- Gennaio 21, 2013
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Agenda Anci – San Nicola Arcella (Cs): “Favorire Comuni turistici in redistribuzione Fondo riequilibrio”
Inserire il riferimento al patrimonio immobiliare abitativo nei singoli Comuni fra i parametri per l...Inserire il riferimento al patrimonio immobiliare abitativo nei singoli Comuni fra i parametri per la redistribuzione del Fondo di solidarietà.
E’ la proposta di Eugenio Madeo, vice-sindaco di San Nicola Arcella (Cs), che ha inviato al presidente dell’Anci Graziano Delrio una lettera con alcune proposte di integrazione all’Agenda dell’Anci per il prossimo governo.
Madeo chiede innanzitutto che il Fondo di solidarietà alimentato da una quota del gettito Imu consideri, per la sua redistribuzione tra i Comuni con minore capacità fiscale, “oltre alla dimensione demografica e territoriale dei Comuni anche il riferimento al patrimonio immobiliare abitativo in essi presente”.
La considerazione del patrimonio abitativo dei singoli Comuni è necessaria, per Madeo, anche riguardo la Tares: il Fondo sperimentale di riequilibrio verrà infatti ancora ridotto per una quota corrispondente ai maggiori introiti che arriveranno ai Comuni con la nuova imposta sui rifiuti. Occorrerà dunque, argomenta il vicesindaco, “da una parte ridurre il costo dei servizi eliminando gli sprechi e dall’altra allargare la base imponibile, per evitare di richiedere uno sforzo sempre più pesante agli stessi contribuenti che si assumono l’onere di pagare nei termini quanto dovuto. Per far ciò – prosegue Madeo – è fondamentale conoscere la propria base imponibile immobiliare, realizzando una banca dati degli oggetti quale condizione indispensabile per un governo del territorio in linea con le nuove normative sulla fiscalità locale”.
Per rendere evidente la necessità di considerare anche la quantità di patrimonio abitativo presente sui territori, il vicesindaco porta l’esempio del suo Comune: “A San Nicola Arcella, il carico tributario ormai elevato determinato dall’aumento dell’IMU e della TARES non comporterà per il Comune maggiori entrate”. Questo a causa della presenza di mote seconde case, utilizzate solo nel periodo estivo. Il risultato è “che il nostro Comune darà tantissimo e riceverà pochissimo. Darà tantissimo, perché ha un vasto patrimonio immobiliare abitativo rappresentato dalle abitazioni secondarie e riceverà pochissimo, perché la sua popolazione residente e la sua estensione territoriale sono molto limitate”.
Da qui la ribadita necessità di considerare, come parametro di redistribuzione del Fondo, anche il numero di casa presenti nei singoli Comuni. (mv)