• Novembre 7, 2014
di anci_admin

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#Anci2014 – Pari opportunità: Comuni “piu’ rosa”: nel 2014 si registrano 45 nuove sindache, ma il potere resta in mano agli uomini

MILANO - Sempre più donne nei Comuni: rispetto al 2013 si registrano 138 nuove amministratric...

MILANO – Sempre più donne nei Comuni: rispetto al 2013 si registrano 138 nuove amministratrici, l’aumento dell’incidenza ha riguardato tutte le cariche, in particolare gli assessori (31,2%) i consiglieri (25,3%), i vicesindaci (20,8%) i presidenti del Consiglio comunale (18%) i sindaci (13,5%). Le donne registrano una presenza maggiore tra le cariche inferiori mentre le altre restano riservate in misura preponderante agli uomini. Seppure quest’anno si può verificare la presenza di 45 nuove sindache, è proprio nella carica apicale che la crescita registra il tasso più contenuto.
A fare luce sui nuovi dati a seguito delle ultime amministrative è il Dossier La rappresentanza di genere nelle amministrazioni comunali italiane realizzato da Cittalia, Fondazione ANCI Ricerche e presentato a Milano nell’ambito della XXXI Assemblea annuale ANCI. Le elaborazioni sono state effettuate sulla base della banca dati del ministero dell’Interno prendendo in considerazione i dati comunali disponibili al 30 settembre 2014.
Se si prende in esame la distribuzione territoriale, è al Nord-est che si colloca la percentuale femminile più alta (28,4%) seguita dal Nord-ovest (28%), dal Centro (26,3%) e dal Sud e isole (21%). Sul podio per la presenza di donne sindaco troviamo il Nord-ovest (46%) seguito dal Nord-est (22,2%) dal Centro (11,7%) e dal Sud e isole (20%). Situazione analoga per le altre cariche apicali (vicesindaco e assessore), dove è sempre il Nord-ovest a detenere la maglia rosa rispetto al resto del Paese. Una nota a parte quella relativa al centro dell’Italia, le percentuali più basse sono dovute ad una minore presenza di Comuni e quindi di amministratori. 
In particolare, rispetto alla carica di sindaco, si registra un netto divario tra il Nord e il Sud dell’Italia: in pole position spicca l’Emilia Romagna con una percentuale del 20,7% seguita da Veneto e Piemonte (19,3%) e dalla Toscana (18,2%), la maglia nera spetta invece alla Sicilia e alla Campania (5,4%). Il divario tra le aree del Paese è invece meno netto per la carica di vicesindaco dove è l’Umbria ad occupare il primo posto (34,6%) seguita da Emilia Romagna (31%) e Molise (30,3%).          
La presenza femminile pesa di più tra i Comuni più piccoli (29,1%) mentre le percentuali minori si registrano nei Comuni medio-grandi (20,7%) e grandi (23,2%). Generalmente la carica di sindaco è affidata alle donne nei Comuni fino a 2mila abitanti mentre nelle altre realtà la percentuale è quasi nulla. Vicesindache ed assessore sono maggiormente presenti nei Comuni maggiori, mentre consigliere e presidenti dei Consigli comunali hanno un’incidenza maggiore nei Comuni più piccoli.    
Il “gentil sesso” è anche più istruito rispetto ai colleghi maschi: risulta laureato il 44,3% delle donne contro il 31,3% degli uomini. Lo scenario tende invece ad invertirsi per gli altri titoli di studio: il titolo di scuola media inferiore si attesta intorno al 19,6% per gli uomini contro il 9,7% delle donne, stesso scenario per il titolo di scuola elementare (1,7% degli uomini contro lo 0,4% delle donne).
Interessante il dato relativo alla carica e classe d’età: le donne ricoprono incarichi più importanti (vicesindaco, assessore, presidente del consiglio comunale e consigliere) tra i 36 e i 45 anni, mentre indossano la fascia tricolore nelle fasce d’età superiori, tra i 46 e i 55 anni e oltre. (com)