettere le variazioni nei costi di produzione dei servizi, come sostenuto ormai anche da diversi osservatori indipendenti quali l’UPB (ved. recente audizione presso la Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale).
Si evidenzia infatti che: 1- con la legge di bilancio per il 2025 è stata introdotta un’importante novità con l’inserimento di una quota verticale di finanziamento statale della perequazione, che consentirà tra il 2025 e il 2030 di disporre di risorse aggiuntive da impiegare per ridurre lo sbilancio perequativo a carico di circa 4mla Comuni delle regioni a statuto ordinario, fermo restando il vantaggio da assicurare ai restanti Comuni. Si tratta di 56 mln. incrementali annui (310 mln. annui a regime dal 2030), che consentiranno di dimezzare il contributo orizzontale richiesto dal sistema perequativo; 2- la metodologia attualmente utilizzata per la determinazione dei fabbisogni standard resta tuttavia insoddisfacente, in quanto ignora fattori decisivi quali il nuovo contesto di elevata inflazione, oltre ad altri elementi di grande impatto sui Comuni (condizioni finanziarie pregresse, indebitamento, piccola dimensione di molti enti): 3- In particolare, i fabbisogni standard dovrebbero essere evoluti e trasformati da meri coefficienti di riparto a veri e propri fabbisogni espressi in termini monetari. Questo passaggio consentirebbe di rappresentare in modo affidabile le risorse effettivamente necessarie per l’erogazione dei servizi pubblici comunali, tenendo conto della dinamica dei prezzi.
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2 | Parere sullo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante riparto, per l’anno 2024, del fondo destinato alla promozione dell’economia locale, in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 30-ter, comma 6, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, al decreto del Ministro dell’interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, del 29 dicembre 2022 e all’articolo 1, comma 509 della legge 30 dicembre 2023, n. 213
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Il Decreto ripartisce per l’anno 2024 le risorse previste dall’art. 30-ter DL 34/2019 in favore delle attività commerciali, di artigianato, turismo, pubblici esercizi, che procedono all’ampliamento di esercizi già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi, situati in Comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti.
La misura del contributo, previsto per 4 anni, è rapportata alla somma dei tributi comunali dovuti dall’esercente e regolarmente pagati nell’anno precedente a quello di richiesta di contributo. Per il ristoro ai Comuni delle agevolazioni concesse, il citato art. 30-ter ha istituito uno specifico Fondo con una dotazione di 20 milioni di euro. La Legge di bilancio 2024 ha però decurtato il fondo per il quadriennio 2024-2027 e per il 2024 le risorse disponibili ammontano ad 1 milione di euro. Sulla base delle certificazioni prodotte dai Comuni relativamente alle agevolazioni concesse nel 2024, il Decreto in oggetto provvede a distribuire la somma di 179.923,45 a 31 Comuni richiedenti.
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Parere favorevole con richiesta di attivare con urgenza un tavolo tecnico per la necessaria semplificazione della norma.
Si sottolinea infatti che: 1. La dimensione estremamente ridotta delle risorse ripartite dall’entrata in vigore del fondo in esame, mostra come la norma risulta di difficile applicazione: sia dal punto di vista dei Comuni, per i quali risulta eccessivamente complessa la quantificazione del contributo e la relativa procedura amministrativa e di gestione, sia dal punto di vista dei potenziali destinatari delle agevolazioni, per i quali il contributo è poco incentivante. 2. Nonostante le riduzioni stabilite con la Legge di bilancio 2024 il fondo per il quadriennio 2024-2027, resta comunque di dimensioni significative. Si ritiene pertanto assolutamente necessaria una revisione e una semplificazione della norma, per rendere il contributo effettivamente appetibile per i titolari di esercizi commerciali e quindi per sostenere effettivamente una ripresa dell’economia locale. L’ANCI nel 2024 aveva trasmesso un’ipotesi di semplificazione della norma sul cui testo si richiede l’avvio di uno specifico confronto tecnico.
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