• Luglio 28, 2023
di Redazione Anci

Pnrr

Pnrr, Biffoni, Conte e Vecchi preoccupati sulla revisione delle risorse

Il presidente di Anci Toscana: "Ci vogliono garanzie scritte sulle risorse promesse, ci sono progetti già in fase avanzata, in fase di gara, non si può tornare indietro". Il presidente di Anci Veneto: "Chiarire subito da che parte recuperare i 13 miliardi tagliati ai Comuni che hanno dimostrato di saper investire". Il presidente di Anci Emilia-Romagna: "I disinvestimenti avranno implicazioni pesanti sulle aree interne, le zone alluvionate e il Sud".
Pnrr, Biffoni, Conte e Vecchi preoccupati sulla revisione delle risorse

“E’ da stamattina che parlo con i sindaci, c’è grandissima preoccupazione”. Così il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni commenta la revisione del Pnrr. I sindaci toscani, aggiunge, sono maggiormente preoccupati per il capitolo di interventi che riguarda “tutta la parte della rigenerazione urbana e della riqualificazione”. Per Biffoni, la modifica annunciata ieri dal Governo, “arriva come un fulmine a ciel sereno” e ora “ci vogliono garanzie scritte sulle risorse promesse, ci sono progetti già in fase avanzata, in fase di gara, non si può tornare indietro. Si fa fatica a comprendere la ratio” di questa rimodulazione”. “Come faccio io sindaco – prosegue Biffoni – ad essere certo di portare a casa i miei progetti se mi portano via i soldi. A volte quelle del Pnrr sono linee di finanziamento che si intersecano con altro. I sindaci vanno avanti, perché molti meccanismi sono già stati innescati, ma si naviga a vista. La situazione è preoccupante”.
Da parte sua invece il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, sottolinea: “È necessario che il Governo chiarisca subito da che parte intende recuperare i 13 miliardi tagliati ai Comuni nella revisione del Pnrr. E’ fondamentale farlo perché i Comuni hanno dimostrato di saper recepire e investire rapidamente le risorse assegnate, e molte opere sono già in corso”
“Comprendiamo – prosegue Conte – la necessità di una revisione, ma decurtare i fondi a chi investe sul territorio e, al contempo, si trova ad affrontare emergenze meteorologiche come quelle in atto, appare controverso soprattutto in questo momento. È fondamentale capire subito e avere immediatamente garanzie sul fatto che quei 13 miliardi avranno una fonte di finanziamento certa. Le amministrazioni locali hanno dimostrato di essere virtuose e non possono essere sempre i Comuni a rimetterci. Al contempo plaudiamo all’approvazione degli emendamenti di Anci sulle assunzioni nei Comuni in ambito del Dl Pa Bis; bene dunque aver tolto il limite del 20% di possibilità di scorrimento delle graduatorie concorsuali – conclude – e bene l’incentivo a utilizzare misure di reclutamento di giovani talenti”.
Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Emilia-Romagna si dice preoccupato per le pesanti implicazioni della revisione sulle zone alluvionate e sul Sud. “C’è un Paese che in questo momento è attraversato da incendi, frane e alluvioni, mentre il Governo senza alcun tipo di condivisione con gli enti locali taglia 16 miliardi di risorse destinate ad ambiente, infrastrutture, dissesto idrogeologico e welfare. Siamo di fronte ad una scelta politica di un taglio lineare – continua Vecchi -. Molti Comuni sono andati avanti con le progettazioni e ora si troveranno senza copertura contabile. Tra l’altro, nell’analisi complessiva dei fondi non sono i Comuni i maggiori soggetti in ritardo, anzi in gran parte sono rispondenti agli impegni presi. I disinvestimenti avranno implicazioni pesanti sulle aree interne, le zone alluvionate e il Sud”.