- Ottobre 21, 2021
Sicurezza urbana
Politiche della notte, la partecipazione chiave per la sicurezza urbana. A Nizza il progetto ToNite
Tante le esperienze raccontate al Forum europeo sulla sicurezza urbana a cui ha preso parte anche Anci con il progetto di Torino - TONite. Torino si è contraddistinta, rispetto alle altre città europee, per aver puntato i riflettori sul coinvolgimento diretto dei cittadini e degli attori locali guardando alla sicurezza urbana come a un bene comune
La partecipazione civica e i modelli di governance urbana rappresentano i nuovi aspetti delle politiche della notte che emergono dal Forum europeo sulla sicurezza urbana di Nizza a cui ha preso parte anche Anci con l’esperienza del progetto di Torino – ToNite. La cerimonia di apertura del Forum ha visto l’intervento del sindaco di Nizza, Christian Estrosi, e della Dg Home della Commissione europea che hanno riconosciuto l’importanza e la diversità dei modelli sperimentati nelle varie città europee per garantire la sicurezza urbana degli spazi pubblici. In particolare, tra le diverse esperienze raccontate, quella di Torino si è contraddistinta per aver puntato i riflettori sul coinvolgimento dei cittadini e degli attori locali: dalle associazioni culturali ai cittadini stranieri.
Il sindaco di Nizza ha riconosciuto il ruolo che le città rivestono a livello mondiale in tema di sicurezza urbana perché rappresentano i luoghi in cui si sperimentano le soluzioni più innovative per affrontare grandi sfide: dal contrasto al terrorismo allo sviluppo delle politiche della notte per il rilancio economico e sociale soprattutto nella fase post covid.
I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con il panel dedicato alle strategie integrate per promuovere le politiche della notte a cui hanno preso parte i rappresentanti delle città di Parigi, Bordeaux, Nantes, Budapest, Berlino e Torino con il progetto UIA – TONite presentato dal responsabile comunicazione e disseminazione per Anci, Simone d’Antonio.
Le città di Parigi e Bordeaux hanno raccontato le attività e gli interventi realizzati sulla gestione della vita notturna che hanno visto il coinvolgimento di attori economici e culturali della città ma anche la necessaria collaborazione tra i diversi assessorati. Londra e Tblisi invece hanno individuato figure rappresentative del mondo della cultura, come il night mayor. Mentre altre città ancora, come ad esempio Amsterdam, collaborano con associazioni locali che eleggono il night mayor, una figura che rappresenta le politiche della notte.
Anche Torino ha partecipato al dibattito presentando ToNite: progetto UIA che tiene al centro della sua azione i residenti ma anche attori non tradizionali, come le imprese culturali e creative, le attività commerciali, le associazioni di migranti partendo dalla convinzione che la sicurezza urbana debba essere intesa come bene comune a cui tutta la città concorre, soprattutto nella fase post covid.
“La ‘notte’ è stata la principale vittima delle restrizioni previste dal covid con ripercussioni su tutta l’economia legata al settore. Il modello di Torino – ha osservato d’Antonio – rappresenta un esempio non solo da diffondere a livello nazionale ma anche europeo soprattutto in un particolare momento storico in cui si cominciano a prevedere, nelle diverse città europee, figure in grado di rappresentare le istanze degli attori e delle economie notturne”.