• Ottobre 16, 2020
di Redazione Anci

Giornata internazionale povertà 

Vecchi: “Sindaci pronti a fare la propria parte specie in questo momento gravoso per il Paese”

Il delegato Anci al Welfare: “Ricorrenza è un monito e uno stimolo per le istituzioni tutte, per continuare ad impegnarsi con provvedimenti legislativi, regolamentari e con politiche attive per inclusione sociale, coesione e riconoscimento dei diritti fondamentali"
Vecchi: “Sindaci pronti a fare la propria parte specie in questo momento gravoso per il Paese”

“Agire insieme per ottenere una giustizia sociale ed ambientale per tutti”: questo il tema conduttore indicato dalle Nazioni Unite per celebrare ogni 17 ottobre la Giornata Internazionale per l’eradicazione della povertà istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 47/196 del 22 dicembre 1992 dando seguito all’iniziativa del sacerdote francese Padre Joseph Wresinski, attivista nella lotta alla povertà e fondatore del Movimento internazionale ATD Quarto Mondo.
Sia a livello internazionale che a livello locale, emerge un quadro allarmante perché gli effetti della crisi segnata pandemia Covid-19 hanno aggravato le disuguaglianze sociali: solo una parte della popolazione, in Italia e nel mondo, ha le risorse  per osservare il distanziamento sociale, per rimanere a casa, per accedere ad adeguate cure mediche e per osservare una corretta igiene.
In Italia negli ultimi 12 anni le persone in povertà assoluta sono raddoppiate, passando da 2,113 nel 2008 a oltre 4,5 milioni nel 2019.
Dietro ai numeri ci sono persone vere e “l’Anci e i sindaci italiani sono in prima fila per fare la propria parte, particolarmente impegnati in un momento gravoso per il Paese quale quello che stiamo vivendo”: così Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci per il welfare e politiche sociali che osserva  inoltre che la giornata internazionale del 17 ottobre “è al tempo stesso un monito e uno stimolo per le istituzioni tutte, per continuare ad impegnarsi con provvedimenti legislativi, regolamentari e con politiche attive che vadano sempre più incontro in modo efficace alla realizzazione dei concetti di inclusione sociale, coesione e riconoscimento dei diritti fondamentali”.