- Ottobre 3, 2023
Immigrazione
Migranti, strage 3 ottobre. Biffoni: “Non possiamo accettare più morti”
Il delegato Anci all’immigrazione ricorda i migranti morti in mare in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione: "I Comuni sono quotidianamente impegnati nel fronteggiare l’arrivo e la gestione di persone migranti, offrendo un’integrazione effettiva e attivando una presa in carico personalizzata. E' questo il modo giusto per rispondere ad un fenomeno ormai stabile"“Dopo 10 anni dal naufragio del 3 ottobre 2013, che colpì l’Italia per la morte di centinaia di persone al largo di Lampedusa, le stragi di migranti in mare continuano a segnare l’Europa intera. Nel solo 2023 la strage sulle coste di Cutro e il naufragio al largo della Grecia hanno determinato la perdita di centinaia di vite umane. Così il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato Anci all’immigrazione e politiche per l’integrazione ricorda i migranti morti in mare in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.
“Non possiamo accettare – prosegue il delegato Anci – che sulle coste o lungo le rotte terrestri dell’Europa, continuano a perdere la vita persone in fuga da guerra, miseria, persecuzioni e alla ricerca di una vita dignitosa. Uomini, donne e bambini che vedono l’Italia e l’Europa come ultima speranza a cui aggrapparsi per un futuro inimmaginabile nel loro paese d’origine”
“I Comuni sono quotidianamente impegnati – continua il Biffoni – nel fronteggiare l’arrivo e la gestione di persone migranti, offrendo un’integrazione effettiva e attivando una presa in carico personalizzata. È questo il modo giusto per rispondere ad un fenomeno ormai stabile e che vede il nostro Paese particolarmente esposto, per motivi che vanno oltre la sensibilità politica e le scelte dei governi”.
“Al contrario, le scelte dell’amministrazione centrale, in un’ottica di collaborazione e condivisione di responsabilità e competenze con i Comuni – conclude Biffoni – possono incidere su di una drastica riduzione delle stragi dei migranti, innanzitutto sostenendo operazioni umanitarie. Auspico che le vie di accesso sicure possano diventare il modo più diffuso per entrare nel nostro Paese, così da evitare sempre di più il pericolo di viaggi di fortuna e senza nessuna sicurezza.”