- Febbraio 5, 2013
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Politiche abitative – Bolis: “Impegno dello stato a riqualificare il patrimonio pubblico”
Si è tenuta ieri 4 febbraio a Roma presso la sede dell'Anci l’ultima giornata di semina...Si è tenuta ieri 4 febbraio a Roma presso la sede dell’Anci l’ultima giornata di seminari sulle politiche abitative promossi dall’Associazione dei comuni italiani, Federcasa, CGIL, CISL e UIL, con le organizzazioni sindacali degli inquilini e la partecipazione delle Regioni.
L’evento, promosso al fine di avviare una riflessione sul tema casa ha visto nuovamente protagonisti diversi aspetti legati alle problematiche della gestione degli alloggi sociali e alla fiscalità.
Il quadro che è emerso nel corso del dibattito è quello di una emergenza sempre più incalzante legata al tema delle politiche abitative.
“Una questione sociale rilevante che interessa buona parte delle famiglie italiane e che riguarda la sempre maggiore difficoltà di accesso all’alloggio sia in termini di acquisto che di affitto”, afferma Giovanni Caudo, docente di Progettazione Urbana all’Università Roma 3.
“Per affrontare questo pericolo – spiega Caudo – occorre aumentare la dotazione di alloggi in affitto a canone calmierato e, al contempo, istituire delle figure mediatrici che gestiscano questo tipo di immobili e facilitino l’incontro della domanda di inquilini in condizioni di emergenza abitativa e dell’offerta di proprietari privati di alloggi sfitti, in condizioni di reciproca convenienza”.
“Fare sistema e individuare un ente gestore delle politiche per la casa. Questa è l’unica via percorribile se si vogliono ottenere dei risultati concreti a favore della comunità” è l’opinione dell’architetto Venanzio Gizzi, Direttore generale di Federcasa.
“Il welfare abitativo è fondamentale per la casa – ha detto Laura Mariani, rappresentante della Cgil – ed è per questo motivo che insieme alle altre sigle sindacali Cisl e Uil partecipiamo a questo importante tavolo di lavoro; perché l’emergenza che stiamo registrando è trasversale e deve essere affrontata tempestivamente per evitare che diventi un freno per il Paese”.
“La casa – ha continuato Mariani – è oggi, di fatto, l’unico ammortizzatore sociale e considerando l’aumento delle spese e l’invarianza dei redditi negli ultimi dieci anni, solo agendo verso una riduzione delle spese per l’abitazione, possiamo aumentare la capacità di spesa dei lavoratori”.
Obiettivi sociali che devono necessariamente rientrare in un quadro normativo chiaro. Per Giancarlo Storto, consigliere del vice ministro Ciaccia per il Piano Città, che ha relazionato sul tema legato alla ripartizione delle competenze sui vari livelli di governo “l’attuale conformazione del quadro normativo genera conflitti istituzionali che vanno superati ridefinendo le funzioni dei vari soggetti che entrano nella programmazione edilizia, per rendere più efficace l’intero sistema”. In questo senso “sarebbe utile riflettere sull’opportunità di fare approvare al Parlamento una legge quadro che consentirebbe anche agli Enti locali di lavorare meglio sul territorio”. Infine, “ci vuole un rinnovato impegno dello Stato nell’edilizia residenziale pubblica”.
Tirando le fila di questi quattro incontri, il delegato Anci per le politiche per la casa, Alessandro Bolis ha ribadito la necessità di una “riqualificazione del patrimonio pubblico”.
“Il dibattito multisettoriale che si è avuto in questi incontri – ha detto Bolis – sono la base di un confronto con il prossimo esecutivo che sarà lanciata nel corso di un grande convegno nazionale che stiamo organizzando per la fine di marzo, per rilanciare un settore che è in crescente difficoltà, al limite della coesione sociale”. (fdm)