• Maggio 7, 2024
di Redazione Anci

Politiche giovanili

Rigenerazione e mappature per lo sviluppo dei territori al centro del workshop Anci a Cherasco

Il resoconto del workshop a Cherasco di lunedì 6 maggio
Rigenerazione e mappature per lo sviluppo dei territori al centro del workshop Anci a Cherasco

Cherasco ha ospitato, lunedì 6 maggio, la terza giornata di una serie di workshop che ANCI propone nelle città sede di partenza del Giro-E, nell’ambito del più ampio programma di supporto e finanziamento a favore dei Comuni italiani, a valere sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
Il tavolo ha toccato diversi temi importanti per il territorio, dalla rivalorizzazione di siti industriali dismessi a UpSlowTour, un nuovo modello integrato di cicloturismo; dalla rigenerazione diffusa per territori innovativi alle mappature partecipate per lo sviluppo dei territori, fino a parlare del rapporto tra cooperative, imprese e comunità, presidio sociale del territorio per una reale riqualificazione urbana.
Un nuovo modello è stato presentato da Roberto Tognetti, Direttore di Fondazione Riusiamo l’Italia, che è un esperto di ingegnerizzazione di processi per la valorizzazione di patrimonio dismesso e abbandonato, un tema centrale per le politiche pubbliche e per i Comuni, che ha visto in questi anni moltissimo protagonismo delle comunità locali, soprattutto dei giovani, in diversi ambiti, sociale, culturale, sportivo, turistico, di promozione dell’innovazione: “Attraverso un metodo di mappatura digitale – ha spiegato Tognetti – ci siamo impegnati per aiutare i Centri di competenza, quali Agenzie di sviluppo, Hub di innovazione, Spazi di aggregazione, o espositivi e performativi, nella creazione di valore. Spesso, infatti, un bando consente l’avvio di un progetto, ma non contribuisce a renderlo duraturo e sostenibile nel tempo. Per questo il nostro modello, denominato “Paesaggi sentimentali”(https://www.paesaggisentimentali.it/), è soprattutto un dispositivo di sostegno in chiave progressiva e incrementale a supporto dei Centri di competenza. Questo consente loro di generare flussi di cassa per drenare virtuosamente risorse e sostenere attraverso “giusti compensi” le principali linee di attività che hanno problemi di tenuta nel tempo, dando continuità e consentendo così  di non deludere le nuove generazioni”.
Roberto Tognetti, esperto di riferimento dell’Unione Montana del Pinerolese, ha condiviso con i presenti anche il valore del progetto UpSlowTour, un progetto di valorizzazione del territorio in chiave turistica, in particolare sfruttando il potenziale del cicloturismo in montagna.
In un territorio da sempre vocato al ciclismo – ha detto Tognetti – ciò che hanno deciso di fare le amministrazioni locali, con il supporto della Regione e di autorevoli partner, tra cui su tutti Turismo Torino e Provincia, è tentare di farne un punto di riferimento per gli appassionati della bicicletta. Su queste fondamenta nasce nel 2021 il progetto Upslowtour, un ambizioso progetto di infrastrutturazione, manutenzione e promozione. Upslowtour oggi è un’offerta adatta alle diverse discipline ”bike”: mtb, e-mtb, gravel (per gli amanti dello sterrato in montagna).  Ricordando sempre che ci troviamo sulle Alpi di Torino e, quindi, anche il terreno è più impervio di quello che possiamo trovare nelle destinazioni “gravel” più famose, i percorsi vanno dal cicloturismo al gravity, ma anche all’handbike. I percorsi sono appositamente mappati e certificati dall’Associazione B-Free nell’ambito di una collaborazione avviata con la Città di Pinerolo. Upslowtour significa anche chilometri e chilometri di asfalto per gli appassionati della bici da corsa. Con il nostro Ambassador Jacopo Mosca, corridore (locale) professionista in forza alla Lidl-Trek, abbiamo tracciato le salite più affascinanti, partendo da quelle più iconiche e conosciute, già sede in passato di tappe del Giro d’Italia e del Tour de France, per arrivare a quelle meno conosciute dal grande pubblico ma dalle enormi potenzialità, su tutti la salita al Rifugio Barbara Lowrie che può essere certamente inserita tra le salite più dure d’Italia”.
