• Marzo 21, 2023
di Giuseppe Pellicanò

#30annisindacieletti

Fontana: “La legge 81 ha assicurato stabilità ed avvicinato tutti i cittadini alle istituzioni”

Il presidente della Camera al convegno organizzato da Anci per i trent'anni della legge sull'elezione diretta dei sindaci: “Ha segnato un deciso passo in avanti verso una democrazia matura”
Fontana: “La legge 81 ha assicurato stabilità ed avvicinato tutti i cittadini alle istituzioni”

“La legge 81 del 1993, di cui oggi celebriamo i trent’anni dalla sua approvazione, ha assicurato governabilità e stabilità contribuendo ad avvicinare i cittadini alle istituzioni: nel complesso ha segnato un deciso passo in avanti verso una democrazia matura”. Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana nel suo intervento al convegno organizzato dall’Anci presso la Sala della Regina di Montecitorio per il trentesimo anniversario dall’approvazione della legge 81 sull’elezione diretta dei sindaci.
Fontana ha ricordato come “sembrava che, con tale riforma, anche in Italia potesse crearsi una ‘democrazia dell’alternanza’, che superasse quella ‘democrazia bloccata’ sui cui limiti avevano insistito studiosi del calibro di Giovanni Sartori e Angelo Panebianco”.
Tutto questo mentre cambiava “lo scenario geopolitico mondiale con gli avvenimenti del 1989 e la caduta del Muro di Berlino”. Questo percorso si è innestato “sulla spinta maggioritaria che si è espressa con il referendum sulla quota maggioritaria e le leggi elettorali del giugno successivo”, ha aggiunto il presidente della Camera.
Secondo Fontana, se da un lato questo percorso ha raggiunto i suoi obiettivi di fondo di assicurare stabilità, dall’altro “non sono mancate alcune criticità, come “quella secondo cui essa avrebbe favorito le leadership personali, sottraendo così potere ai partiti e alla loro attività di selezione della classe politica”. Anche se – ha concluso – la crisi dei partiti ha, forse, cause molto più profonde, rintracciabili nei processi di individualizzazione messi in moto dalla globalizzazione, come intuì il grande sociologo tedesco Ulrich Beck”.