• Novembre 11, 2020
di Angela Gallo

Welfare

Vecchi: “Garantire integrazione tra servizi sociali e sanitari per diritto a salute e cura”

Gli aggiornamenti sulla riunione della Rete per l’inclusione e la Protezione sociale sul Piano sociale nazionale e sul Piano degli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, l'emergenza Covid e le proposte dei Comuni e la legge di bilancio 2021. I temi dei lavori della Commissione welfare riunitasi questa mattina in videoconferenza
Vecchi: “Garantire integrazione tra servizi sociali e sanitari per diritto a salute e cura”

Cicchi: “Superare vincoli burocratici per la spesa e stabilizzare il personale”

“Mai come in questa fase ci troviamo di fronte ad un crocevia per il sistema del welfare: da un lato dobbiamo gestire in modo efficace la contingenza, l’emergenza ma dall’altro dobbiamo avere anche uno sguardo lungo sul futuro. Siamo dentro un’‘epoca Covid’ che ha riposizionato e modificato la gerarchia dei valori rimettendo al centro la persona e i suoi bisogni. Mai come in questo momento bisogna affermare il diritto fondamentale alla salute e alla cura attraverso una stretta connessione tra servizi sociali e sanità”. Ne è convinto Luca Vecchi, delegato Anci al welfare e sindaco di Reggio Emilia intervenuto alla riunione della Commissione welfare di Anci a cui ha preso parte anche Angelo Marano, direttore Generale della Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro, che ha rimarcato la collaborazione con i Comuni per la strutturazione di un sistema di servizi sociali che metta al centro i bisogni delle persone.
“Siamo a vent’anni da una importante legge (ndr la 328 del 2000) – ha continuato Vecchi – che è stata in grado di strutturare un sistema di politiche sociali” da cui bisogna ripartire per avviare una riforma del welfare guardando soprattutto all’integrazione socio – sanitaria dei servizi.
“Oggi non c’è servizio sociale che non debba misurarsi con le strutture sanitarie. Bisogna lavorare per passare da una cultura della semplice erogazione del servizio ad una rinnovata cultura del servizio anche attraverso la razionalizzazione dei diversi fondi esistenti. Anci e i Comuni italiani, nella consapevolezza del momento storico in cui ci troviamo, – ha concluso – devono tornare ad esercitare un importante protagonismo nella dimensione sanitaria, nella relazione tra sociale e sanitario, anche al fine di aiutare le Regioni e il governo nella riprogettazione di una più adeguata medicina di territorio”.
Nel corso dei lavori è stata la presidente della Commissione Anci, Edi Cicchi ad aggiornare i partecipanti sulla riunione della Rete per l’inclusione e la Protezione sociale che si è tenuta nei giorni scorsi sul Piano sociale nazionale e sul Piano degli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il prossimo triennio 2021-2023 a cui ha preso parte anche la ministra Nunzia Catalfo.
“Abbiamo evidenziato – ha spiegato Cicchi – la necessità che rispetto all’incremento di risorse per il sociale bisogna avere la possibilità di rimuovere i vincoli amministrativi e burocratici legati alla spesa delle stesse a cui si aggiunge la questione della stabilizzazione del personale: un investimento importante per poter proseguire con le attività avviate e garantire la continuità dei servizi ai cittadini”. Servizi che necessitano però, come ha evidenziato Cicchi, di una individuazione e finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni soprattutto nel caso in cui si tratti di Comuni in situazioni di dissesto e pre – dissesto che si trovano a dover seguire norme più rigide e vincolanti. Questione a cui si aggiunge – concordi anche i partecipanti – la valutazione della possibilità di garantire uno scorrimento delle graduatorie per l’assunzione degli assistenti sociali estendendo la proroga per le assunzioni anche a tempo indeterminato: ipotesi da valutare nella prossima legge di bilancio 2021.