Dietro l’infrastruttura digitale c’è Leonardo Web, software house di Manta, in provincia di Cuneo, il cui amministratore delegato Gianpiero Oliva ha raccontato il percorso che ha portato allo sviluppo tecnologico di questo progetto: “Dopo la pandemia ci siamo resi conto della ‘fame’ di attività sportiva outdoor e abbiamo sviluppato una piattaforma web/app che consentisse il rilievo dei cosiddetti POI ‘punti di interesse’, che ovviamente variano a seconda del target di riferimento nella popolazione, secondo quindi la propria sensibilità. Collaborando già con un centinaio di Comuni del territorio per l’informazione istituzionale, abbiamo riscontrato in alcuni di questi la volontà di affrontare questa nostra scommessa, sviluppando per le loro attività outdoor dei portali dedicati, che ‘vestiamo’ con una serie di dati che i nostri ‘mappatori’ in totale autonomia acquisiscono. Insieme alle Associazioni che a vario titolo si occupano della schedatura dei beni storici/artistici, della descrizione degli itinerari, della manutenzione dei percorsi, abbiamo ingegnerizzato i percorsi e tutti i dettagli sulla percorrenza, sul fondo del sedime, sui dislivelli e quant’altro. Con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo, poi, abbiamo geolocalizzato puntualmente le attività economiche e le botteghe artigiane del territorio: i ragazzi delle scuole hanno contribuito alla creazione, in pochi mesi, di un archivio di centinaia di punti di interesse debitamente schedulati con descrizioni, orari di apertura, servizi offerti e fotografie a corredo”.
Le origini di questa metodologia di mappatura delle attività outdoor costituiscono uno spinoff di un progetto più tecnico sviluppato da Leonardo Web qualche anno prima: “È una declinazione dell’applicazione Li.PAD Mobile Mapping che consente il censimento e la catalogazione ufficiale dei punti luce di pubblica illuminazione, delle caditoie stradali, della segnaletica verticale e, più in generale, di tutti gli elementi puntuali di una rete tecnologica: anche in questo caso gli attori protagonisti sono le aziende, gli studi tecnici e i soggetti che acquisiscono le licenze d’uso dell’applicazione; ci vantiamo di aver mappato quasi tremila Comuni, dal Comune più piccolo di 50 abitanti fino alla Città di Genova, oltre a grandi infrastrutture quali i padiglioni dell’Ospedale Molinette di Torino” piuttosto che la Stazione Ferroviaria di Milano Centrale”.
Federica Gemelli, per la Cooperativa sociale Lunetica, con sede a Bra, ha portato al tavolo l’esperienza pluridecennale della società: “È un progetto nato con lo scopo di promuovere la convivenza reciproca e sperimentare nel concreto nuove forme di crescita culturale all’interno del territorio, offrendo percorsi e opportunità a tutti, di diverse età e fasce sociali, in termini di diritto e cittadinanza. Lunetica presidia un territorio in cui, alla fine degli anni Novanta, sono stati costruiti alloggi di edilizia popolare e in cui l’associazione Quartiere Madonna dei Fiori e la Cooperativa Lunetica, come suo “braccio armato”, attivando una serie di progettazioni che hanno permesso di ridurre le criticità sociali che solitamente emergono a causa dell’agglomerazione di case popolari e, a chi abita nel territorio, di sentirsene parte e di partecipare attivamente alla vita del quartiere”.
È intervenuto anche Sergio Barbero, Consigliere Comunale di Cherasco, che ha sottolineato l’attenzione dell’amministrazione locale per la sostenibilità ambientale: il Comune ha messo in campo interventi di recupero delle aree industriali dismesse nel settore tessile e ceramico e valorizzate oggi in altri settori.
La tappa del Giro-E partita da Cherasco e giunta fino a Fossano ha visto in bicicletta anche il team ANCI, capitanato da Giorgio Rocca e composto da Amministratori locali e ambassador del territorio.