- Febbraio 19, 2013
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Fondi Ue – Posizione Anci Puglia su documento “Barca” per programmazione 2014-2020
L’ANCI Puglia in una nota inviata al Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, ha ...L’ANCI Puglia in una nota inviata al Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, ha presentato una serie di osservazioni sulla nuova programmazione dei fondi UE 2014-2020. L’ANCI ha espresso la posizione dei comuni pugliesi, rispondendo all’invito rivolto dallo stesso Ministro Barca a tutti gli enti interessati, per un confronto pubblico sul documento "Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”.
Nella nota viene evidenziata la funzione attiva dell’Anci nelle fasi di avvio del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, interprete del grande ruolo di responsabilità che i Comuni pugliesi svolgeranno per un uso corretto ed efficace delle risorse UE. Viene ribadito quindi che i Comuni devono essere protagonisti in tutte le 3 opzioni strategiche (Mezzogiorno, Città e Aree Interne) e all’interno delle 11 aree tematiche.
Anci Puglia, esprime netto dissenso sulla linea dura tracciata dal documento “Barca” che attesta l’ incapacità della classe dirigente di spendere efficacemente i fondi UE dei precedenti cicli di programmazione, così come sulla proposta di nuova centralizzazione di scelte e strategie. Per l’Associazione il documento “Barca” non chiarisce il tema fondamentale della “governance”, questo potrebbe generare ampi conflitti e ritardi nell’attuazione. Non è chiaro inoltre, se sarà possibile riproporre, anche se corrette, esperienze quali le “aree vaste” in Puglia e quale di preciso sarà il ruolo che la stessa Regione dovrà svolgere sia nella programmazione, che nella gestione delle risorse.
ANCI Puglia ritiene essenziale mettere i Comuni nelle condizioni di intervenire sull’edilizia scolastica; potenziare il sistema di offerta di servizi sociali alle famiglie; incrementare l’assistenza domiciliare per la disabilità e gli anziani; aumentare la dotazione di asili nido. I Comuni, inoltre, vanno sostenuti nell’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, in Puglia ancora su livelli insoddisfacenti, nonché ad operare per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare adibito ad usi istituzionali, da perseguire anche attraverso azioni di risparmio energetico.
Bisogna programmare azioni tese a valorizzare gli “assets” dei Comuni (patrimonio pubblico di proprietà quali immobili e terreni eo da acquisire in attuazione delle procedure di trasferimento dei beni statali – federalismo demaniale), per migliorare l’attrattività turistica e culturale delle Città del Mezzogiorno.
E’ necessario intervenire, fornendo ai Comuni interessati il know how tecnico e organizzativo, anche per attrarre i necessari investimenti privati degli operatori del settore o del mondo del credito (banche, fondazioni, ecc.).
Anci Puglia esprime apprezzamento per il preventivo confronto sulla programmazione 2014-2020 voluto dal Governo (i documenti di programmazione 2007-2013 furono approvati solo nel 2009 e restano da spendere ancora circa 30 mld € sulle politiche di coesione); come anche positivo è il giudizio dei Comuni sulla determinazione preventiva dei flussi di pagamento ai fini della finanza pubblica, nonostante le forti distorsioni create dal Patto di Stabilità in capo a enti locali e Regioni.
“Comuni, Province e Regione, insieme alle parti sociali devono essere costantemente attivi sulla programmazione e gestione dei nuovi fondi, ai vari livelli e senza affermare maggiori o minori pesi dal punto di vista istituzionale perché la responsabilità è grandissima, così come l’opportunità. – ha dichiarato il presidente Anci Puglia Luigi Perrone – Sono convinto che i Sindaci con impegno e senso di responsabilità daranno attuazione a queste nuove risorse per portare la Puglia fuori dalle aree meno sviluppare dell’Unione Europea. Bisogna subito porre in atto misure straordinarie tese ad affiancare al rigore sulla spesa pubblica e sui bilanci, una mirata politica di sviluppo, che allarghi la base produttiva e quindi il PIL, aumenti l’occupazione e i redditi delle famiglie, rilanci la domanda interna e riduca drasticamente il disagio sociale e i più gravi fenomeni di degrado”. (com)