• Novembre 17, 2014
di anci_admin

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Rapporto su protezione internazionale – Richieste asilo in aumento, nel primo semestre 2014 sono già 25mila/2

Il Rapporto ha poi elencato il totale dei Comuni coinvolti nelle attività di accoglienza, che...

Il Rapporto ha poi elencato il totale dei Comuni coinvolti nelle attività di accoglienza, che attualmente è di 375, in aggiunta a 30 province e a dieci Unioni di Comuni. Le presenze maggiori di beneficiari del sistema Sprar sono la Sicilia con 21,4% e il Lazio che conta il 20,8% di ‘ospiti’.
E proprio sul sistema Sprar è intervenuto il responsabile Immigrazione e Welfare dell’Anci Luca Pacini, che da anni segue per l’associazione le tematiche dell’asilo e dell’accoglienza. “Come Anci – ha detto Pacini – siamo soddisfatti e contiamo di proseguire anche nei prossimi anni con ‘fotografie’ di questo genere. Abbiamo raccontato la situazione dell’asilo in Italia – ha continuato – che ha delle caratteristiche peculiari che ci hanno garantito forza rispetto allo scenario di altre realtà internazionali”. Caratteristiche che per il funzionario Anci sono innanzitutto rappresentate dal “carattere pubblico dello Sprar e già questa è una garanzia perché siamo di fronte ad un sistema che si compone rispettando una precisa architettura istituzionale con a capo il Viminale a cui seguono i Comuni, fino al grande partner strategico rappresentato dal cosiddetto Terzo settore”.
Pacini ha anche parlato della questione dei minori stranieri non accompagnati, su cui il governo intende avviare uno Sprar ad hoc. “Abbiamo fatto questa proposta al ministero dell’Interno – ha ricordato – perché abbiamo sperimentato, dall’emergenza Nord-Africa in poi, come lo Sprar garantisca buoni standard di accoglienza potendo contare su competenze e professionalità sempre più esperte. L’obiettivo di Anci – ha quindi concluso Pacini – è riuscire strutturare questo sistema, perché un unico sistema di accoglienza non è più rinviabile e indietro non si può tornare anche per le sempre più numerose crisi sparse nel mondo, tra le prime cause dell’immigrazione verso l’Europa”. (ef)