• Novembre 11, 2014
di anci_admin

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Comuni, tagli e legge di stabilità Castelli: «La nostra ricchezza allo Stato»

 DOPO LE CARTE del baro, che il sindaco Castelli aveva portato a Roma per il premier Renzi in o...

 DOPO LE CARTE del baro, che il sindaco Castelli aveva portato a Roma per il premier Renzi in occasione del vertice tra governo e Anci per discutere di legge di stabilità, il presidente dell’Ifel è tornato a parlare di tagli, amministrazioni locali e governo centrale in occasione dell’assemblea dell’anci che si è tenuta nei giorni scorsi. Castelli ha ribadito la sua posizione, dopo che proprio nella sua sortita romana aveva detto che in realtà i tagli che i Comuni avrebbero dovuto fronteggiare sarebbero stati superiori al miliardo e mezzo, arrivando addirittura a quattro. «Per la prima volta dal 2015 saranno i Comuni a cedere parte della loro ricchezza allo Stato. Se l’autonomia è percepita come capacità di autoalimentarsi parte del nuovo tributo, la
local tax andrà appunto allo stato. Insomma dal 2015 i piccoli contribuiranno al finanziamento del grande».
Così ha parlato il sindaco ascolano all’assemblea Anci, entrando poi nello specifico: «Se viene tolta l’addizionale Irpef e si dice di recuperare quel gettito con il tributo unico – ha spiegato – significa che gran parte di quelle risorse arriveranno dalle case. Però bisogna evitare che chi aveva l’addizionale alta la trasferisca tutta sugli immobili. Ci vuole tempo necessario per avere stime chiare».
A MILANO si sono ritrovati anche i piccoli Comuni e per il nostro territorio era presente Roberto De Angelis, primo cittadino di Cossignano e coordinatore regionale Anci Marche dei piccoli comuni. Questi sostiene da tempo, tra le altre e diverse questioni, che l’associazionismo dei piccoli Comuni in Italia non potrà mai funzionare perché così come è stato disciplinato dal legislatore (a partire dal 2010) non terrebbe conto della complessità della riorganizzazione dei comuni, dell’adeguatezza o appropriatezza delle risorse finanziare e umane coinvolte per garantire servizi essenziali. Nel suo intervento De Angelis ha chiesto «una manutenzione straordinaria o revisione delle disposizioni normative relative ai piccoli comuni e l’abrogazione del decreto ministeriale 11 settembre 2013 perché non corrispondono a ragionevolezza e buon senso. Inoltre riteniamo indispensabile avere assicurazioni sui requisiti minimi di uniformità di interpretazione delle norme a partire dalla gestione delle funzioni fondamentali». In una nota del Coordinamento dei piccoli comuni Anci Marche, si chiede quindi di «fare manutenzione urgente su queste disposizioni: la questione dei piccoli Comuni e il loro associazionismo dovrebbe assumere una valenza strategica nel sistema italia».