• Aprile 21, 2020
di Giuseppe Pellicanò

Coronavirus

I Comuni ai tempi dell’emergenza – Fondi di mutua assistenza per aiutare chi ha perso il lavoro

L’attenzione ai nuovi bisogni, come quello delle famiglie con persone affette da autismo o patologie similari. Molte amministrazioni hanno avviato iniziative mirate per coloro che non hanno più mezzi per andare avanti e per salvaguardare il tessuto socioeconomico delle loro comunità.
I Comuni ai tempi dell’emergenza – Fondi di mutua assistenza per aiutare chi ha perso il lavoro

Via via che passano le settimane di lockdown, le amministrazioni comunali si stanno concentrando sempre di più sulle nuove emergenze sociali, esplose per il venir meno delle reti di protezione a favore delle persone bisognose di particolare assistenza. Ma la ‘prima linea sociale’ dei Comuni resta sempre focalizzata sull’emergenza quotidiana di chi ha difficoltà a mettere in tavola un pasto per sé e la propria famiglia, con diversi strumenti finanziari attivati  per sostenere le fasce più deboli della popolazione colpite dal rallentamento dell’economia.

A Milano Giuseppe Sala ha costituito un Fondo di Mutuo Soccorso destinato ad aiutare, nell’immediato, coloro che più di altri sono messi in difficoltà dalla diffusione del Corona Virus e, successivamente, a puntellare la ripresa delle attività cittadine con interventi più strutturali per la ricostruzione del tessuto socio economico della città, con particolare attenzione ai piccoli esercizi e agli operatori economici.

Particolare attenzione sarà data, in una prima fase, ai disoccupati a causa della crisi Covid-19, ai dipendenti a tempo determinato cui non è stato rinnovato il contratto, ai precari, ai lavoratori autonomi in crisi, alle collaboratrici familiari e altre categorie di lavoratori fragili. Il fondo si aggiunge allo stanziamento di 3 milioni di euro già approvato dal Consiglio Comunale ed è aperto alla partecipazione economica di singoli cittadini, di imprese e di associazioni.

Analoga iniziativa avviata dal Comune di Bergamo che ha istituito Fondo di Mutuo Soccorso con cui aiutare le molte persone e famiglie che a causa della pandemia hanno perso il lavoro o i mezzi per andare avanti, prime avvisaglie di una gravissima difficoltà sociale ed economica.

A Lucca l’amministrazione comunale ha varato un Fondo di Mutuo Soccorso per l’emergenza sociale, attivato con un versamento comunale di 100.000 euro, ma aperto alla partecipazione economica di singoli cittadini, di imprese, di fondazioni e di associazioni che vogliano contribuire.  Il fondo si rivolge a coloro che, a causa del rallentamento dell’economia per le misure di contenimento dell’epidemia Covid 19, si trova ora a fare i conti con assenza di lavoro e di liquidità, impossibilità a coniugare le poche o nulle entrate con i pagamenti dell’affitto o le scadenze fiscali.

Invece, le donazioni ricevute sul Fondo di mutuo soccorso avviato dal Comune di Reggio Emilia serviranno a pagare la spesa e aiutare tutte le famiglie reggiane che, a causa del Coronavirus, sono più in difficoltà. I fondi in parte arrivano dal governo, in parte sono frutto di una catena di solidarietà frutto di micro donazioni.

Si muovono anche i Comuni medi, come quello fiorentino di Vinci che ha aperto un conto corrente solidale pro emergenza per sostenere famiglie e piccole attività imprenditoriali del territorio; o quello abruzzese di Castel di Sangro che ha lanciato un fondo aperto alla partecipazione economica di singoli cittadini, imprese e associazioni destinato all’aiuto delle famiglie e delle persone, partendo dalla consegna a casa beni di prima necessità. Ed anche le forme associative di Comuni, come la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa che, in rappresentanza dei 15 Comuni che la compongono, ha varato un Fondo di Mutuo Soccorso destinato ad aiutare, nell’immediato, coloro che più di altri sono messi in difficoltà dalla diffusione del Coronavirus e, successivamente, a sostenere la ripresa delle attività sociali.

Degna di nota infine l’iniziativa del Comune calabrese di Vibo Valentia dove il sindaco di Maria Limardo e i componenti della sua giunta hanno devoluto il 50% delle loro indennità del mese di marzo a favore dei più deboli, tramite un fondo appositamente costituito che sarà gestito dall’amministrazione. La donazione proseguirà per tutta la durata dell’emergenza. Gli aiuti andranno in modo particolare ad una fascia di popolazione composta da commercianti che hanno dovuto chiudere il proprio negozio, liberi professionisti che non stanno lavorando, disoccupati, dipendenti in attesa della cassa integrazione e tante altre categorie che in questo momento hanno difficoltà ad affrontare le esigenze quotidiane e l’approvvigionamento.

