• Novembre 6, 2023
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

Enzo Biagi. Polmonari (sindaco L. Belvedere) e Mazzetti (Rai): “Firma che ha raccontato la storia”

Il ricordo del sindaco del borgo che ha dato i natali al più grande giornalista italiano, di cui oggi ricorre il 17esimo anniversario della scomparsa. Le parole del suo storico collaboratore in Rai. Guarda il video
Enzo Biagi. Polmonari (sindaco L. Belvedere) e Mazzetti (Rai): “Firma che ha raccontato la storia”

“Enzo Biagi, voce libera e limpidezza nell’informazione”. Parole del sindaco Sergio Polmonari: le sue radici a Pianaccio (9 agosto 1920), frazione di Lizzano in Belvedere, località dell’Appennino tosco-emiliano, ‘”ho girato il mondo da cronista, ma in fondo – diceva con orgoglio – non sono mai andato via da Pianaccio”. E ricordava: “Per me l’anno comincia il primo giorno di settembre, da quando ero piccolo è così, lasciavamo Pianaccio e si ritornava in città. Il distacco era doloroso, proprio come “Addio ai monti ne I Promossi sposi.
‘Milanese d’adozione’ per sessant’anni è stato un maestro del giornalismo italiano, ma oltre alla carriera, la famiglia, nella città meneghina sono nate le tre figlie Bice, Anna e Carla, i nipoti.
Quella di Pianaccio è rimasta la sua terra: per più di un anno “ha partecipato alla lotta partigiana con la brigata Giustizia e libertà – precisa Polmonari – rifugiato nelle compagne, orgoglioso di aderire alla Resistenza e rivendicare l’antifascismo in difesa dei princìpi e valori della Costituzione repubblicana.
A Biagi – continua il sindaco – è stato intitolato il Palazzetto dello Sport e della Cultura con sede nel Comune e il Centro Documentale, patrimonio audio-visivo delle Teche Rai – conclude – che ripercorre la carriera del giornalista-scrittore attraverso documenti, oggetti, esposizioni fotografiche delle interviste realizzate in mezzo secolo di storia”.
Così Enzo Biagi visto da Loris Mazzetti, ex dirigente Rai, amico e collaboratore del cronista di Pianaccio. “Da giovane – diceva – sognavo di fare il giornalista, come in Martin Eden di Jack London, mi immaginavo un vendicatore capace di riparare torti e ingiustizie”. E prosegue: “rispetto a Giorgio Bocca un giornalista più completo, nella carta stampata e in TV – precisa lo storico collaboratore – cronista che ha rivoluzionato il linguaggio televisivo, tra programmi di inchiesta, informazione e approfondimento, storici Linea diretta e Il fatto”.
Lo ricordiamo nell’anniversario della morte (6 novembre 2007): “dei quattordici mesi della mia Resistenza – diceva – rimane soltanto l’orrenda crudeltà della guerra e della morte”, “la sua – replica Mazzetti – una frase scritta anni fa, ma oggi, purtroppo, ancora attuale”.