• Ottobre 1, 2024
di Redazione Anci

Audizione Anci

Energia, Anci: Procedure snelle, certezza e ruolo dei Comuni per attuare la transizione energetica

L'Anci, in audizione alla Camera sullo schema di Decreto legislativo dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ha ribadito l’importanza di un testo unico. A rappresentare l'Associazione sono stati: Tommaso Ferrari assessore alla Transizione ecologica del Comune di Verona e il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa
Energia, Anci: Procedure snelle, certezza e ruolo dei Comuni per attuare la transizione energetica

Nel corso dell’Audizione che si è tenuta oggi presso la Commissione Ambiente della Camera sullo schema di Decreto legislativo recante disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (in attuazione dell’articolo 26, commi 4 e 5, lettera b) e d), della legge 5 agosto 2022, n. 118), Anci, rappresentata da Tommaso Ferrari assessore alla Transizione ecologica del Comune di Verona e dal sindaco di Ferla (SR) Michelangelo Giansiracusa, ha ribadito l’importanza di un testo unico sulle rinnovabili data l’intensa attività normativa che sul settore da anni ha generato un corpo normativo incoerente, complesso, non coordinato e spesso confuso. Sebbene la delega della norma primaria sia solo sui procedimenti autorizzatori, Anci auspica un riferimento integrato e completo, che comprenda elementi direttamente connessi alla mera installazione degli impianti e risolva criticità oggi evidenti anche rispetto a molte misure PNRR.
“L’Anci ha sottolineato più volte la necessità di una legge quadro sul tema della transizione energetica e della sostenibilità che tenga conto di tutte le questioni ancora aperte afferenti ai territori” ha ribadito Giansiracusa. “Il provvedimento – ha proseguito Giansiracusa – sembra non tener conto delle misure compensative ai Comuni per i grandi impianti che invece dovrebbero essere già previste nel testo con indicazioni di carattere generale, ad esempio stabilire un minimo del 3 percento o un massimo del 5 percento in base alla tipologia dell’impianto. Le misure compensative sono importanti per dare l’opportunità alle amministrazioni locali di fare atterrare progetti che possono sembrare impattanti per il territorio ma che rivestono grande significato per la nostra autonomia energetica, consentendo l’accettazione della comunità, a fronte di benefici concreti, ad esempio di servizi efficienti, ecco perché devono essere compensazioni monetarie. Il ruolo del Comune è fondamentale, dove è competente, dove è nelle condizioni di conoscere il territorio, trova la strada e il modello migliore per consentire localmente una transizione giusta. Ma importante risolvere nodi esistenti come il collo di bottiglia degli allacci alla rete di distribuzione”.
Nel corso dell’audizione, in rappresentanza dell’Anci, è intervenuto anche l’assessore alla transizione energetica del Comune di Verona Tommaso Ferrari che ha focalizzato l’attenzione sulla semplificazione amministrativa e di contro sulla qualificazione dell’offerta.
“C’è bisogno di semplicità e certezza invece ci sembra che nel decreto si aumenti la confusione, si introducano nuove fattispecie, rischiando così di rallentare. In questo contesto, tutta l’attuazione a cominciare dal nuovo sistema informativo, se gestita con tempi e modalità non adeguate rischia di rallentare ulteriormente i processi, anziché accelerarli come ci impongono gli obiettivi europei”.
“Un’ulteriore criticità – ha poi rimarcato Ferrari – riguarda gli elettrodotti e le opere connesse. La norma vigente sulla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) prevede come prerequisito per l’operatore che sia disponibile l’area anche per le opere connesse all’impianto, ora non sembra più così. Questo cambiamento rischia di creare ulteriori problemi nella fase di autorizzazione poiché l’assenza di una chiara disposizione sull’esproprio potrebbe rallentare i processi invece di semplificarli. Se non si chiarisce questo aspetto nel decreto legislativo, il rischio è che ci siano ritardi importanti nei progetti. Per noi amministratori locali – ha concluso – la priorità di garantire procedure semplici e certe è strettamente connessa alla qualificazione della filiera, degli operatori che condividono con il territorio e presentano le istanze. Più elevata è la qualità progettuale più semplice e rapido è il processo di autorizzazione”.