• Novembre 26, 2018
di Gabriella Petrelli

Comuni incontrano Poste

Le testimonianze dei sindaci dei piccoli Comuni

Storie, esperienze e difficoltà nell'amministrare piccole comunità, cuore del paese. Al convegno "Sindaci d'Italia" le voci dei primi cittadini che testimoniano la necessità di garantire i servizi nei piccoli Comuni, a partire dagli uffici postali, come presidi fondamentali per la comunità locale.

“Il mio non è il paese delle favole pur essendo il comune più ricco d’Italia. Come piccolo comune non siamo immuni da quelli che sono i problemi delle piccole realtà come lo spopolamento e la necessità di sopperire alle faccende burocratiche e di semplificazione nei confronti dei servizi da erogare ai cittadini”. Così Alessio Barbafieri, sindaco di Lajatico, nel corso del suo intervento all’incontro con Poste Italiane oggi a Roma. Il sindaco di Lajatico ricorda che la ricchezza di Lajatico è dovuta ad “un cantante di fama internazionale come Andrea Bocelli che insieme a molte persone ha creato il “Teatro del silenzio” che produce per il Comune un indotto importante” ma che “il Comune ha le stesse difficoltà di tutti i piccoli comuni in termini di spopolamento e burocrazia”. “Ora ho 28 anni ma quando sono stata eletta ne avevo 24 di anni – dichiara Valentina Pontremoli, Sindaco di Bardi nel corso dell’incontro – sono stata la più giovane sindaco d’Italia ma è un record che riguarda in Provincia di Parma anche il più giovane sindaco d’Italia. Mi rendo conto, con senso di responsabilità forte, di quali siano le difficoltà per i piccoli comuni. Se sei a diretto contatto con i cittadini ti rendi conto come il dissesto idrogeologico, le alluvioni e tutti i problemi legati alla montagna siano di vitale importanza per realtà piccole. Per i piccoli comuni è fondamentale la presenza dei postini in queste piccole realtà che peccano di informazione e tecnologia, abitati soprattutto da anziani”.
“Oggi mi sento a casa davanti a tremila colleghi Sindaci – nella sua testimonianza Lucilla Parisi, Sindaco di Roseto Valfortone – Ringrazio Poste per averci dato l’opportunità di dare voce ai piccoli comuni e di aprire un dialogo con gli enti locali. Per un paese è fondamentale poter crescere ed essere sensibilizzato con lo sviluppo dal basso e non dall’alto. Sono figlia di un direttore di Poste italiane e mi rendo contro perfettamente che il ruolo di questi sportelli sul territorio è l’essere punti di riferimento come un parroco o un carabiniere o un sindaco. Nel momento in cui viene a mancare in un piccolo comune questo servizio viene meno anche il punto di riferimento. Dove c’è Poste c’è comunità. Nell’immaginario degli anziani, ad esempio, c’è che la pensione la fornisce Poste e non Inps, quindi è un momento di socialità”. “Sono uno dei Comuni che sta avviando la sperimentazione per il servizio di tesoreria con Poste con un rapporto poco amichevole con l’ex gestore – è la testimonianza del Sindaco di Molare Andrea Barisone chiamato ad esporre la propria esperienza come primo cittadino – Una riflessione va fatta sull’efficienza dei piccoli comuni che garantiscono gli stessi servizi nonostante un numero di personale inferiore rispetto alle grandi città. Da evidenziare che nelle piccole città vi è la necessità di stabilizzare la figura del postino locale poiché, soprattutto nelle zone montane dove la numerazione civica delle case è spesso confusa. La figura del postino è fondamentale perché conosce fisicamente le persone a cui recapitare la posta, soprattutto agli anziani”.
“Abbiamo avuto ultimamente come comune un aumento demografico notevole probabilmente frutto di una collaborazione importante tra istituzioni nel fornire servizi ai cittadini” sottolinea Eleonora Paolelli, Sindaco di Bodio Lomnago. “Inizialmente il servizio postale, fortemente voluto dal comune, è stato inserito in un angolo di un palazzo storico della città. Ora abbiamo dato una sistemazione più degna e strategica per la città. Poste, rispetto alla banche, a mio avviso fa da servizio pubblico. Eroghiamo servizi grazie ai tributi dei nostri cittadini e quindi noi ricambiamo con la qualità e reperibilità dei servizi. Siamo piccoli ma con le stesse incombenze delle realtà più grandi”. “Con 1.200 abitanti il ruolo di Poste nel mio territorio è quello di creare inclusione sociale – è la testimonianza di Margherita Giordano, Sindaco di Forchia – In questi piccoli spicchi della nostra repubblica è essenziale il campanile e la posta diventa un punto di vista essenziale e con un importante ruolo sociale. Il mio paese è stato colpito dal fenomeno di spopolamento e immigrazione. Per anni, per tutti quelli che si sono trasferiti a lavorare altrove, Poste è stato il legame tra terrà natia e lavoro, una funzione sociale ed economica territoriale. La chiusura dell’ufficio postale in alcuni giorni della settimana ha creato sbigottimento tra i miei cittadini che portano al sindaco le loro lamentele. In questa sede chiedo di potenziare e di far vivere meglio il servizio. Un’altra figura molto importante oltre al postino è quella del direttore della posta perché conosce le esigenze dei singoli abitanti e con il presidio fisico riesce a soddisfare le esigenze dei cittadini”.


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