• Dicembre 14, 2021
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

Il 14 dicembre 1955 l’Italia nell’ONU. Il sindaco di Pontedera ricorda il Presidente Gronchi

“Nativo di Pontedera - spiega il sindaco Matteo Franconi – Gronchi, nel settennato dal 1955 al 1962, ha avuto una visione politica improntata ad osservare oltre i confini, in uno scenario globale che ancora oggi è una strada maestra”
Il 14 dicembre 1955 l’Italia nell’ONU. Il sindaco di Pontedera ricorda il Presidente Gronchi

14 dicembre 1955: l’Italia aderisce all’ONU. Erano al Governo Giovanni Gronchi, allora Presidente della Repubblica Italiana, e Antonio Segni, Presidente del Consiglio: entrambi giocarono un ruolo determinante in una nazione sottoposta a pesanti vincoli diplomatici tra le due più grandi potenze internazionali.
“Nativo di Pontedera – spiega il sindaco Matteo Franconi – Gronchi, nel settennato dal 1955 al 1962, ha avuto una visione politica improntata ad osservare oltre i confini, in uno scenario globale che ancora oggi è una strada maestra”.
E’ stato un percorso lungo e difficile per il Paese: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, impegnate per la pace nel mondo, cinquanta nazioni si riunirono per la memorabile Conferenza di San Francisco (24 aprile – 26 giugno 1945), mentre l’Italia non era stata invitata a collaborare, neppure come osservatore. Mesi dopo, era il 24 ottobre 1945, nasceva l’ONU.
Il nostro Paese, insieme ad altre 15 nazioni, ha aderito ufficialmente alla Carta delle Nazioni Unite soltanto dopo un decennio, era il 14 dicembre 1955, e l’Italia si impegnò “a ricoprire un nuovo ruolo internazionale, ad essere un Paese cresciuto e più giusto, consapevole della sua storia e del suo futuro”.
Sono quattro le funzioni svolte dagli attuali 193 Stati che si riuniscono nel Palazzo di Vetro di New York: “mantenere la pace e la sicurezza internazionali, sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, cooperare nella risoluzione dei problemi internazionali e nella promozione del rispetto per i diritti umani, e rappresentare un centro per l’armonizzazione delle diverse iniziative internazionali”.


Anche grazie all’opera del Presidente Gronchi “l’Italia riesce a compiere uno dei passi più importanti della propria storia, concretizzando uno dei principi costituzionali fondamentali espresso dall’articolo 11 della Costituzione, e lo fa non solo ripudiando la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, ma anche partecipando a costruire un’organizzazione internazionale finalizzata a promuovere, favorire ed assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni”.
Per il sindaco Franconi “Gronchi, ancora oggi è un faro, e Pontedera e l’Italia non potranno mai cessare di ricordare la figura di un uomo e di uno statista dal grandissimo spessore politico, civico e morale, il cui lascito culturale ci indica un cammino da percorrere”. E il primo cittadino prosegue: “una via piena di sfide, diversa nei tempi e nei modi, ma nella quale il messaggio del Presidente Gronchi è parte nel modo di vivere e di amministrare una comunità. Cultura istituzionale, energia, determinazione, integrazione, partecipazione, crescita, dignità del lavoro e della conoscenza – conclude Franconi – sono alcuni degli insegnamenti che ancora oggi sono pietre miliari”.

 


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