- Novembre 26, 2022
Accadde in città
Don Sturzo. Il sindaco di Caltagirone e il sociologo De Caro: “Sacerdote e uomo di attualità”
Il primo cittadino Fabio Roccuzzo e il presidente dell’Istituto di Sociologia Luigi Sturzo di Caltagirone commemorano la nascita di Don Luigi Sturzo (26 novembre 1871) sacerdote, uomo di profonda attualità di pensiero e uno tra i maggiori intellettuali del secolo scorso
“Uomo lungimirante che ebbe l’intuizione di fare degli Enti e dei poteri locali uno dei pilastri fondamentali della nostra Repubblica”.
Parole del sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo per commemorare la nascita di Don Luigi Sturzo (26 novembre 1871) sacerdote, uomo di profonda attualità di pensiero e uno tra i maggiori intellettuali del secolo scorso.
Attento alla questione sociale della povertà materiale, spirituale e morale, si convinse che l’unica soluzione possibile fosse l’ingresso dei cattolici in politica.
Era il 18 gennaio 1919 quando, con un appello “A tutti gli uomini liberi e forti”, fondò il Partito Popolare Italiano. Ancora oggi possiamo riconoscere la straordinaria attualità del suo pensiero: “uomini che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché, uniti insieme, propugnano nella loro interezza, gli ideali di giustizia e libertà”. Un appello che il sacerdote di Caltagirone ha rivolto alle famiglie, alle associazioni operaie, artigianali e contadine, e ai partiti popolari di massa uniti nell’obiettivo di avviare la modernizzazione del Paese.
“Filosofo, sociologo, economista, amministratore pubblico, politico, e per quindici anni vicesindaco di Caltagirone – precisa Roccuzzo – di cui tratteggiò gli aspetti fondamentali in una prospettiva di sviluppo della città, ancora oggi totalmente attuale”.
Giacomo De Caro, Presidente dell’Istituto di Sociologia Luigi Sturzo di Caltagirone, fa un’analisi storica dell’Enciclica rivoluzionaria Rerum novarum, che rappresentò – spiega – una svolta nella politica della Chiesa che si schierava dalla parte degli umili e degli indifesi, a tutela dei diritti dei poveri e della giustizia sociale. Un’Enciclica – prosegue De Caro – che ha posto le basi per un attivismo del sacerdote a favore degli ultimi, e che riconosceva la politica come una forma di carità, perché servizio – conclude il Presidente – a favore del prossimo nella ricerca ed attuazione del bene comune”