• Luglio 12, 2022
di Redazione Anci

Anci Digitale

Digitalizzazione a 360°: l’esperienza del comune di Bollate

Sinergia, semplificazione delle procedure e coordinamento istituzionale operativo nell’acquisizione delle risorse Pnrr, soprattutto nel settore dell’accoglienza: questa la formula vincente adottata dall’amministrazione cittadina
Digitalizzazione a 360°: l’esperienza del comune di Bollate

In questa intervista al Giornale dei Comuni il primo cittadino di Bollate, Francesco Vassallo, ha risposto alle nostre domande confermando come sia difficile interpretare il ruolo di sindaco in questo momento di crisi economica e sociale ma, allo stesso tempo, dimostrando che, anche in una fase emergenziale come quella attuale, si possa rispondere efficacemente ai problemi dei cittadini.

Una delle parole d’ordine del PNRR è transizione digitale: come sta affrontando il tema la vostra amministrazione e in quale modo la città metropolitana di Milano sfrutterà le risorse del PNRR?

Il Pnrr è una risorsa più unica che rara: una montagna di soldi da spendere in un lasso di tempo ristretto cui gli amministratori italiani non erano oggettivamente abituati:  entro il 2023 saranno assegnate le risorse ed entro il 2026 dovranno essere realizzati gli interventi. Primo tema: tanti soldi, ma altrettante difficoltà nel mettere a terra i progetti. A mio parere, in ogni caso, sul settore della digitalizzazione  è stata fatta una scelta molto intelligente: la città metropolitana di Milano, ad esempio, ha attivato una collaborazione molto proficua con il MITD e con tutta la struttura del Ministro Colao. In un convegno organizzato a favore dei 133 comuni dell’area metropolitana sono state fornite agli operatori degli Enti locali utili indicazioni operative. Ai comuni, in particolare, non è stato chiesto di presentare progetti, bensì è stato proposto un menù di 96 item, con pacchetti d’iniziative già predisposte: rifacimento del sito, servizi digitali a favore del cittadino, identità digitale unica, spid etc.; i comuni, dunque, hanno avuto l’opportunità di scegliere il proprio pacchetto progettuale e assegnare immediatamente le risorse. Il comune di Bollate ha optato per la digitalizzazione dei servizi in cloud  e il rifacimento del sito web, in tale contesto s’è vista assegnare risorse per 600 mila euro.  Sappiamo che dei 13,5  mld destinati dal PNRR alla transizione digitalizzazione 6,5 mld saranno utilizzati dalle amministrazioni centrali, mentre gli altri 6 mld dovranno essere spesi per l’innovazione dei territori. Su questo solco la città metropolitana di Milano e il comune di Bollate si sono organizzati da tempo creando una struttura destinata esclusivamente a intercettare le risorse del Pnrr. Il gruppo di lavoro ha il compito d’incanalare le risorse verso uffici interessati e supportare gli stessi nel percorso di attivazione del finanziamento, li assiste durante i lavori e nella rendicontazione. La città metropolitana è a sua volta  stazione appaltante attraverso convenzioni con i comuni aderenti.  Il comune di Bollate, infine, ha creato un proprio ufficio PNRR con personale selezionato con un bando apposito che fa da filtro con gli altri uffici dell’amministrazione comunale.

Come considera la sua esperienza di amministratore locale in questo periodo segnato dalla pandemia e dalla crisi bellica ma, allo stesso tempo, focalizzato sulla valorizzazione e sull’utile impiego delle importanti risorse del PNRR ?

I sindaci sono sempre in prima linea su tutto: finita la pandemia è arrivato il problema della guerra e, soprattutto, dei profughi che il conflitto in Ucraina ha generato. Anche se, rispetto alle previsioni iniziali, gli arrivi sono abbastanza contenuti. Il comune di Bollate ha organizzato un sistema di accoglienza diffusa sul territorio con il sostegno del terzo settore, attraverso una società consortile che gestisce il piano di zona sociale e l’accoglienza per conto di 7 comuni aderenti. Il sistema di accoglienza dei profughi ucraini, comunque, è stato molto differente dalle ondate migratorie gestite nel passato: diversi nuclei familiari sono stati ospitati da famiglie del nostro territorio e  successivamente sono rientrati per contribuire alla ricostruzione della loro nazione. Il nostro comune, in ogni caso, ha dovuto mettere in campo uno grande sforzo organizzativo in collaborazione con le prefetture e il consolato ucraino anche per superare il problema dell’integrazione scolastica dei minori. Gli obblighi legati al green pass e ai vaccini, ad esempio, hanno creato diversi problemi, considerando che solo il 22% della popolazione ucraina era vaccinato e con il vaccino sputnik. Abbiamo, pertanto realizzato, con le aziende ospedaliere, un servizio di consulenza e di vaccinazione gratuita senza appuntamento presso un punto sanitario del comune di Bollate  che è diventato un presidio ospedaliero territoriale.  Abbiamo dovuto affrontare, inoltre, il problema della lingua: soprattutto i bambini che dovevano frequentare le scuole parlano solo l’ucraino o il russo: sono state necessarie pertanto attività di mediazione culturale e  i dirigenti scolastici hanno sopperito con l’organizzazione alle ovvie difficoltà  d’integrazione. L’amministrazione comunale, infine,  ha fornito tutta l’assistenza burocratica necessaria  presso il Tribunale e il Consolato. Abbiamo constato che il sistema dell’accoglienza presuppone una macchina che deve muovere in maniera coordinata dall’alto verso basso.

Conoscete Anci Digitale, la società in house creata dall’Anci nazionale proprio per supportare i Comuni nel processo di transizione digitale della Pa locale, in quanto fruitori dei suoi servizi. Dal punto di vista di un Sindaco, in quale campo della digitalizzazione Anci Digitale può ulteriormente supportare le amministrazioni locali?

Le amministrazioni che hanno più necessità di supporto sono sicuramente i piccoli comuni, che sono la maggioranza degli 8000 municipi italiani. Un problema rilevante di queste realtà, ad esempio, è quello della carenza di professionalità:  un piccolo comune avrà sempre difficoltà a destinare delle risorse al settore della digitalizzazione perché spesso ha altre contingenze da sistemare . Pertanto, o fa squadra con altri enti o si rivolge a professionisti del settore come Anci Digitale e in generale Anci, che possono diventare partner strategici  nell’affiancare e seguire queste ormai imprescindibili tematiche. Anche per i comuni più grandi, per altro, sarebbe necessaria un’interlocuzione costante con aziende ricche di competenze come Anci Digitale su alcuni progetti importanti: dalla discussione e dal confronto emergono sempre suggerimenti d’intervento.