- Aprile 12, 2023
Accadde in città
Mazzolari: Galimberti (Cremona) e Bignardi (Fondazione): “Prete di Bozzolo e parroco d’Italia”
Il parroco di Bozzolo nelle parole del sindaco di Cremona e della presidente della Fondazione che lo ricorda. Guarda il video
“L’eredità di Don Mazzolari, il suo programma dirompente e rivoluzionario”. Parole del sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti nell’anniversario della morte (12 aprile 1959) di una delle figure più significative del cattolicesimo italiano della prima metà del ‘900. È ricordato come parroco di Bozzolo, sacerdote di campagna, prete partigiano che predicava l’amore di Dio e per la patria, uomo capace di sfidare il fascismo con il Vangelo. Memorabili quelli che rimasero i temi a lui più cari, il rinnovamento della Chiesa, la denuncia delle ingiustizie sociali e il dialogo con i lontani. “Attuali e di buonsenso le parole di Don Primo – spiega il sindaco – non ricette o regole da applicare, ma tagli e ferite che devono svelare la nostra incoerenza e perfino lasciarci in una faticosa consapevolezza di incertezza. Sono come lenti che aiutano a decifrare la storia, una guida nel trovare la strada dentro le contraddizioni, un faro per interpretare i fatti sotto una luce nuova”.
E Galimberti prosegue: “nella mia esperienza di amministratore, mettersi al servizio della propria città, lasciando risuonare le parole di Don Mazzolari, l’impossibile e allo stesso tempo concretissimo Tu non uccidere, quella poesia dolorosa e umanissima, luminosa e illuminante che è nostro fratello Giuda o anche la domanda straziante e durissima, rivoluzionaria e ragionevole Come può una persona tenere 100 abiti in casa quando intorno ci sono 99 persone che non ne hanno neppure uno. Di fronte alle parole di Don Primo – conclude il sindaco – è la fatica nella ricerca, lasciarle nella loro forza di concreta irrealizzabilità, e allo stesso tempo nella loro forza di mai risolta realizzabilità”.
Secondo Paola Bignardi, già Presidente nazionale di Azione Cattolica e Presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari “un uomo, cristiano e prete che ha saputo coniugare il ministero di parroco di Bozzolo, borgo della Bassa padana, con una vocazione intellettuale, un predicatore e maestro che ha saputo raccontare il Vangelo con il cuore”. Questo il messaggio e l’eredità spirituale lasciati da Mazzolari “il suo pensiero anticipò alcune delle istanze del Concilio Vaticano II, in particolare alla Chiesa dei poveri, alla libertà religiosa, al pluralismo, tanto da essere definito carismatico e profetico”. E Bignardi sottolinea: “oggi che siamo più sensibili alle ragioni del cuore, abbiamo bisogno di riascoltare la parola di Don Mazzolari che racconta il Vangelo – conclude – attraverso la bellezza della nostra umanità”.