- Ottobre 16, 2014
Interventi
Il presidente Anci: “Chiediamo incontro al governo, preoccupa sforzo fiscale che ci viene chiesto”
“Un incontro nei tempi più brevi, per una valutazione comune della legge di stabilit&ag...
“Un incontro nei tempi più brevi, per una valutazione comune della legge di stabilità e, in particolare, dei suoi effetti sulle finanze e sulle politiche delle autonomie locali’’. Lo chiedono, in una lettera congiunta inviata al premier Matteo Renzi, i presidenti di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, Piero Fassino, Alessandro Pastacci e Sergio Chiamparino.
I rappresentanti di Comuni, Province e Regioni manifestano così “seria preoccupazione per uno sforzo finanziario che nella sola Legge di stabilità supera i 6 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti gli effetti di riduzione di spesa e tagli sui nostri bilanci derivanti dalle manovre degli anni scorsi’’.
“E’ certamente apprezzabile la scelta generale, contenuta nella legge di stabilità, di una riduzione fiscale finalizzata a rilanciare investimenti e consumi ed a creare lavoro”, aveva detto il presidente dell’Anci al termine della Conferenza Unificata, tuttavia “preoccupa lo sforzo fiscale che viene chiesto agli enti locali. Ci riserviamo di dare un giudizio definitivo quando ci sarà il testo della legge – aveva puntualizzato – per capire quali effetti della legge sono sostenibili e dove invece servono modifiche da fare in sede di conversione parlamentare”.
E ai giornalisti che chiedevano se la manovra fosse insostenibile anche per i Comuni, Fassino ha poi risposto che “lo sforzo di contenimento della spesa è di certo molto alto, per questo vogliamo discuterne con il governo. Abbiamo sempre detto che la spending review si deve fare sui saldi e almeno in questo la legge di stabilità lascia discrezione ai sindaci”.
Da qui, quindi, la richiesta congiunta per “sedersi intorno a un tavolo e vedere tutto ciò che è sostenibile e compatibile” anche alla luce del fatto che la riduzione di spesa chiesta a Regioni e alle Provincie potrebbe tradursi “ulteriori riduzioni per i Comuni” in virtù della legge Delrio che trasferisce competenze dalle Province per affidarle ai Municipi. (ef)