• Novembre 18, 2020
di Redazione Anci

#anci2020 | Le voci dei sindaci

Turismo, tecnologie, cultura e nuovo modello di sviluppo: idee per non sprecare la crisi

La sintesi degli interventi nei dibattiti della prima sessione dei lavori dell’Assemblea Anci. I contributi dei sindaci Gnassi (Rimini), Ricci (Pesaro), Sgarbi (Sutri), Nardella (Firenze), Guarente (Potenza), Locatelli (Chiuduno), Brugnaro (Venezia), Occhiuto (Cosenza) e Salvemini (Lecce)
Turismo, tecnologie, cultura e nuovo modello di sviluppo: idee per non sprecare la crisi

‘Infrastrutture innovative per non lasciare indietro nessuno’ e
’Territori sostenibili per il rilancio del Paese’: questi i temi che hanno fatto da filo conduttore al dibattito in streaming cui hanno partecipato i sindaci coinvolti nella prima sessione di lavori, dedicata ai ‘Divari dell’Italia’, alla seconda giornata della XXXVII assemblea nazionale dell’Anci. A moderare i due momenti di discussione la giornalista de ‘La Repubblica’ Annalisa Cuzzocrea.
“Dobbiamo far fronte all’immediato da un lato ma guardare al lungo periodo dall’altro perché il turismo sia una vera e propria politica industriale del paese”. È da questa premessa che bisogna partire secondo il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi che, da delegato Anci al Turismo, ha sottolineato la necessità di mettere in campo da subito e per il 2021 provvedimenti di aiuto per i Comuni: “Il Covid rappresenta la cartina di tornasole dei nostri limiti. È finito il vecchio modello di sviluppo, è finito un mondo. Dobbiamo affrontare il tema dell’infrastrutturazione dei servizi per collegare grandi cittadini con quelli minori. Il turismo deve far parte della strategia di un paese”, ha aggiunto il sindaco di Rimini.
“Spero che questa emergenza venga vissuta come un’opportunità: non c’è niente di peggio di una crisi che sprecarla. E l’innovazione tecnologica è una straordinaria occasione per cambiare le nostre città”. L’augurio arriva dal sindaco di Firenze Dario Nardella, coordinatore Anci per le aree metropolitane. La digitalizzazione porta con sé grandi sfide: determina cambiamenti degli stili di vita, ma è anche strumento per abbattere le disuguaglianze. Per questo dobbiamo diffondere le competenze tecnologiche tra i cittadini. Oltre a digitalizzare i Comuni e i servizi va fatto lo sforzo di diffonderle tra i cittadini in condizioni più svantaggiate. A Firenze – ha annunciato – lanceremo una grande piattaforma grazie alla collaborazione dei players della città: dobbiamo dare le chiavi ai cittadini per usare l’innovazione digitale altrimenti rischiamo di amplificare le differenze sociali”.
“L’emergenza Covid pone una sfida per avviare un modello di sviluppo nuovo non più centrato sulle grandi città, ma focalizzato sui piccoli centri e sulle aree periferiche interessate da un crescente spopolamento”. Questa la riflessione consegnata al dibattito da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. “La pandemia ci ha fatto riscoprire un nuovo valore dello spazio terrestre offrendo l’opportunità per riequilibrare il modello finora seguito”. Ma secondo Ricci per raggiungere l’obiettivo servono due cose: “accompagnare con investimenti infrastrutturali le politiche verso le aree periferiche, abbandonando un dibattito nostalgico e senza sostanza”; e “puntare senza tentennamenti sulla tecnologia 5G, su cui c’è molta disinformazione, stavolta in una partita fondamentale non può vincere il partito del no”, ha concluso.
“Ringrazio il presidente Decaro per l’incarico di responsabile nazionale per la Valorizzazione dei beni storici e culturali, lavorerò al massimo per lo sviluppo culturale di tutti i Comuni che partono da una situazione svantaggiosa”. Così il sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi che si è soffermato su alcune proposte per il rilancio culturale degli enti locali. “Chiedo al ministro Franceschini di tenere conto delle differenza delle città che concorrono al titolo di capitale italiana della Cultura: non ha senso la competizione come è concepita ora”. Poi ancora l’idea di “una Biennale dell’Anci e dei Comuni itinerante per tastare il polso all’Arte contemporanea”. Infine, un nuovo appello a Franceschini perché “si faccia di tutto per riaprire i musei: la loro chiusura è assolutamente intollerabile”.
“I sindaci sono in prima file e spesso rappresentano la valvola di sfogo dei cittadini. A Potenza, su 70mila abitanti un terzo risiede in zone rurali e nelle contrade che non hanno connessione stabile. Così il sindaco di Potenza Mario Guarente che ha partecipato al dibattito mattutino, fresco di nomina di responsabile Anci per le Politiche del lavoro e Formazione professionale. “Queste persone non sono in grado di lavorare o studiare da casa. In una realtà come il Mezzogiorno, che sconta la mancanza del lavoro, bisogna inventarsi qualcosa e a questo proposito, abbiamo lanciato una piccola iniziativa, che ha dato buoni risultati: lo sgravio fiscale alle nuove attività aperte nel centro storico. Il risultato è stato l’apertura di 27 nuove attività fino ad oggi”.
Coniugare sostenibilità, agricoltura e tecnologia nei Comuni, non solo è possibile ma è una realtà già in atto. E’ quanto ha evidenziato il sindaco di Chiuduno e vice presidente di Anci, Stefano Locatelli che ha posto l’attenzione sulla necessità di fare sistema tra Comuni, grandi e piccoli, associazioni di categorie e cittadini, per un’agricoltura sostenibile. “E’ possibile fare agricoltura sostenibile e consapevole – ha spiegato Locatelli – coniugando il lavoro con il rispetto per il territorio anche attraverso l’impiego della tecnologia. Una svolta green che deve partire dal dialogo e dal coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di categorie che promuovono prodotti sostenibili. Dobbiamo fare sistema”.
Per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, “i sindaci sono in prima linea nell’immaginare il futuro delle città, perché le persone vivono principalmente nelle zone urbane e quindi gli investimenti devono soprattutto riguardare le infrastrutture stando attenti anche all’impatto ambientale ed atmosferico”. Per Occhiuto “la pandemia ha accelerato il percorso verso una nuova idea di città più vivibile. Dobbiamo ripensare la visione futura della città in cui si vive pensando ad un risarcimento nei confronti dei cittadini che hanno più sofferto in crisi sanitaria emergenziale”.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sottolineato invece che da cinque anni “stiamo cercando di fare di Venezia un esempio di efficienza. Lo scorso anno, quando l’anno ha raggiunto l’allarmante livello di 187 cm, è stata distrutta una parte di città. Eppure, nonostante la pandemia, siamo riusciti ad attivare il Mose, un’infrastruttura unica al mondo, una diga a scomparsa sul fondo del mare. Tutti siamo impegnati a fare dell’Italia un territorio sostenibile. In particolare, siamo leader in Italia della raccolta differenziata e Conai ci ha premiato per questo. Da Venezia l’appello a fare squadra e a dialogare territori”.
Infine, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. “Il problema delle disuguaglianze nel nostro paese è una questione che ci deve preoccupare. L’emergenza pandemica in corso ha portato ad un crollo nella produzione di ricchezza con un forte impatto sui territori che ha determinato maggiori diseguaglianze”. “L’attenzione – secondo il sindaco – va focalizzata sulle risorse e sul Next generation EU nella direzione della qualità degli investimenti per ridurre le disuguaglianze e garantire la qualità della vita urbana”.

Leggi l’intervento della sindaca di Roma, Virginia Raggi