Uno degli aspetti più allarmanti della crisi economica indotta dal Coronavirus riguarda l’emergenza affitti. Su questo versante si sono attivate molte Regioni come la Toscana, il Lazio e la Lombardia, mentre i contributi stanziati verranno erogati attraverso i Comuni. Molti hanno già pubblicato il bando per il sostegno al pagamento del canone di locazione, come quello di Grosseto e di Firenze dove dallo scorso lunedì è possibile presentare la domanda esclusivamente on line fino all’11 maggio. La misura straordinaria di sostegno per il pagamento dell’affitto è destinata ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza causata dal Coronavirus abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

In altri casi sono direttamente le amministrazioni comunali a muoversi: come in Sicilia dove l’Agenzia sociale per la Casa, che opera nei Comuni di Palermo, Monreale e Villabate, ha attivato un servizio unico di assistenza telefonica per le famiglie con lo scopo di far conoscere tutte le modalità di sostegno messe in atto sia a livello locale dalle otto Circoscrizioni del Comune di Palermo, che nazionale.

La situazione di emergenza ha spinto anche verso una riorganizzazione dei servizi sociali come avvenuto nel Comune di Rho nella cintura milanese. Qui è stata attivata la piattaforma rhowelfare, realizzata insieme a Stripes Cooperativa Sociale Onlus, che racchiude una selezione di servizi welfare dedicati a varie fasce della popolazione: dai bambini, agli anziani, alle famiglie, agli operatori sanitari. All’interno della piattaforma è possibile scegliere tra tantissimi servizi sempre in aggiornamento. Sono disponibili servizi di intrattenimento ludico-educativo e tutoring online per la gestione dei compiti per i più piccoli, ma anche servizi di educazione digitale destinati ad insegnanti e anziani.

Molto attiva per contenere il disagio sociale della cittadinanza costretta a rimanere chiusa in casa anche l’amministrazione comunale di Empoli. L’Assessore alla Cultura e Turismo Giulia Terreni ha promosso numerose iniziative rivolte in modo particolare ai più piccoli: da una pagina Instagram “Empoli musei”, quotidianamente, aggiornata con fotografie e video del patrimonio artistico empolese per scoprire le tante bellezze cittadine; fino ad un progetto di letture e laboratori per i più piccoli( “Niente paura è più forte della lettura”e “L’ora del racconto”), prodotto grazie allo staff della Biblioteca Comunale Renato Fucini. Queste, come altre iniziative realizzate da tante associazioni culturali cittadine, sono state raccolte in un’unica pagina, sul sito del Comune di Empoli.

Ma il prolungarsi delle misure di ‘clausura domiciliare’ sta facendo emergere anche nuovi bisogni, in particolare da parte delle famiglie con persone e/o bambini affetti da autismo o patologie similari. I loro appelli perché venissero allentate alcune restrizioni consentendo l’uscita di casa a determinate condizioni sono stati prontamente accolti da molti sindaci. Tra questi i primi cittadini di Reggio Calabria, di Verona, di Tortoreto, di Isola Capo Rizzuto e di Lamezia Terme. Tutti, con ordinanza, hanno stabilito deroghe alle disposizioni governative consentendo alle persone affette da autismo di uscire di casa insieme al loro accompagnatore, per passeggiare oltre la prossimità delle proprie abitazioni e per brevi periodi.

In altri casi i sindaci per dare la possibilità alle persone affette da disturbo dello spettro autistico e/o con disabilità intellettivo-relazionale di godere di spazi ulteriori rispetto alla prossimità della propria abitazione, hanno disposto la riapertura di alcuni parchi cittadini regolandone l’afflusso. È accaduto ad esempio in Calabria a Vibo Valentia con il Parco della Rimembranza; nel barese sia ad Adelfia, dove adulti e minori con disabilità certificate potranno trascorrere parte del tempo libero, due volte a settimana, nel Parco comunale Berlinguer, per una durata massima di 30 minuti; che a Modugno dove bambini e ragazzi autistici potranno accedere al giardino pubblico ‘Parco San Pio’ uno alla volta per un’ora ciascuno (dalle 9 alle 19.20), sempre accompagnati da un genitore o da un parente che ne abbia fatto richiesta telefonica.

Ad Aversa in provincia di Caserta le persone con disabilità intellettiva e con autismo potranno frequentare, su appuntamento, il parco Pozzi e la Fattoria sociale “Fuori di Zucca”. Mentre a Massafra nel tarantino l’amministrazione comunale ha autorizzato l’accesso controllato alle persone autistiche, e ad un loro accompagnatore, nel parco pubblico “Madre Teresa di Calcutta”, per consentire agli stessi di trascorrere brevi periodi al di fuori delle mura domestiche.