• Gennaio 22, 2019
di Angela Gallo

Urbact

Info day nazionale, fino a 750mila euro per gli action planning network. Domande entro il 17 aprile

Il programma Urbact III, con il nuovo bando pubblicato il 7 gennaio, prevede finanziamenti fino a 750mila euro a favore delle città per la creazione di piani di azione locale e la costruzione di reti di collaborazione tra le città europee
Info day nazionale, fino a 750mila euro per gli action planning network. Domande entro il 17 aprile

“Anci punta molto su Urbact, un programma che favorisce la costruzione di una rete di città a livello comunitario, una comunità di pratiche che non solo mette in contatto diversi attori locali ma soprattutto fortifica le competenze nel lavoro quotidiano delle amministrazioni. L’impegno di Anci proseguirà anche alla luce delle nuove prospettive di crescita di Urbact che potrebbe portare il programma a connettersi con altri strumenti che puntano allo sviluppo urbano (con beneficiari diretti sempre le città), come potrebbe accadere con UIA (Urban innovative actionsndr)”. Lo ha sottolineato il responsabile Area studi e ricerche di Anci Paolo Testa nel corso dell’Info day nazionale dedicato al programma europeo Urbact che si è svolto questa mattina a Roma presso la sede di Anci.
Il programma Urbact III, con il nuovo bando pubblicato il 7 gennaio, prevede finanziamenti fino a 750mila euro a favore delle città per la creazione di piani di azione locale e la costruzione di reti di collaborazione tra le città europee. Obiettivo è quello di creare un network tra città, esperti e amministratori locali per condividere soluzioni a sfide comuni per lo sviluppo urbano sostenibile. Al bando possono partecipare tutti i Comuni, di ogni dimensione e tipologia, presentando la propria proposta progettuale entro il 17 aprile.
“Il programma Urbact finanzia tre tipi di azioni: gli action planning network, gli implementation network e i transfer network coinvolgendo i 28 paesi dell’Unione, più la Svizzera e la Norvegia. L’Italia risulta tra i paesi con più città per progetti finanziati e l’unico in Europa che preveda un co-finanziamento statale per le reti di città (pari al 15%)”, ha precisato Daniela Versino del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha illustrato, nel corso dei lavori, gli obiettivi del programma Urbact. Un programma che punta a rafforzare “il sistema di collaborazione e cooperazione territoriale tra Regioni, città e Ministero delle infrastrutture” attraverso l’organismo del Comitato nazionale Urbact, come precisato da Celestino Manselli della Regione Molise che ha la co-presidenza del Comitato nazionale.

Le esperienze di Genova, Casoria e Cesena
I lavori hanno lasciato spazio anche al racconto delle esperienze delle città della rete Urbact che hanno partecipato alle passate edizioni del programma, come: Cesena, Genova e Casoria. Denominatore comune evidenziato dalle città è stata la possibilità, attraverso Urbact, di acquisire nuove capacità e competenze tecniche nella programmazione degli interventi urbani.
Cesena, ad esempio, – come ha raccontato Elena Giovannini del Comune – ha partecipato a Urbact II diventando capofila del progetto Jobtown, esperienza che è proseguita con altre iniziative sul tema dell’agricoltura urbana e della piccola imprenditoria locale che ha permesso all’amministrazione locale non solo di entrare in contatto con le imprese del territorio ma ha anche offerto la possibilità di creare importanti reti di collaborazione che hanno generato nuovi progetti per la città. Così come è accaduto a Genova che, a partire dal progetto CityLogo e poi con Interactive cities, “ha sviluppato nuove competenze per il rilancio del city-branding e della comunicazione social che ha dato alla città grande visibilità a livello europeo”, ha sottolineato Gianluca Saba del Comune. Ma Urbact, come nel caso della città di Casoria, “ha offerto anche l’occasione per mettere in piedi forme di partecipazione civica strutturata”, attraverso un approccio integrato che ha permesso di coinvolgere i cittadini e gli attori locali nella riqualificazione di aree dismesse della città, come ha raccontato Salvatore Napolitano del Comune di Casoria.


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