• Luglio 5, 2021
di Redazione Anci

Urbact

Transfer Network Urbact: approvate le reti che proseguono l’azione di trasferimento

Dopo il successo del primo “round” di Transfer Network, il programma URBACT ha finanziato una seconda serie di Network di trasferimento. Tra le città capofila che guideranno le reti 2 su 7 sono città italiane. Udine coordinerà il Transfer Network Playfull Paradigm II sul gioco mentre Roma il Transfer Network Ru:rban – Second Wave sugli orti urbani
Transfer Network Urbact: approvate le reti che proseguono l’azione di trasferimento

Approvati 7 nuovi Transfer Network del programma URBACT. Tre le città italiane coinvolte

Dopo il successo del primo “round” di Transfer Network, il programma URBACT ha finanziato una seconda serie di Network di trasferimento.
Tra le città capofila che guideranno le reti 2 su 7 sono città italiane. La città di Udine coordinerà infatti il Transfer Network Playfull Paradigm II focalizzato sul tema del gioco per ripensare il benessere della comunità che coinvolgerà anche le città di Igualada (ES), Jelgava (LV), Lousã (PT) e la Municipalità di Grosuplje (SI).
La città di Roma sarà invece impegnata come capofila del Transfer Network Ru:rban – Second Wave basato sul trasferimento del modello di Gestione degli Orti Urbani a nuove città come Algeciras (ES), la contea di Carlow (IE), City of Split (HR) e la Municipality of Alexandroupolis (EL).
Il Comune di Bergamo è la terza città italiana ad essere coinvolta in questa serie di Network URBACT e sarà partner del Network BeePathNet reloaded coordinato dalla città di Lubliana. Si tratta per il Comune, che ha già all’attivo un progetto finanziato dal programma Urban Innovative Actions, della prima esperienza nell’ambito del programma URBACT.
Nell’arco di 18 mesi, le sette reti replicheranno e condivideranno l’esperienza di trasferimento di successo con nuove città. La comunità URBACT si sta allargando: il 65% delle 34 città partner selezionate partecipano al programma URBACT per la prima volta.
I nuovi partner beneficeranno dell’esperienza della città che ha sviluppato la buona pratica insieme al supporto dell’esperto che aveva guidato la rete di trasferimento originale. Con gran parte del lavoro già svolto per suddividere le buone pratiche in blocchi comprensibili, si prevede che sarà possibile con maggiore facilità applicare il metodo di trasferimento per la seconda volta