- Marzo 1, 2022
Invasione dell'Ucraina
La solidarietà e l’accoglienza dei Comuni italiani per accogliere chi scappa dalla guerra
Dopo la presa di posizione del presidente dell'Anci Antonio Decaro, continuano le iniziative delle amministrazioni ai quattro angoli della Penisola per predisporre condizioni e strumenti in grado di gestire e assistere al meglio la massa crescente di profughi in arrivo. Cresce anche il coinvolgimento diretto dei cittadini che donano quanto possono per alleviare le sofferenze dei rifugiatiLa macchina della solidarietà e dell’accoglienza dei Comuni italiani continua ad attrezzarsi per accogliere l’ondata di cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Le iniziative in tal senso si moltiplicano di ora in ora. Subito dopo l’attacco all’Ucraina da parte dei russi il presidente dell’Anci Antonio Decaro è intervenuto per stigmatizzare l’intervento. A Decaro sono seguire le prese di posizione e le iniziative di moltissimi sindaci, di grandi e piccole città italiane.
“La comunità ucraina nei nostri territori è composta da decine di migliaia di persone, quindi ci aspettiamo che, l’afflusso di profughi nel nostro territorio possa essere molto ampio. Di concerto con la Prefettura metteremo in campo tutte le iniziative possibili per garantire il massimo sostegno umanitario”, ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, al termine della riunione che si è tenuta in Prefettura per l’accoglienza dei profughi ucraini in fuga dalla guerra.
“Abbiamo già aperto la struttura di Marechiaro, che garantirà una sessantina di posti subito disponibili, e insieme alla Caritas e alle organizzazioni laiche religiose presenti in città stiamo organizzando la sistemazione dei posti letto per donne e bambini e coloro che chiaramente richiedono una sistemazione al di là del ricongiungimento familiare”. “Questo – afferma il sindaco – è un lavoro che faremo di concerto con tutti i Comuni della Città metropolitana e di concerto con l’Anci, in maniera tale che ci sia una rete di accoglienza nell’area metropolitana di Napoli molto solida e robusta”.
Il sindaco di Novara Alessandro Canelli sta valutando quali e quante unità abitative mettere a disposizione. “stiamo aspettando anche di sapere quali saranno le indicazioni del ministero”. Secondo le stime del ministero dell’Interno, infatti, a Novara, dove vivono circa 1300 persone di
origine ucraina, potrebbero arrivare circa 300 profughi, dei quali un
centinaio potrebbero non avere la possibilità di essere ospitati da
familiari.
Il sindaco di Castelvenere (Benevento) Alessandro Di Santo ha proposto la istituzione presso il Comune di uno sportello di Solidarietà con l’Ucraina a cui fare riferimento per informazioni e invio di beni di prima necessità. “Piuttosto che inviare armi – ha detto Di Santo – sarebbe opportuno inviare alla popolazione invasa farmaci e beni di prima necessità, compreso l’abbigliamento”.
“Abbiamo lavorato nel weekend insieme ai gruppi parlamentari, alcuni rappresentanti del Governo e anche accanto all’Anci nazionale per far sì che le misure di accoglienza siano pronte, che ci siano le risorse e anche i numeri per l’eventuale emergenza che sicuramente arriverà già in questi primi giorni”. Lo afferma il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Intanto, il Comune di Palermo tramite il sindaco Leoluca Orlando ha attivato la mail aiutiucraina@comune.palermo.it per accompagnare e facilitare le pratiche dei ricongiungimenti e mettere in collegamento i profughi con le associazioni del terzo settore e con privati cittadini che, in alcuni casi, hanno già espresso ed intendono dare la loro disponibilità per accoglierli.
“A proposito dell’arrivo di profughi dall’Ucraina a Milano, nell’immediato saranno soprattutto bambini”, rilancia il sindaco Giuseppe Sala. Quindi, sarà un gran lavoro però noi faremo tutto quello che c’è da fare. Stiamo lavorando – ha spiegato Sala – in coordinamento tra la Prefettura, noi e quegli enti che accoglieranno”. Anche Merano farà la sua parte per accogliere e sostenere il popolo ucraino in così grave difficoltà al pari del comune altoatesino San Lorenzo di Sebato pronto ad accogliere in un albergo e nelle abitazioni private le persone in fuga dalla guerra.
Massima solidarietà anche dall’amministrazione di Salice Salentino, comune in provincia di Lecce che conta meno di 8mila abitanti. In una nota, il sindaco Antonio Rosato dichiara la propria disponibilità ad “accogliere in paese, in strutture che saranno indicate caso per caso, i profughi in fuga dall’Ucraina con particolare riguardo a donne, bambini, anziani, soggetti fragili e nuclei familiari”. Porte aperte anche nella città di Pomigliano d’Arco, “solidale e multiculturale”, afferma il sindaco Gianluca Del Mastro. Non sono da meno cinque comuni della provincia di Foggia, ovvero Carapelle, Ordona, Orta Nova, Stornara e Stornarella, che hanno deciso di aiutare il popolo ucraino e di aderire all’iniziativa proposta dalla polizia di Stato di Cerignola per la raccolta dei seguenti beni di prima necessità destinati al popolo dell’Ucraina.