• Novembre 26, 2014
di anci_admin

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Violenza donne – Giornata internazionale, Fiorini (Genova): “Una legge d’attuazione per finanziare interventi di prevenzione e sostegno”

“In seguito alla recente entrata in vigore della convenzione del Consiglio d’Europa sull...

“In seguito alla recente entrata in vigore della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica occorre procedere con una legge d’attuazione che possa coprire finanziariamente e concretamente gli interventi di prevenzione e sostegno.
E’ responsabilità delle istituzioni la realizzazione di interventi sul piano culturale e di sensibilizzazione in sinergia con le associazioni e i media, l’investimento nello sviluppo di una rete di centri dedicati e l’adeguamento del sistema normativo in attuazione della convenzione di Istanbul”.
Così Elena Fiorini, assessore alla Legalità e Diritti del Comune di Genova che aggiunge: “anche quest’anno il 25 novembre si celebra in tutto il Paese con numerose iniziative per richiamare l’attenzione su un fenomeno che appare difficile da contrastare: nonostante una donna su tre sia vittima di una qualche forma di violenza domestica, resta significativo che solo il 7% sporga denuncia per paura, vergogna e anche per una sorta di sfiducia nelle istituzioni”.
L’assessora ricorda che “il 18 novembre, alla Camera dei Deputati, è stata presentata la ricerca Rosa Shocking. Violenza, stereotipi e altre questioni di genere, realizzata da Weword Intervita in collaborazione con Ipsos, i cui risultati evidenziano come il perdurare del fenomeno si basi anche su radicati stereotipi di ruolo legati al genere che ancora oggi attribuiscono in via pressoché esclusiva alla donna compiti di cura, subordinati e confinati nel privato. Oltre un italiano su tre ritiene che gli abusi subìti da una donna tra le mura domestiche dovrebbero essere risolti all’interno della famiglia; quasi un italiano su cinque non considera come violenza la denigrazione di una donna con sfottò a sfondo sessuale; un italiano su dieci pensa che se le donne non vestissero abiti provocanti non subirebbero violenza sessuale”.
E Fiorini prosegue: “nonostante la conoscenza del fenomeno sia molto diffusa anche grazie alle numerose trasmissioni dedicate, a Internet e alle iniziative di istituzioni e associazioni, i numeri della violenza non diminuiscono: ogni tre giorni una donna muore per mano di un partner, di un ex o di un familiare”. Per l’assessora “molto è stato fatto ma molto ancora occorre fare anche in termini di sostegno e coordinamento dei Centri antiviolenza che non sono capillarmente diffusi nel Paese e che sono considerati dalle donne come il principale punto di riferimento e di aiuto”. (com)