• Novembre 29, 2023
di Giuseppe Pellicanò

I sindaci metropolitani: “Regole per l’economia di prossimità, concertazione rimane la chiave”

Gli interventi di Dario Nardella (Firenze), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria),  Enrico Trantino (Catania) e di Monica Lucarelli (assessore alle Attività produttive del Comune di Roma) all’iniziativa, svoltasi a Roma nella sede di Confcommercio, con le Città metropolitane.
I sindaci metropolitani: “Regole per l’economia di prossimità, concertazione rimane la chiave”

“L’economia di prossimità non può essere considerata alla stregua di un qualsiasi altro settore economico soggetto alle leggi del mercato, perché è un settore a forte valenza sociale che chiamerei ‘economia sociale’. Questa caratteristica dovrebbe spingere ad una particolare attenzione sotto il profilo della pianificazione urbana, della regolazione, della fiscalità e della mobilità che non può essere minimamente paragonabile ad altri settori”. Lo ha evidenziato il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo anche nel suo ruolo di Coordinatore Anci per le Città metropolitane, al forum di confronto sui temi delle città del futuro organizzato da Anci e Confcommercio tra i sindaci ed i presidenti delle corrispondenti Associazioni territoriali di Confcommercio.
“Purtroppo, nel corso degli ultimi anni, con la deregulation di interi settori commerciali si è fatta strada solo la logica del profitto che, in un contesto di economia globalizzata, porta alla crisi dei soggetti commerciali più deboli che non possono competere con i colossi globalizzati”.
Per Nardella “questa deregulation ha progressivamente privato i sindaci della possibilità di pianificare il volto delle nostre città, in concertazione con gli operatori economici territoriali. A Firenze siamo riusciti a salvaguardare la situazione commerciale del centro urbano solo perché abbiamo fatto ‘leva’ sul patrimonio artistico diffuso, e lo stesso stiamo cercando di fare per ‘evitare’ la proliferazione degli affitti brevi, una battaglia – ha detto – per cui abbiamo avuto anche il sostegno dell’Unesco. Ma quello che vale per le città storiche non è eguale per le altre realtà: servono leggi semplici e nazionali e come sindaci dobbiamo fare il massimo per fare pressing sul governo. Dobbiamo difendere – ha aggiunto – un modello economico a forte valenza sociale che non solo è un marchio italiano ma è l’unico modo per contrastare quel meccanismo di rendita passiva che non fa bene al mondo del lavoro e del commercio ed in definitiva alle nostre città”.
“Credo sia molto importante confrontarci sui temi dell’economia di prossimità e della desertificazione commerciale che sta interessando sempre di più il volto delle nostre città: da questo punto di vista l’alleanza tra sindaci e Confcommercio non può che portare a risultati positivi”, ha ribadito il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, delegato Anci alla Coesione territoriale. “La desertificazione è un rischio che vediamo ben concreto non solo nel centro delle città ma anche in alcuni periferici. Questo comporta l’aumento dell’insicurezza dei cittadini che finiscono per ‘vivere male’ i loro quartieri di residenza. Come amministrazione comunale possiamo fare molto per aumentare gli spazi pubblici e migliorarne l’utilizzabilità, anche facendo leva sui programmi comunitari di rigenerazione urbana. Il Pnrr con i suoi progetti rappresenta una occasione unica ma molto possiamo fare anche confrontandoci con altre realtà europee come è successo di recente alla mia amministrazione con le esperienze realizzate a Barcellona”, ha affermato.
“Dal punto di vista dell’economia cittadina Catania sconta un primato molto negativo: è seconda solo ad Oslo per il numero di centri commerciali per abitanti e questo non può non avere un impatto negativo sullo sviluppo del commercio di prossimità”, ha sottolineato da parte sua il sindaco etneo Enzo Trantino. “Se fosse possibile noi sindaci vorremmo ricostruire il volto delle nostre città, ma sappiamo che l’unica cosa possibile è quella di ricostruire e riqualificare l’esistente. L’area metropolitana etnea mette insieme 300 mila abitanti di Catania con altri 600 mila che insistono sul centro cittadini. Tutto questo determina una serie di problematiche che fanno il paio – ha osservato Trantino – con altre criticità, come la carenza degli agenti di polizia municipale”. Di fronte a tutto questo la ricetta indicata dal sindaco etneo passa da un rilancio della valenza sociale delle attività di commercio. “Dobbiamo fare leva sull’orgoglio comunitario per far capire a tutti i cittadini che quando si recano in un negozio invece che rivolgersi all’e-commerce non perdono tempo ma danno invece un’occasione di rilancio all’economia locale ed alle nostre città”.
“In una realtà come la nostra che ogni giorno raddoppia le presenze effettive in città, è improponibile una gestione del territorio che non passi dal dialogo continuo coi corpi intermedi. Tutto passa dalla concertazione, bisogna studiare insieme le soluzioni, è finito il tempo in cui la politica decideva e basta”, ha evidenziato Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive del Comune di Roma. “La realtà da cui siamo partiti vedeva la presenza di un certo numero di quartieri isolati dalla città, veri e propri ghetti sociali che abbiamo cercato di ‘ricucire’ con il centro con una serie di opera di riqualificazione urbana che speriamo – ha osservato – abbia una adeguata ricaduta sociale”.
Quanto poi al problema della desertificazione commerciale del centro storico, Lucarelli ha delineato l’azione messa in campo dal Comune capitolino: “Abbiamo predisposto un regolamento per l’occupazione e la valorizzazione del suolo pubblico ed è già all’attenzione del Consiglio comunale. Vogliamo ridurre l’incidenza delle attività a scarso valore sociale che hanno soppiantato quelle storiche e poi abbiamo anche la necessità di affrontare lo spinoso problema dell’ambulantato”, ha concluso.