• Dicembre 11, 2019
di Redazione Anci

#Accaddedomani | Piazza Fontana

Sala e De Bortoli: “Teniamo viva la memoria di un giorno che ha segnato un intero paese”

Era il 12 dicembre del 1969 quando, nel centro di Milano, presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura scoppia una bomba causando la morte di 17 persone. Per la nostra rubrica #AccaddeDomani abbiamo intervistato il sindaco Sala e il giornalista De Bortoli
Sala e De Bortoli: “Teniamo viva la memoria di un giorno che ha segnato un intero paese”

“Il 12 dicembre è una data importante per la nostra Milano, data in cui ricordiamo la tragedia di piazza Fontana, ricordiamo quel triste momento storico ma anche come Milano seppe reagire. Quest’anno il ricordo e la riflessione sono ancora più importanti: sono trascorsi cinquant’anni da quel giorno. Giorno che celebreremo con grande attenzione portando il messaggio nelle scuole, facendo sì che i nostri ragazzi e i nostri nipoti sappiano cosa è stato per noi piazza Fontana”.
Così il sindaco di Milano, Beppe Sala racconta al sito dell’Anci, per la rubrica #AccaddeDomani, le iniziative in campo (“Milano è memoria”) per non dimenticare un giorno che ha segnato la vita di una città, di tante persone e di un paese interno. Era il 12 dicembre del 1969 quando, nel centro di Milano, presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura scoppia una bomba causando la morte di 17 persone.

“Il cinquantenario – ricorda Sala – sarà celebrato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che sarà in Consiglio comunale con noi a testimoniare la sua fede nei valori che Milano esprime, a testimoniare la sua fede nella memoria, a testimoniare la sua volontà con noi di guardare avanti, perché questa è Milano, e questo è anche il nostro paese: grande memoria, grandi tradizioni ma con uno sguardo rivolto al futuro”.
Un ricordo di quei giorni ce lo racconta anche un illustre cittadino milanese, ex direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, Ferruccio De Bortoli.
“Ancora vivo è il ricordo di quel 12 dicembre del 1969. Abitavo vicino a piazza Fontana, si diffuse la voce che fosse scoppiata una caldaia. Uscì un’edizione straordinaria del Corriere d’informazione in cui si cominciò a parlare di una bomba. Nei miei ricordi dell’epoca è come se fosse calata una cortina di piombo, di nebbia, un senso di smarrimento collettivo: come poteva accadere una cosa del genere in una città come Milano?”.
Ma anche il giorno dei funerali delle vittime in piazza del Duomo, ha segnato la città, il paese e la memoria di tutti noi. Lo ricorda così De Bortoli: “Un’immagine composta, grigia, sofferente. Però la città, pur stordita, cominciava a reagire”.
“Se non riusciremo a fare un esercizio di memoria – aggiunge De Bortoli – il senso di giustizia di un paese sarà seppellito assieme a ricordi confusi. Questi cinquant’anni ci avranno fatto scendere nei gradini della democrazia e noi abbiamo il drammatico bisogno di risalire”.

*a cura di Francesca Romagnoli, Angela Gallo

(foto credits:  Corriere Milano)


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