• Febbraio 22, 2021
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

Il varo della Vespucci. Cimmino (Castellammare di Stabia): “Veliero simbolo della nostra città”

La nave scuola Amerigo Vespucci compie novant'anni. “La nave per i marinai è come essere a casa. L’affetto che li lega alla città e alla popolazione ha radici lontane”, sottolinea il sindaco di Castellammare di Stabia. Il Capitano di Vascello, Gianfranco Bacchi parla invece della nave come “simbolo dell’Italia, dell’Italianità nel mondo, e riferimento naturale per la marineria che vanta secoli di storia”. Guarda il video per #AccaddeinCittà
Il varo della Vespucci. Cimmino (Castellammare di Stabia): “Veliero simbolo della nostra città”

Non chi comincia ma quel che persevera: sono le parole del grande Leonardo da Vinci, e il motto della nave scuola Amerigo Vespucci, il veliero più antico della Marina Militare destinato alla formazione dei giovani allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno, una formazione che prevede un addestramento di tre mesi che si conclude con il “battesimo del mare”.
“Per celebrare l’anniversario dei novant’anni del veliero (22 febbraio 1931) – dichiara Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia – abbiamo interpellato il Capo di Stato Maggiore della Marina per un ritorno a casa del Vespucci”. E aggiunge: “la nave per i marinai è come essere a casa. L’affetto che li lega alla città e alla popolazione ha radici lontane che non sono legate soltanto all’origine della nave, ma alle manifestazioni di entusiasmo e passione che da sempre l’equipaggio riceve dagli stabiesi”.

Un equipaggio composto da 264 militari, 15 ufficiali, 30 sottoufficiali, 34 sergenti e 185 Sottocapi e Comuni, cui si aggiungono, ogni anno, circa cento allievi del corso della Campagna di Istruzione, per un totale di 400 unità. Costruita presso il Regio Cantiere Navale, la nave divenne la gemella di un’altra nave scuola simile alla prima anche se più piccola, la Cristoforo Colombo.
Nei novant’anni di vita la nave ha avuto tre diversi motti, da quello originario del 1931 Per la patria e per il Re successivamente cambiato con la caduta della monarchia in Saldi nella furia dei venti e degli eventi. “Quello odierno, Non chi comincia ma quel che persevera – conclude il sindaco Cimmino – esprime la vocazione del veliero alla formazione e all’addestramento dei futuri ufficiali della Marina”.
Il Capitano di Vascello, Gianfranco Bacchi, 122mo Comandante dell’Amerigo Vespucci dall’anno del suo varo, parla della nave come “simbolo dell’Italia, dell’Italianità nel mondo, e riferimento naturale per la marineria che vanta secoli di storia”. La nave è anche simbolo di sacralità: “ogni anno – continua Bacchi – il vascello tiene a battesimo gli allievi dell’Accademia navale e li sottopone al periodo formativo più importante della loro vita in marina”. E continua: “è una nave che ha solcato i mari per circa 800mila miglia nautiche, e che ha visto nascere e andare in disarmo generazioni di unità navali. La Vespucci non passerà mai”. E augura una “lunga vita alla Stella dei mari”.