- Aprile 22, 2015
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Immigrazione – Sindaco Pesaro: “Profughi prestino lavoro utile, no agli alberghi, sì ad accoglienza retribuita”
I sindaci del Pesarese 'daranno il loro contributo alla gestione dell'emergenza profughi, ma l'accog...I sindaci del Pesarese ‘daranno il loro contributo alla gestione dell’emergenza profughi, ma l’accoglienza deve essere ‘distribuita’ sul territorio, evitando gli alberghi, e i profughi dovrebbero volontariamente dedicare ‘due o tre ore al giorno a lavori socialmente utili, una forma di ringraziamento per l’accoglienza, e un modo per aiutare la cittadinanza ad avere una migliore percezione culturale del problema’. E’ la proposta che il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, vice presidente nazionale del Pd, ha fatto in una riunione con i sindaci della provincia, convocata dal prefetto Luigi Pizzi.
‘La comunità – ha ricordato Ricci – ha sempre espresso valori di solidarietà. E qui si tratta di una questione umanitaria, con risvolti drammatici. Diciamo anche noi con forza che l’Italia non deve essere lasciata sola, e l’Europa deve fare la sua parte’. Ma, ha aggiunto, ‘i sindaci vanno aiutati, altrimenti diventa tutto più difficile. Soprattutto in questa fase di tensione sociale, amplificata dalla crisi. C’è una spaccatura tra comprensione ed esasperazione, che purtroppo degenera spesso nell’inciviltà, lo vediamo quotidianamente’.
Di qui i suggerimenti del sindaco Pd: ‘più l’accoglienza è distribuita e meglio funziona. Meno concentrazione si crea e più si favorisce la gestione dell’emergenza’. Ricci è ‘fortemente contrario all’utilizzo degli alberghi in città. Bisogna fare attenzione, e non solo perché Pesaro in parte vive di turismo’.
‘E’ sbagliato il metodo: molti alberghi sono vecchi, fatiscenti. E ci sono proprietari che cominciano a vedere il tema come un business. Pensano che siccome l’hotel non è più funzionale per il turista, allora potrebbe andare bene per ospitare i profughi. Non possiamo permetterlo: si rischia di trasformare e snaturare un settore’.
Poi il sindaco ribadisce che i giovani migranti ‘non possono restare senza fare niente tutto il giorno. E’ un punto essenziale: se si rendono utili alla comunità, anche con iniziative che coinvolgono i Comuni, si incentiva la loro integrazione’. I Comuni inoltre, ‘devono riuscire a raccontare le storie di queste persone, fare comprendere ai cittadini la drammaticità del fenomeno delle migrazioni. La stragrande maggioranza dei profughi fugge solo dalla guerra e dalla fame’. Concetti che devono emergere ‘anche nei luoghi informali, per esempio nei pranzi nelle famiglie disponibili della città, come occasione per fare capire davvero di cosa sta parlando’. (com/gp)