• Maggio 31, 2013
di anci_admin

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Politiche giovanili – Pella: “Stage di qualità a Biella, successo e speranze di replica in tutto il Paese”

Creare lavoro? Si può. Premiare il merito? Si può. Coinvolgere direttamente le aziende...

Creare lavoro? Si può. Premiare il merito? Si può. Coinvolgere direttamente le aziende? Si può. Sfruttare al meglio i fondi Ue?. Si può. A Biella, in particolare, tutto questo avviene contemporaneamente. Lo testimonia il successo degli “Stage di qualità”, un progetto inserito tra le best practice del “Pacchetto occupazione giovanile”, stilato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e approvato dal Comitato delle Regioni.
Fautore dell’iniziativa, da ormai 4 anni, è l’assessore del Comune e delegato Anci alle politiche giovanili, Roberto Pella, che innanzitutto tiene a precisare: “Senza l’Anci e senza il coinvolgimento e il sostegno diretto del ministero delle Politiche giovanili, tutto questo non sarebbe stato possibile. Ecco perché martedì prossimo, quando incontrerò il neoministro Idem, proporrò di rafforzare ulteriormente la partnership con l’Anci: un governo che voglia davvero puntare su occupazione e giovani non può non coinvoglere direttamente i Comuni”.
Ma di quali risultati parliamo? “Semplicemente – dice Pella – di stage retribuiti per i nostri giovani laureati, con un risultato eccezionale: quasi i due terzi dei ragazzi presi in stage dalle aziende, oggi sono stati assunti con contratti a tempo determinato o indeterminato”.
Per raggiungere questo risultato, che da solo giustifica la definizione di “stage di qualità”, “abbiamo innanzitutto creato una sinergia incredibile tra istituzioni politiche, aziende e associazioni di categoria, dall’Unione degli industriali passando per Confartigianato, Api, Confesercenti, Cna, Coldiretti: con un bando, e dunque solo in base al merito, venivano selezionati i giovani laureati da proporre alle aziende, che poi pagavano lo stage solo per la metà o un terzo del suo costo complessivo. Al resto ci pensavano il Comune con un co-finanziamento e i fondi provenienti non solo dagli accordi Anci-ministero, ma anche da fondazioni e istituti bancari del territorio”. Grazie a questo sistema, spiega Pella, “le aziende, con un piccol investimento, sono incentivate a formare questi giovani ragazzi e ad assumerli, solo in base alle loro reali capacità”. Un modello, quello portato avanti a Biella, “che sarebbe facilmente applicabile su tutto il territorio nazionale e che – conclude Pella – ci auguriamo che anche il governo e l’Unione europea vorranno ulteriormente promuovere”. (mv)