• Luglio 29, 2013
di anci_admin

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Immobili – Da Cdm via libera a ddl su demolizione abusi edili zone alto rischio

Arriva il meccanismo per rendere più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobi...

Arriva il meccanismo per rendere più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree del Paese classificate a rischio idrogeologico elevato. E’ quanto prevede lo schema di disegno di legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando A tal scopo le risorse previste per l’anno ammontano a 10 milioni di euro.
Nello specifico – riferisce una nota di Palazzo Chigi – nelle zone oggetto del ddl le condizioni di fragilità del territorio (frane, alluvioni, erosione costiera etc.) rendono particolarmente urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza, la cui concreta attuazione deve spesso fare i conti con l’esistenza di manufatti abusivi di vario genere: la mancata rimozione o demolizione di queste strutture realizzate illecitamente impedisce, o rende più difficoltosa, la progettazione e la realizzazione degli indispensabili interventi in questione.
L’abusivismo edilizio presenta d’altronde dati molto significativi: il Cresme, ad esempio, ha censito 258 mila immobili abusivi (tra nuove edificazioni e ampliamenti di rilevante entità) realizzati a cavallo tra il 2003 e il 2011. A tale quadro fa da riscontro, purtroppo, un ulteriore dato, altrettanto significativo, rappresentato dal deficit di attuazione delle ordinanze di demolizione riscontrabile su tutto il territorio nazionale.
Nella maggior parte dei casi, all’accertamento dell’abuso e all’adozione del relativo ordine di demolizione non consegue infatti l’esecuzione: dal 2000 al 2011, si è ad esempio stimato che in 72 comuni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze emesse, solo 4.956 hanno avuto luogo.
Una delle cause di questo deficit esecutivo è sicuramente attribuibile al fatto che, secondo le attuali norme, le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di agire in sostituzione del soggetto inadempiente per poi rivalersi economicamente su di esso per le spese sostenute.
Ciò comporta per gli enti locali l’esigenza di rilevanti disponibilità finanziarie immediate. Ma spesso, come sappiamo, queste disponibilità non ci sono. Per far fronte a questa mancanza di risorse, la legge prevede l’istituzione di un nuovo capitolo nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Ambiente che renderà disponibili ai Comuni che ne faranno richiesta appositi finanziamenti per la rimozione o la demolizione dei manufatti realizzati in assenza o in totale difformità del permesso di costruire. (gp)