- Settembre 28, 2018
Educazione alla cittadinanza
Nardella ad Avvenire: “Torniamo ad insegnare i valori veri, raccoglieremo firme su un tema sentito”
“Mi sono reso conto che in una comunità il lavoro di un sindaco, anche del più volenteroso, non può da solo cambiare la qualità della vita collettiva, se dietro non c' è l' impegno di tutti i cittadini”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella sulle pagine odierne di Avvenire“Mi sono reso conto che in una comunità il lavoro di un sindaco, anche del più volenteroso, non può da solo cambiare la qualità della vita collettiva, se dietro non c’ è l’ impegno di tutti i cittadini”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella sintetizza sulle pagine odierne di Avvenire il senso della campagna lanciata dal suo Comune e sposata dall’Anci per la proposta di legge popolare che mira a ripristinare nelle scuole italiane l’ ora di educazione alla cittadinanza.
“A Firenze abbiamo già raccolto 3mila firme, vogliamo arrivare almeno a 5mila per raggiungere il 10 per cento delle 50mila necessarie a livello nazionale. Ce la faremo di certo, il tema è molto sentito”, sottolinea Nardella che ha convinto a firmare persino l’intera nazionale di pallavolo.
Il primo cittadino di Firenze si dice certo che le sanzioni non bastano per fare buoni cittadini. “Solo ripartendo dall’ inizio si migliora in modo profondo e strutturale la nostra società. Inoltre – aggiunge – vediamo come nelle scuole si moltiplichino i casi di bullismo e inciviltà, azioni che noi puniamo, senza chiederci però chi oggi davvero dà ai ragazzi i valori della Costituzione”.
Secondo Nardella è importante che l’educazione alla cittadinanza sia materia obbligatoria. “Creare i cittadini del futuro è una disciplina prioritaria, che va studiata seriamente, come sono studiati e valutati la matematica o l’ italiano”. Una materia comunque flessibile che dovrebbe “dovrebbe toccare molti ambiti in modo flessibile, ma la responsabilità del cittadino deve restare la priorità”, spiega.