• Maggio 10, 2022
di Angela Gallo

Occupazioni abusive

Audizione Anci, Buonajuto:“Politiche abitative inadeguate e scarsità risorse hanno acuito problema”

“Quello delle occupazioni abusive degli immobili è un fenomeno sempre più diffuso e urgente, specchio di politiche abitative che, soprattutto nelle grandi città, scontano l’inadeguatezza di fondi statali insufficienti ad affrontare l’emergenza di alloggi di edilizia residenziale pubblica". Il delegato Anci in audizione in Commissione Giustizia sulle proposte di legge in materia di contrasto delle occupazioni abusive di immobili
Audizione Anci, Buonajuto:“Politiche abitative inadeguate e scarsità risorse hanno acuito problema”

“Quello delle occupazioni abusive degli immobili è un fenomeno sempre più diffuso e urgente da affrontare in quanto specchio di politiche abitative che, soprattutto nelle grandi città, scontano l’inadeguatezza di fondi statali insufficienti ad affrontare l’emergenza di alloggi di edilizia residenziale pubblica. I dati parlano chiaro: le occupazioni abusive in Italia nel 2019, delle sole case popolari e di edilizia sociale ed ERP, interessava oltre 24mila immobili. La carenza di politiche abitative adeguate e di risorse ha acuito quindi il fenomeno soprattutto nelle grandi realtà urbane: stime ci dicono che l’80% del disagio abitativo si concentra proprio nelle aree metropolitane”. È quanto ha rimarcato il sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci con delega alla sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto in audizione presso la Commissione Giustizia nell’ambito dell’esame delle proposte di legge in materia di contrasto delle occupazioni abusive di immobili (consulta il documento consegnato).
“Le politiche abitative – ha proseguito il delegato Anci – dovrebbero prevedere delle misure di sostegno per l’accesso alla casa e dei programmi per aumentare il numero degli alloggi pubblici di edilizia sovvenzionata e degli alloggi privati a canoni accessibili per le persone in particolari condizioni di disagio economico e sociale. È fondamentale per queste ragioni non solo istituire un Fondo di solidarietà in favore di soggetti che abbiano subito una occupazione illegittima della propria abitazione ma anche potenziare gli strumenti e i Fondi già esistenti a favore dello sviluppo di politiche abitative efficaci”.
Partendo da queste considerazioni Buonajuto ha sottolineato alcune proposte avanzate dall’Anci per affrontare la questione come il “rifinanziamento del programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica dei Comuni e degli ex Istituti autonomi per le case popolari. Oltre al rifinanziamento – ha proseguito – sarebbe auspicabile una modifica delle procedure che consenta di trasferire le risorse direttamente ai Comuni in modo da poter procedere alla realizzazione del Programma in maniera celere”.
A cui si aggiunge “la possibilità di acquisto da parte dei Comuni degli immobili dell’Inps inutilizzati o degli immobili invenduti o oggetto di aste giudiziarie. Sarebbe opportuno per questo prevedere anche delle risorse ad hoc, un Fondo per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli immobili acquistati dai Comuni”.
Infine, Buonajuto ha posto l’accento sull’adeguamento e rifinanziamento del Fondo locazioni e morosità incolpevole “con previsione di criteri e tempistiche adeguati ai tempi delle emergenze delle città. L’ultimo stanziamento del Fondo di locazione (anno 2021) – ricordo – ammonta a 210 milioni di euro mentre il Fondo morosità a soli 50 milioni. Risulta importante quindi rifinanziare tali strumenti”.
Il sindaco ha poi illustrato gli aspetti e le proposte condivise dall’Anci come la previsione dell’istituzione di un fondo di sostegno e indennizzi ai proprietari querelanti da estendersi anche al caso in cui il proprietario sia l’ente pubblico, e l’esenzione dall’Imu e dalla Tari per i possessori di immobili oggetto di un provvedimento esecutivo di sfratto non eseguito.
Le criticità riguardano invece, ad esempio, quei progetti di legge in cui si riduce la pena detentiva (da uno a tre anni) e si inasprisce solo quella pecuniaria “con cui spesso è difficile trovare ristoro”.
Le perplessità espresse dal sindaco riguardano anche la procedura di sgombero in caso di mancato rilascio entro le 48 ore: “in questo caso non si specifica che tipo di ordinanza di sgombero adottare e quale sia l’autorità deputata a tale provvedimento. Non risulta condivisibile – ha concluso il delegato Buonajuto – le proposte di legge che, abrogando le poche misure preventive inibitorie, non prevedono alcuna misura per contrastare concretamente l’occupazione abusiva”.