- Novembre 8, 2019
Piccoli Comuni d’Europa
Pella: “La transizione ecologica deve passare necessariamente anche per i piccoli Comuni”
Una forte azione sulla digitalizzazione, un piano di accompagnamento e sviluppo della capacità amministrativa dei Comuni più piccoli, lo sviluppo di un welfare di prossimità e di azioni per la crescita economica sostenibile: alcuni dei temi affrontati nel corso della riunione“Hanno molto in comune la Strategia Nazionale Aree Interne italiana e l’Agenda Rural francese, presentata e lanciata lo scorso 19 settembre dal Primo Ministro Édouard Philippe e da Jacqueline Gourault, Ministro della Coesione dei territori e delle Relazioni con le comunità territoriali al Congresso dei Sindaci dell’Associazione dei Comuni rurali francesi. Guardano al futuro della coesione, nella convinzione che la transizione ecologica dovrà passare necessariamente anche per i Comuni di minore dimensione demografica che gestiscono e amministrano spesso vaste estensioni territoriali custodi delle risorse verdi e blu del nostro continente”, ha rilevato il vicepresidente vicario Anci Roberto Pella durante la riunione annuale CTME tenutasi nel Comune di Teltow, a 15 km da Berlino, ospiti del Sindaco Thomas Schmidt.
“Moltissime sono, infatti, le proposte che sono nate dai cittadini e dai soggetti locali, proprio nell’ottica di incarnare uno degli Obiettivi Strategici che l’UE si è data per il 2021-27 per un’Europa più vicina ai cittadini. La proposta generale formulata per il prossimo Budget, che prevede esplicitamente il rafforzamento del ruolo per le autorità cittadine locali, dovrà tenere conto delle buone pratiche e degli ottimi esiti che, in Italia, possiamo già presentare. La nostra Associazione si farà portavoce dei bisogni espressi dai Comuni più piccoli affinché non rimangano inascoltati.”, ha commentato Klaus Nutzenberger, segretario Generale dell’Associazione.
Una forte azione sulla digitalizzazione, un piano di accompagnamento e sviluppo della capacità amministrativa dei Comuni più piccoli, lo sviluppo di un welfare di prossimità e di azioni per la crescita economica sostenibile e compatibile con le professionalità emergenti a livello culturale e turistico, e occupazionale giovanile in generale, sono stati i temi chiave e prioritari di cui si è discusso.
Il dibattito si è poi concentrato sul futuro dell’Europa e della Commissione europea che si sta per insediare, con particolare riferimento al Quadro Finanziario Pluriennale che sarà approvato. Ciò è avvenuto nel corso degli incontri al Ministero degli Affari Esteri con il Responsabile delle relazioni con l’UE e presso il Bundestag incontrando il Deputato Axel Schaefer delegato al Consiglio d’Europa, e presidente del gruppo di amicizia italo-tedesco.
“I contenuti del Manifesto di Gornate Olona sottoscritto in occasione dell’ulitma Assemblea Anci dei Piccoli Comuni sono stati un ottimo punto di partenza per gli incontri che abbiamo tenuto: da misure per la fiscalità di vantaggio per il contrasto dello spopolamento all’individuazione di nuovi criteri sulla ripartizione dei fondi, fino alla necessità di integrare maggiormente i programmi INTERREG con i POR e le strategie macroregionali. In due parole, il concetto di SMART LAND ha unito molte delle esigenze dei Comuni che rappresentiamo”, ha dichiarato Roberto Pella unitamente ai Colleghi presenti.
“Alla vigilia del trentennale della caduta del muro di Berlino, dobbiamo ancora riflettere molto sugli eventi che sono accaduti perché il coinvolgimento delle nostre comunità e dei decisori sia sempre più fattivo. Si fanno moltissimi viaggi all’estero dando per scontato che non serva più farlo in Europa, invece dobbiamo incontrarci ancora, aumentare la nostra capacità di dialogo e di costruzione di una casa comune”, ha concluso proprio Alex Schaefer.
“Lo spopolamento dell’ex zona della DDR è molto simile a quello che stanno attraversando l’Italia e la Francia. Fino a qualche anno questo tema non era affrontato mentre oggi le zone rurali, interne, montane, deindustrializzate trovano crescente spazio nel dibattito europeo, anche per le dirette conseguenze che hanno assunto con gli esiti elettorali più recenti. Il dialogo sul prossimo budget dell’UE può andare avanti con senso solo se sarà impostato sui valori che vogliamo preservare e in cui ci riconosciamo: l’UE non è una cassa di risparmio come alcuni sembrano voler far intendere.”