- Novembre 21, 2014
Assemblee annuali
Consigli comunali: la relazione del coordinatore nazionale Simone Guglielmo alla XIX Assemblea Annuale di Milano.
Cari colleghi Consiglieri ed Amici, è con autentica soddisfazione che mi accingo... Cari colleghi Consiglieri ed Amici,
è con autentica soddisfazione che mi accingo a introdurre e presiedere i lavori dell’ odierna XIX Assemblea Annuale della Conferenza dei Consigli comunali ANCI come Coordinatore della Conferenza.
In questi anni ho cercato di conferire una vigorosa spinta alla Conferenza, ritenendo preminente avviare la formazione dei Consiglieri comunali attraverso l’informazione, destinata a rafforzare il ruolo delle assemblee elettive e avviare una riflessione sullo stato delle assemblee alla luce degli intervenuti cambiamenti normativi che hanno inciso sul ruolo e lo status degli stessi.
Per svolgere adeguatamente una carica pubblica la buona volontà e il buon senso non bastano più. L’attività politica è sempre più complessa e richiede decisioni sempre più chiare, tempestive, adeguate in un’ottica di continui cambiamenti istituzionali, si pensi ad esempio al nuovo ruolo dei Consiglieri comunali rispetto alle nuove provincie e alle Città metropolitane. Tutto ciò richiede innanzitutto un alto livello di preparazione ed è per questo che la formazione è stata il perno della nostra attività.
La Legge Delrio, in particolare, oltre a prevedere una democrazia di secondo livello, ha mutato il ruolo dei Sindaci e dei Consiglieri comunali. Prevedere che gli organi metropolitani e provinciali siano di secondo grado è processo di ripensamento del sistema di governo locale ma anche, e soprattutto, del ruolo degli amministratori nel garantire la rappresentanza dei territori e delle popolazioni locali. Ciò comporta una profonda riorganizzazione della classe politica locale. Agli Amministratori locali non spetta più soltanto il ruolo di rappresentanza e governo della propria comunità ma ad essi sono attribuite nuove funzioni, anche della tutela e dell’interesse complessivo di una parte assai più ampia del territorio che ricade nella Città metropolitana o della Provincia.
A fronte di queste nuove funzioni gli Amministratori comunali sono ancora considerati come “costi della politica”.
Nel corso degli ultimi anni, infatti, si sono succedute norme che hanno previsto tagli sia dal punto di vista numerico che agli emolumenti degli Amministratori dei Comuni. Dal punto di vista numerico la finanziaria per il 2010 ha ridotto del 20% il numero dei Consiglieri comunali cui si è aggiunto il taglio previsto dal decreto legge 138/2011 che ha interessato i Consiglieri comunali dei Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti.
A questo la Legge “Delrio” ha cercato di rimediare aumentando nuovamente, per questa fascia di popolazione, il numero di Consiglieri ma con la garanzia dell’invarianza della spesa che si aggiunge al taglio del 10% del gettone di presenza già previsto con la finanziaria per il 2006 per tre anni e poi divenuto, per interpretazioni giurisprudenziali, ancora vigente. Ma non solo. L’adeguamento triennale alle variazioni del costo della vita degli importi delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori degli enti locali stabiliti nel DM 119/2000 è stato sospeso fino al 2011 dal DL 112/2008, un adempimento obbligatorio che non è mai stato effettuato. Dopo 12 anni, al 1 maggio 2012, data di scadenza del quarto triennio, il rapporto tra gli indici ISTAT indica un aumento del costo della vita pari al 29,8% che rappresenta la decurtazione di valore subita dalle indennità e gettoni rispetto a quello inizialmente stabilito dal Regolamento Ministeriale.
Tutto ciò, ha provocato un grave danno al principio della rappresentanza democratica mortificando il ruolo e l’impegno degli amministratori. Non è un caso che alle ultime elezioni amministrative ci siano stati casi in cui non si sono avuti candidati.
Chi fa il Consigliere comunale e chiunque, in particolare, è Amministratore in un Comune, vive inoltre direttamente gli effetti della recessione economica che ha interessato e continua ad interessare famiglie e imprese che risiedono nel territorio amministrato. Famiglie che chiedono assistenza e aiuto al Consigliere comunale, all’Assessore, al Sindaco, persone che vivono momenti di grave difficoltà economica, occupazionale, sociale.
In Tale contesto non intendiamo comunque sottrarci al dibattito sulle riforme istituzionali ed è per questo che intendiamo rilanciare un confronto affinché le assemblee elettive siano – mi piace ricordare a questo proposito le parole espresse dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in più momenti del suo mandato: – ”Sono convinto che i Consigli Comunali abbiano un ruolo importante per le caratteristiche proprie dell’istituzione Comune, la più’ vicina ai cittadini, e che si possa portare avanti qui un dialogo aperto e nel rispetto delle varie posizioni assai più’ a contatto della realtà’ economica e sociale.» e poi ancora il suo monito allorchè ha affermato : l’istituzione Comune e il pilastro insostituibile su cui poggia la capacità di ascolto e di intervento dello Stato nel suo complesso, ascolto delle realtà, dei bisogni, delle istanze di cui il sistema democratico deve farsi carico per consolidare e allargare le sue basi di consenso. Credo che il luogo in cui questo ascolto possa esprimersi sia veramente il Consiglio comunale più di qualsiasi altra istituzione. Fate vivere intensamente i Consigli comunali come luogo di aperto confronto, reciproco ascolto e dialogo”