- Novembre 13, 2020
Digital divide
Tim al fianco dei Comuni per chiudere il digital divide: banda ultralarga in circa 3mila città
La pandemia ha messo in evidenza la strategicità della digitalizzazione del Paese e TIM anche in questa fase non ha smesso di dare il proprio supporto, rafforzando l’impegno per estendere l’accesso a Internet veloce a sempre più comuni con l’obiettivo di chiudere il digital divide entro il 2021La pandemia ha messo in evidenza la strategicità della digitalizzazione del Paese e TIM anche in questa fase non ha smesso di dare il proprio supporto, rafforzando l’impegno per estendere l’accesso a Internet veloce a sempre più comuni con l’obiettivo di chiudere il digital divide entro il 2021.
Salgono infatti a circa 3.000 i comuni italiani che, in soli otto mesi dall’insorgere dell’emergenza sanitaria, hanno beneficiato degli interventi di copertura a banda ultralarga di TIM che hanno consentito a sempre più cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni la possibilità di lavorare e studiare a distanza, navigare ad alta velocità, usufruire di servizi pubblici online e di contenuti TV e intrattenimento. Complessivamente sono ad oggi oltre 4.800 i comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a banda ultralarga di TIM.
Sono numeri importanti che dimostrano l’impegno dell’azienda per contrastare il digital divide nel nostro Paese, fenomeno che TIM conta di chiudere entro il 2021. Proprio durante la fase di lockdown, TIM, ha misurato una crescita media del traffico dati impressionante, +80% sul fisso e +30% sul mobile. Aumenti di queste dimensioni solitamente arrivano dopo anni e anni di transizione e invece in questa circostanza sono stati gestiti in tempi rapidissimi assicurando la connettività agli italiani. Segno dunque che la rete ha retto bene ed è solida.
TIM continuerà anche nei prossimi mesi ad intensificare i propri programmi di cablaggio portando, entro dicembre, la fibra al 90% delle famiglie che utilizzano la rete fissa a livello nazionale per dare in questo modo una risposta concreta alle crescenti richieste di connettività che provengono prevalentemente dalle zone rurali o a bassa densità abitativa. I comuni che verranno raggiunti entro l’anno saranno oltre 5.000, molti dei quali nelle “aree bianche”, per abilitare alla vita digitale circa il 75% delle famiglie residenti in quelle zone e che utilizzano la rete fissa. Per assicurare connessioni ultrabroadband nei comuni non ancora raggiunti dalla fibra, TIM conferma inoltre il proprio impegno anche grazie all’utilizzo della tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), che utilizza un sistema ibrido di collegamenti via cavo e senza filo per offrire servizi di connettività in banda ultralarga.
Come detto, la priorità assoluta per il 2021 di TIM è quella di chiudere il digital divide regione dopo regione anche per accelerare la diffusione di tre tecnologie abilitanti che ruotano intorno al 5G: cloud, edge computing e Internet of Things. Proprio entro la fine di quest’anno il gruppo guidato da Luigi Gubitosi ha annunciato che coprirà Milano al 90% con il 5G e procederà ad estenderne i servizi nelle principali città del Paese. Soltanto in questo modo il digitale potrà essere pervasivo in tutti i settori: non si può pensare infatti a scuola, industria o sanità senza considerare lo sviluppo di servizi e applicazioni innovative.
Ma non basta: per chiudere davvero il digital divide non serve soltanto l’infrastruttura. Per consentire al nostro Paese di essere veramente all’avanguardia serve anche la diffusione della cultura digitale. Serve una vera e propria una rivoluzione culturale in grado di far cogliere a tutti le grandi potenzialità e i numerosi vantaggi che offrono i servizi e le applicazioni online. Per questo pubblico e privato devono fare la propria parte, insieme. Soltanto con tecnologie all’avanguardia e competenze digitali diffuse si potranno garantire pari opportunità in termini di sviluppo e di innovazione su tutto il territorio nazionale.